Aree protette e parchi

Verde urbano in Italia: sono gli orti a crescere di più

verde urbano

Gli orti urbani sono una tipologia di verde che negli anni più recenti trova crescente diffusione nelle città. Nel 2014, 64 amministrazioni comunali li hanno previsti tra le modalità di gestione delle aree del verde (+18,5% rispetto al 2011)”.
Questo dato è inserito nel Rapporto sul Verde urbano, pubblicato dall’Istat il 24 maggio 2016, una delle 8 tematiche relative ai “Dati ambientali nelle città”, relativi ai comuni capoluogo delle 110 province italiane, che l’Istituto nazionale di statistica diffonde annualmente a partire dal 2000 (le altre: Inquinamento atmosfericoInquinamento acusticoMobilità urbanaRifiutiConsumi energetici e fonti rinnovabiliAcqua e depurazioneEco-management).

Per Verde urbano si intende il  patrimonio di aree verdi, disponibili per ciascun cittadino, presente sul territorio comunale e gestito (direttamente o indirettamente) da enti pubblici (comune, provincia, regione, Stato, Enti parco, ecc.), in larga prevalenza destinato alla fruizione diretta da parte dei cittadini, che include:
– il verde storico, cioè le ville, giardini e parchi che abbiano interesse artistico, storico, paesaggistico e/o che si distinguono per la non comune bellezza (ai sensi del D. Lgs. 42/2004 e successive modifiche), ivi compresi gli alberi monumentali (anch’essi tutelati dal Codice dei beni culturali);
– grandi parchi urbani (parchi, ville e giardini urbani di grandi dimensioni – superiori a 5.000 m2);
– le aree a verde attrezzato (piccoli parchi e giardini di quartiere);
– le aree di arredo urbano, create per fini estetici e/o funzionali (quali piste ciclabili, rotonde stradali, gli spartitraffico, ecc.);
– i giardini scolastici, gli orti urbani, le aree sportive all’aperto;
– le aree destinate alla forestazione urbana, le aree boschive, il verde incolto (aree verdi in ambito urbanizzato di qualsiasi dimensione non soggette a coltivazioni o altre attività agricola ricorrente o a sistemazione agraria, per le quali la vegetazione spontanea non sia soggetta a manutenzioni programmate e controllo);
– altre tipologie di verde urbano, quali orti botanicigiardini zoologici e cimiteri.

Tra questi, gli orti urbani sono piccoli appezzamenti di terra di proprietà comunale utilizzati per la coltivazione ad uso domestico (anche con funzioni di auto consumo) o per il giardinaggio ricreativo. Vengono assegnati in comodato ai cittadini richiedenti e indirizzati, nei progetti delle amministrazioni, a favorire la socializzazione e l’inclusione sociale o a promuovere iniziative didattiche. La destinazione ad orto urbano di aree verdi interstiziali tra le aree edificate preserva, inoltre, queste piccole superfici, per lo più incolte, dall’abbandono e dal degrado e rappresenta un freno al dilagare del consumo di suolo.

La loro diffusione mostra forti polarizzazioni regionali: sono presenti in 40 delle 47 città del Nord (non ne dispongono solo NovaraCuneoVerbaniaLa SpeziaMonzaRovigo e Gorizia), in tutti i comuni delle Marche e del Lazio (tranne a Ascoli Piceno e Viterbo), e sono ben rappresentati anche in Toscana (in più della metà delle città). Nel Mezzogiorno risultano attivati in un quinto dei capoluoghi (NapoliAndriaBarlettaPotenzaPalermoSiracusaNuoroOristano e Cagliari).

Più in generale, nel 2014 il verde urbano rappresenta il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia (oltre 567 milioni di m2). Il 16,1% della superficie comunale è inclusa in aree naturali protettementre la superficie agricola utilizzata è pari in media al 44,3% della superficie.

Ogni abitante dispone mediamente di 31,1 m2 di verde urbano. Le dotazioni più elevate si rilevano tra le città del Nord-est (50,1 m2), più che doppie rispetto a quelle del Centro, del Nord-ovest e delle Isole.
La media del Sud (42,5 m2 per abitante) risente delle elevate disponibilità dei capoluoghi lucani. Nel 17,2% delle città la dotazione pro capite è pari o superiore ai 50 m2 per abitante, mentre nel 16,4% non si raggiunge la soglia, prevista dalla norma, dei 9 m2 pro capite.

Dall’analisi congiunta della disponibilità e della densità, di verde urbano (la prima espressa in m2 per abitante e la seconda calcolata come incidenza percentuale sulla superficie comunale, al netto delle aree protette) emerge che poco più di un quinto dei capoluoghi ha un buon “profilo verde”, con valori superiori alla media di entrambi gli indicatori. Ciò accade in 25 città (ne beneficiano 2,8 milioni di cittadini, circa il 15% dei residenti nei comuni capoluogo), soprattutto del Nord dove valori particolarmente elevati caratterizzano SondrioComoMonzaTrentoPordenone, e GoriziaPaviaLodiCremona e Matera si collocano sopra la media per tutte le caratteristiche considerate.

Le aree del verde storico e dei parchi ville e giardini di non comune bellezza, che distinguono i paesaggi urbani nazionali, rappresentano in media circa un quarto del verde urbano, le aree boschive oltre il 20%, quelle a verde attrezzato il 14%, i grandi parchi urbani e le aree di arredo entrambe circa il 10%.

Gli alberi monumentali (una delle componenti del verde tutelata dal Codice dei beni culturali) sono presenti in 67 città capoluogo. Sono 55 i comuni che alla fine del 2014 hanno classificato gli alberi piantati in area di proprietà pubblica, mentre sono 30 quelli che hanno messo a dimora nuovi alberi, 15 quelli che hanno reso pubblico un bilancio arboreo e 29 hanno avviato iniziative locali per lo sviluppo di spazi verdi urbani.

Nel 2° anno dall’istituzione, 55 comuni hanno attuato iniziative in occasione della Giornata nazionale degli alberi, istituita con la L. 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, con l’obiettivo di indurre le amministrazioni comunali ad incrementare la dotazione verde delle città, accrescere la consapevolezza dei cittadini sulla necessità di tutelare e rispettare questo importante capitale naturale e attivare iniziative per migliorare la qualità dell’ambiente urbano.

Lo strumento di gestione del verde urbano più utilizzato dalle amministrazioni è il Censimento del verde per quantificare e descrivere qualitativamente il patrimonio, rappresentando la base informativa sulla quale sviluppare politiche di promozione e valorizzazione delle aree verdi comunali. Lo hanno realizzato 84 amministrazioni (25 lo hanno effettuato o aggiornato nell’ultimo anno di riferimento) e nel 53,6% dei casi si riferisce all’intero patrimonio verde comunale e nel 63,1% è stato effettuato grazie alla predisposizione di una mappatura georeferenziata.

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