Acqua

Acque di balneazione: in Europa la qualità rimane elevata

Secondo l’annuale Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) nel 2021, il 95,2% delle acque di balneazione in Europa ha soddisfatto gli standard minimi vincolanti di qualità stabiliti dalla legislazione dell’UE e l’88% dei siti di balneazione costieri nell’UE era di qualità “eccellente” (in Italia, l’87,9%).

L’annuale Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) “European bathing water quality in 2021, pubblicato in collaborazione con la Commissione UE il 3 giugno 2022, evidenzia che quasi l’85 % dei siti di balneazione europei ha rispettato gli standard di qualità più severi dell’UE, meritandosi la classificazione “eccellente”.

La valutazione che sarà utile ai bagnanti in vista dell’estate, fornendo una buona indicazione di quali siano le migliori acque di balneazione europee, si basa sul monitoraggio effettuato nel 2021 su 21.859 siti di balneazione in tutta Europa, ovvero Stati membri dell’UE più Albania e Svizzera.

Negli ultimi decenni la qualità delle acque di balneazione europee è nettamente migliorata grazie al monitoraggio e alla gestione sistematici introdotti dalla Direttiva sulle acque di balneazione e da altri atti normativi in materia di ambiente, tra cui la Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane.

La normativa sulle acque di balneazione specifica se la qualità di queste ultime possa essere classificata come “eccellente”, “buona”, “sufficiente” o “scarsa” a seconda dei livelli di batteri fecali riscontrati. Se l’acqua risulta di scarsa qualità gli Stati membri devono prendere provvedimenti, ad esempio vietando o sconsigliando la balneazione, informandone il pubblico e adottando misure correttive adeguate.

Grazie a queste norme, la quantità di acque reflue urbane e industriali non trattate o parzialmente trattate che finiscono nelle acque di balneazione è drasticamente diminuita. Di conseguenza la balneazione è possibile anche in molte acque superficiali situate in zone urbane che in precedenza erano altamente inquinate.

Nell’ambito del Piano d’azione Zero Pollution, la Commissione UE sta riesaminando la Direttiva sulle acque di balneazione con l’obiettivo di valutare se le norme vigenti siano ancora idonee a tutelare la salute pubblica e a migliorare la qualità dell’acqua, o se sia necessario perfezionare il quadro esistente, in particolare prendendo in considerazione nuovi parametri.

“I risultati di quest’anno dimostrano che gli oltre 40 anni di lavoro dell’UE dedicati a migliorare la qualità delle acque di balneazione in tutta Europa hanno giovato alla nostra salute e all’ambiente – ha dichiarato il Direttore esecutivo dell’AEA, Hans Bruyninckx – Il Piano d’azione dell’UE per l’inquinamento zero e la revisione della Direttiva sulle acque di balneazione consolideranno ulteriormente il nostro impegno a prevenire e ridurre l’inquinamento nei prossimi decenni”.

Principali risultanze esposte nella relazione
Dal Rapporto l emerge che la qualità dei siti costieri, che rappresentano i due terzi delle zone di balneazione, è generalmente migliore di quella dei siti interni. Nel 2021 l’88 % dei siti di balneazione costieri ha ottenuto la classificazione “eccellente”, contro il 78,2 % dei siti interni. Dall’adozione della Direttiva sulle acque di balneazione nel 2006, la percentuale di siti di qualità “eccellente” è cresciuta e si è stabilizzata negli ultimi anni intorno all’88 % per i siti costieri e al 78 % per quelli interni.

La relazione rileva che nel 2021 gli standard minimi di qualità delle acque sono stati rispettati dal 95,2 % dei siti. In Austria, a Malta, in Croazia, in Grecia, a Cipro, in Danimarca e in Germania il 90 % o più delle acque di balneazione è classificato come “eccellente”.

fonte, AEA 2022

Dal 2013 la percentuale di siti di qualità scarsa è diminuita: nel 2021 era pari all’1,5 % rispetto al 2 % del 2013. La qualità scarsa spesso dipende dall’inquinamento di breve durata. Nella relazione si sottolinea come una migliore valutazione delle fonti di inquinamento e l’attuazione di misure di gestione integrata delle risorse idriche possano contribuire a migliorare la qualità delle acque.

La relazione è un segnale positivo per chiunque vorrà godersi le meritate vacanze estive in uno dei meravigliosi siti balneabili europei – ha osservato Virginijus Sinkevičius, Commissario UE per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – Che la destinazione sia una spiaggia greca, un lago ungherese o un fiume francese, si può essere certi che la maggior parte delle acque di balneazione è di qualità eccellente. Si tratta di una buona notizia per l’ambiente, per la nostra salute e per il settore del turismo europeo, in fase di ripresa dopo la pandemia. È nostra ferma intenzione mantenere questi standard e compiere ulteriori passi avanti per conseguire l’obiettivo ‘inquinamento zero’ “.

Oltre alla relazione sulle acque di balneazione, l’AEA ha pubblicato anche una Mappa interattiva che mostra il livello di qualità di ciascun sito di balneazione. Sono inoltre disponibili report per paese aggiornati, tra cui, ovviamente, anche quello dedicato all’Italia dove non mancano spiagge al mare e ai laghi dove, oltre la qualità delle acque di balneazione, è ottima l’offerta di servizi e di sicurezza, come dimostra il numero di Bandiere Blu assegnate anche quest’anno al nostro Paese dalla Foundation for Environmental Education (FEE).

Complessivamente, sono stati monitorati nel 2021 in Italia 5.524 siti (674 nelle acque interne), l’87,9% sono stati classificati come “eccellenti” e l’1,8% come “scarsi”.

In copertina: © Luka Snoj, Gran Canaria, Spagna, TC VODE

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