Nonostante la proposta di Direttiva UE avesse previsto che il 2021 era l’ultimo anno in cui i Paesi membri potevano decidere il cambio stagionale di orario, ovvero di optare per l’ora solare o l’ora legale per tutto l’anno, il ritardo nell’avvio dei negoziati, anche a causa della pandemia, ha permesso ai Paesi del Sud Europa di mantenere il sistema in vigore, soprattutto per i vantaggi legati al risparmio di energia elettrica.
Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo 2022 scatterà l’ora legale e alle due di notte bisognerà spostare le lancette avanti di sessanta minuti. Il nuovo orario sarà in vigore fino al 30 ottobre, quando ritornerà l’ora solare.
Seconda la proposta di Direttiva della Commissione UE il 2021 avrebbe dovuto l’ultima volta che gli Stati membri dell’UE e i Paesi affiliati operavano il cambio stagionale dell’orologio. La proposta della Commissione UE non prevede l’abolizione dell’ora l’ora legale, bensì lasciava ai Governi nazionali la decisione di mantenere permanentemente l’ora solare o quella “legale entro il 1° aprile 2020.
Tuttavia, lo scoppio della pandemia ha impedito l’avvio dei negoziati con il Consiglio europeo, così molti Paesi, soprattutto quelli del Sud Europa tra cui l’Italia, hanno potuto avanzare la richiesta formale per mantenere il sistema tuttora in vigore, cioè sei mesi l’anno di ora legale e sei mesi l’anno di ora solare, soprattutto per i vantaggi legati al risparmio di energia elettrica.
Secondo il comunicato stampa del 22 marzo 2022 di Terna SpA, l’operatore che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, nei 7 mesi in cui sarà in vigore l’ora legale, l’Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora che consentirà, inoltre, di apportare un importante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
Nel periodo primavera-estate, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico stimato da Terna sono aprile e ottobre. Spostando in avanti le lancette di un’ora, infatti, si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate e fa registrare valori meno evidenti in termini di risparmio elettrico.
Dal 2004 al 2021, secondo l’analisi della società guidata da Stefano Donnarumma, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,5 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro.
Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2022 è calcolato considerando che il costo del kilowattora medio per il “cliente domestico tipo in tutela”, secondo i dati dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERAè, attualmente, pari a circa 46,03 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 420 milioni di kilowattora di minori consumi di elettricità equivalgono al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie.
I dati in tempo reale sull’esercizio del sistema elettrico nazionale sono, inoltre, consultabili sull’app di Terna disponibile sui principali store:
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.terna.energia&hl=it
https://apps.apple.com/it/app/terna/id1458535498