Agroalimentare Manifestazioni e celebrazioni

A Vinitaly 2016 presentazione del “Testo unico del Vino”

Vinitaly 2016

Vinitaly (Fiera di Verona, 10-13 aprile 2016) dove si sta svolgendo la più importante Fiera mondiale del settore vitivinicolo, ieri è stata la giornata inaugurale che ha visto, per la prima volta il taglio del nastro della Manifestazione da parte di un Presidente della Repubblica Italiana. La presenza di Sergio Mattarella alla edizione del Cinquantenario, vuole sottolineare come quella in corso interviene dopo che l’Italia  ha conquistato nel 2015 il primato mondiale nella produzione di vino con 47,4 milioni di ettolitri e dal punto di vista qualitativo conta sul primato europeo per numero di vini con indicazione geografica (73 Docg, 332 Doc e 118 Igt), conseguendo il record delle esportazioni di vino per un valore di 5,4 miliardi di euro, la prima voce dell’export agroalimentare nazionale.

Il vino è impresa, ambiente, cultura, territorio, ed è società – ha sottolineato Sergio Mattarella – Quando 30 anni or sono scoppiò lo scandalo delle adulterazioni al metanolo quella crisi avrebbe potuto soffocare in una spirale di sfiducia l’intero settore, e con esso una filiera cruciale dell’agro-alimentare italiano. Invece, da lì ha preso le mosse quello che voi chiamate un Rinascimento delle nostre viti e del nostro vino. Proprio la capacità di guidare l’innovazione è stata il segno più incisivo di questo percorso compiuto dai produttori di vino italiano”.

In 50 anni la quantità di vino made in Italy venduto all’estero è aumentata di quasi otto volte in quantità, nonostante la produzione sia calata del 30%.
È quanto emerge da una analisi Coldiretti, il fatturato del vino e degli spumanti in Italia è cresciuto nel 2015 del 3%, raggiungendo il valore record di 9,7 miliardi di euro, grazie soprattutto alle esportazioni che hanno raggiunto il massimo di sempre (5,4 miliardi di euro), e al contempo, sono risultate in crescita, dopo anni, le vendite sul mercato nazionale, anche grazie all’aumento nella GDO.

In mezzo secolo il vino è assurto a prodotto-simbolo del passaggio, ancora in corso non solo tra le vigne, ma in tutto il sistema produttivo italiano, da un’economia basata sulla quantità ad un’economia che punta invece su qualità e valore, scommettendo sulla sua identità, sui legami col territorio, sulle certificazioni d’origine – ha affermato il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo – La decisa svolta verso la qualità ha messo in moto nel vino un percorso virtuoso in grado di conciliare ambiente e territorio con crescita economica e occupazionale”.

Oggi c’è un altro evento istituzionale che merita di essere menzionato per l’importanza che l’intera filiera vitivinicola italiana attendeva da tempo: la presentazione del testo sulla “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino”, come approvato il 6 aprile 2016 dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati (il cosiddetto “Testo unico del vino”).
A trent’anni dallo scandalo del metanolo, l’Italia punta ad avere una sola norma di riferimento per il settore vitivinicolo, unificando, aggiornando e razionalizzando le leggi esistenti – ha sottolineato il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF), Maurizio Martina – Il testo unico è uno strumento fondamentale della nostra strategia di rafforzamento del vino italiano e del percorso di semplificazione burocratica che stiamo portando avanti. Ora è importante andare avanti nell’iter parlamentare e arrivare presto alla sua approvazione definitiva”.

La Legge si compone in tutto di 87 articoli che sostituiscono tante leggi precedenti e frammentate, ma che introducono anche alcune significative novità, tra cui:
– semplificazione nelle procedure tecniche;
– controlli più efficienti e razionali;
– più sicurezza per i consumatori;
– introduzione in etichetta di sistemi volontari di tracciabilità.

A proposito di quest’ultima novità si rammenta che
la Camera dei Deputati ha dato il primo via libera alla proposta di legge sulla tracciabilità del made in Italy, un provvedimento inteso a contrastare il  fenomeno della contraffazione attraverso un sistema volontario di autocertificazione che consente la tracciabilità del prodotto. Tramite un sistema di etichettatura e certificazione basati sui QR-code, codici identificativi non replicabili, i consumatori potranno leggere via smartphone le informazioni che indicano luogo, soggetto e modalità di produzione, nonché l’origine della materia prima utilizzata.

Quello che abbiamo affrontato in questi due anni  è un lavoro mastodontico che oggi sfocia in un testo organico che dà ai produttori risposte complete sotto ogni punto di vista, costruite intorno ai due assi portanti della semplificazione amministrativa e della sicurezza alimentare – ha affermato il Presidente della Commissione Agricoltura, Luca Sani – Principi che informano tutti i 9 Titoli in cui è articolata la legge e che trovano una declinazione nel Sian (Sistema informativo agricolo internazionale), per semplificare gli adempimenti attraverso l’istituzione di una innovativa rete informatica di gestione, e nello Schedario vitivinicolo istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole, mirato a contenere tutte le informazioni sul potenziale produttivo viticolo. Sul fronte della sicurezza alimentare, invece, sarà decisiva la competenza assegnata al MiPAAF del coordinamento delle amministrazioni coinvolte nei controlli, che saranno effettuati attraverso due strumenti specifici come “Piano annuale dei controlli” e “Registro unico dei controlli”. L’idea è che la certezza dei criteri e delle modalità ispettive liberi le aziende da vessazioni e ostacoli di natura burocratica. L’obiettivo è infatti facilitare i produttori, facendogli cogliere le opportunità sui mercati esteri, dove c’è la possibilità di conquistare nuove importanti fette di mercato”.

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