Sono numerose le iniziative di educazione ambientale a livello locale con il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole primarie e secondarie di 1° grado.
A Roma, presso la sede della Società Geografica Italiana, avrà luogo un Seminario a valenza nazionale sull’importanza degli alberi monumentali.
La Giornata Nazionale degli Alberi che si tiene ogni anno il 21 novembre per perseguire “attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo l’attuazione del protocollo di Kyoto e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani”, è stato istituzionalizzata con la Legge n. 10 del 14 gennaio 2013, recante “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” (G.U. n. 27 del 1° febbraio 2013).
Si tratta di una delle più antiche cerimonie forestali che la tradizione nazionale eredita da culture lontane nel tempo e nello spazio. Infatti, fin dai tempi più antichi all’albero e ai boschi veniva attribuita una grande importanza ed erano tutelati e conservati anche per motivi legati alla religione ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle divinità dell’epoca.
Numerosi sono i documenti del passato che testimoniano, inoltre, quanto fosse diffusa la messa a dimora di nuove piante in occasione di feste, ricorrenze ed avvenimenti.
La più grande festa silvana in epoca romana erano le “Lucaria” che si celebravano il 19 e il 21 luglio nel corso delle quali, oltre ai riti propiziatori, si festeggiavano le particelle di bosco impiantate nei mesi precedenti.
Nella seconda metà dell’Ottocento si andò affermando una crescente sensibilità del mondo politico ed intellettuale riguardo la necessità di educare la popolazione – soprattutto quella più giovane – al rispetto e all’amore verso la natura, in particolare verso gli alberi.
Nel 1898, l’allora Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli istituì “La Festa degli Alberi” (inserita più tardi nell’articolo 104 del Regio decreto-legge 30 dicembre 1923, n. 3267 su “Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani“), con lo scopo di “infondere nei giovani il rispetto e l’amore per la natura e per la difesa degli alberi”.
Dopo la II guerra mondiale, una Circolare del 1951 del Ministero dell’agricoltura e delle Foreste stabiliva che la Festa si dovesse svolgere il 21 novembre di ogni anno, con possibile differimento al 21 marzo nei comuni di alta montagna.
La celebrazione si era svolta con regolarità e con rilevanza nazionale fino al 1979. A seguito di delega alle Regioni, la Festa aveva assunto un carattere più locale, sopravvivendo solo grazie ad iniziative di associazioni ambientaliste. Infine, con l’approvazione della Legge citata in premessa è divenuta “Giornata Nazionale degli Alberi”, nel corso della quale “il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare realizza nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università e negli istituti di istruzione superiore, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, iniziative per promuovere la conoscenza dell’ecosistema boschivo, il rispetto delle specie arboree ai fini dell’equilibrio tra comunità umana e ambiente naturale, l’educazione civica ed ambientale sulla legislazione vigente, nonché per stimolare un comportamento quotidiano sostenibile al fine della conservazione delle biodiversità, avvalendosi delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Nell’ambito di tali iniziative, ogni anno la Giornata è intitolata ad uno specifico tema di rilevante valore etico, culturale e sociale. In occasione della celebrazione della Giornata le istituzioni scolastiche curano, in collaborazione con i Comuni e le Regioni e con il Corpo Forestale dello Stato, la messa a dimora in aree pubbliche, individuate d’intesa con ciascun Comune, di piantine di specie autoctone, anche messe a disposizione dai vivai forestali regionali, preferibilmente di provenienza locale”.
L’Albero del Piccioni (Platanus orientalis L.) è situato lungo la via Salaria a 3 km da Ascoli Piceno. Il platano si eleva in altezza fino a 24 m. e ha il tronco completamente cavo, Con la circonferenza del fusto di 8,7 m. ha il primato regionale delle Marche.
Ogni anno la Giornata è intitolata a particolari temi di rilevante valore etico, culturale e sociale. Il tema scelto per quest’anno è: “L’albero: la sua storia, la nostra storia”.
Gli alberi rappresentano, infatti, da sempre un valore inestimabile per l’umanità, sono custodi della nostra memoria e fonte di risorse preziose. Essi sono elementi fondamentali dell’ecosistema e, in modo particolare nelle città, contribuiscono significativamente a contrastare l’inquinamento ambientale e a migliorare la qualità della nostra vita. Alcuni alberi sono stati testimoni di importanti avvenimenti storici, altri sono legati a leggende tramandate, altri ancora hanno “visto” cambiamenti importanti nel tempo e nel territorio circostante, sono il simbolo di un millenario rapporto fra l’uomo e la natura, fatto di rispetto e armonia.
Presso la Società Geografica Italiana, si svolgerà un seminario di valenza nazionale incentrato sull’importanza degli alberi monumentali (Roma, Villa Celimontana, ore 9.00-11.00) perché di particolare interesse naturalistico, ambientale e storico culturale. Il nostro Paese ne è ricco, nelle possibili diverse declinazioni: prodigio della natura, di longevità maestosa, oppure pezzo della nostra storia. In tutti questi casi, gli alberi monumentali esprimono un potente fattore identitario.
Con opportuna coincidenza sulla GU n. 268 del 18 novembre è stato pubblicato l’atteso Decreto interministeriale del 23 ottobre 2014 relativo all’Istituzione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento, previsto dalla L. 10/2013 sopra richiamata, che definisce tempi e modalità di censimento che ogni comune deve stilare e le competenze del Corpo Forestale dello Stato (CFS) che subentra alle singole regioni, con le conseguenti sanzioni previste contro chi danneggia questo patrimonio comune.