Clima

Transizione verde: per europei migliora qualità vita e crea posti lavoro

L’ultima versione dell’indagine sul clima della BEI in collaborazione con BVA, conferma che la maggioranza degli europei vede nella transizione verde un’opportunità per migliorare la propria qualità di vita e creare posti di lavoro, e tra gli europei gli italiani sono tra i più ottimisti per quanto riguarda gli effetti delle politiche di contrasto dell’emergenza climatica.

Il 56% degli europei ritiene che le politiche climatiche siano una fonte di crescita economica.
Il 56% degli europei ritiene che le politiche per affrontare il cambiamento climatico creeranno più posti di lavoro di quanti ne elimineranno.
Il 61% degli europei pensa che le politiche climatiche miglioreranno la loro qualità di vita.
Il 25%degli europei teme di poter perdere il lavoro perché diventerà incompatibile con la necessità di mitigare il cambiamento climatico: cifra sale al 44% tra le persone di età compresa tra 20 e 29 anni.
Il 66% degli europei ritiene che il cambiamento climatico sarà ancora un problema serio nel 2050.

Sono alcuni dei risultati dell’ultima versione dell’indagine sul clima 2021-2022 pubblicata il 22 marzo 2022 dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), e condotta in partenariato con la BVA, Società di consulenza specializzata in ricerche di mercato.

La BEI è uno dei principali finanziatori mondiali dell’azione per il clima e la quota di investimenti destinati ai progetti di azione per il clima e di sostenibilità ambientale è salita al 43% nel 2021 (dal 40% nel 2020), nonostante la crisi del COVID-19, avvicinandosi all’obiettivo del 50% entro il 2025 quale percentuale dei propri finanziamenti in quest’area di attività, secondo la roadmap definita per il sostegno al Green Deal europeo e alla Legge europea sul clima .

Migliore qualità della vita nonostante il minor potere d’acquisto
Dalla survey, condotta tra il 26 agosto e il 22 settembre 2021 su oltre 30.000 intervistati, con un panel rappresentativo per ciascuno dei 30 Paesi (oltre all’UE-27, Gran Bretagna, Stati Uniti e Cina), emerge che la maggioranza degli europei (56%) ritiene che la transizione verde sarà fonte di crescita economica, in linea con la percezione degli americani e britannici (57%), mentre i cinesi sono più ottimisti (67%).  

La maggior parte degli europei (61%) ritiene che la propria qualità di vita migliorerà, con una maggiore comodità nella vita quotidiana e un impatto positivo sulla propria alimentazione e sulla propria salute. Tuttavia, sono più pessimisti rispetto ai cinesi (77%), agli americani (65%) e ai britannici (63%). Le politiche che affrontano l’emergenza climatica sono viste anche come una buona notizia per il mercato del lavoro: il 56% degli europei afferma che queste avranno un impatto netto positivo sui livelli occupazionali, creando più posti di lavoro di quanti ne elimineranno.

Osservando più da vicino i Paesi occidentali e orientali dell’Unione europea, i risultati indicano che la maggior parte delle persone che vivono nei paesi dell’UE orientale è piuttosto pessimista sull’impatto delle politiche climatiche sul mercato del lavoro. Il 55% teme che queste politiche elimineranno più posti di lavoro di quanti ne creeranno. Al contrario, il 60% delle persone nei paesi occidentali dell’UE pensa che queste politiche creeranno più posti di lavoro di quanti ne elimineranno.

Infine, il 62% degli europei prevede che il proprio potere d’acquisto diminuirà con la transizione verde.

Migrazione in altre regioni e cambio di lavoro
Per gli europei, le sfide legate al cambiamento climatico sono destinate a rimanere. Mentre un terzo (30%) ritiene che l’emergenza climatica sarà sotto controllo entro il 2050, il 66% ritiene che entro la metà del secolo sarà ancora un problema serio.

Gli intervistati europei affermano di vedere il cambiamento climatico minacciare il loro luogo di residenza. Alla domanda sull’impatto a lungo termine della crisi climatica, un terzo della popolazione dell’UE (29%) prevede di doversi trasferire in un’altra regione o paese. Questa preoccupazione è molto più forte tra le persone di età compresa tra 20 e 29 anni, con il 50% di loro che afferma di essere preoccupato per la possibilità di doversi spostare a causa di problemi climatici.

I giovani europei in particolare sono preoccupati per la sostenibilità del proprio lavoro: quasi la metà degli intervistati tra i 20 e i 29 anni (44%) teme di poter perdere il lavoro a causa della sua incompatibilità con la lotta ai cambiamenti climatici (19 punti sopra la media UE di 25 %). Questa preoccupazione è ancora più evidente tra i cinesi (45%), gli americani (32%) e gli inglesi (31%).

Cambiamenti dello stile di vita
Gli europei sono consapevoli dei cambiamenti comportamentali necessari per affrontare il cambiamento climatico. Secondo loro, i cambiamenti nello stile di vita individuale per ridurre le emissioni di carbonio guadagneranno notevole interesse nei prossimi 20 anni. Un terzo degli intervistati (32%) ritiene che la maggior parte delle persone non possiederà più un’auto tra 20 anni e il 63% afferma di pensare che la maggior parte delle persone lavorerà da casa per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Infine, un terzo (36%) pensa che la maggior parte delle persone avrà adottato una dieta a vegetariana e il 48% prevede che verrà assegnata una quota energetica a ciascun individuo.

La maggioranza degli europei vede nella transizione verde un’opportunità per migliorare la propria qualità di vita e creare posti di lavoro – ha affermato il Vice-presidente della BEI, Ambroise FayolleAllo stesso tempo, sono preoccupati per le conseguenze a lungo termine del cambiamento climatico per sé individualmente per la società nel suo insieme. In qualità di Banca del clima dell’UE, stiamo lavorando con il settore pubblico e privato per finanziare una transizione verde a basse emissioni di carbonio e resiliente, assicurandoci al contempo di non lasciare indietro nessuno“.

La BEI ha pubblicato anche i risultati per singolo Paese. Per quanto riguarda l’Italia, dal sondaggio emerge che i nostri connazionali sono tra i più ottimisti in Europa per quanto riguarda gli effetti delle politiche di contrasto dell’emergenza climatica:

– Il 75% pensa che le politiche per il clima miglioreranno la propria qualità di vita (in UE il 61%).

– Il 60% ritiene che le politiche verdi miglioreranno il proprio potere d’acquisto (in UE il 38%).

– Il 75% afferma che la transizione verde sarà una fonte di crescita economica (in UE 56%)

– Il 73% ritiene che le politiche di contrasto dei cambiamenti climatici creeranno più posti di lavoro di quanti ne elimineranno (in UE il 56%).

– Il 30% prevede che in futuro dovrà trasferirsi in un’altra regione o in un altro paese a causa dei cambiamenti climatici (UE 29%), questo dato sale al 52% tra i giovani di età compresa tra 20 e 29 anni (in UE il 50%).
– Il 34% teme di perdere il posto di lavoro perché quest’ultimo diventerà incompatibile con l’esigenza di mitigare i cambiamenti climatici (in UE il
25%), cifra che sale al 56% tra le persone di età compresa tra 20 e 29 anni (in UE il 44%).

In copertina:  © Sasi Ponchaisang/EyeEm/Getty Imagines

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