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Torna per la V edizione consecutiva “Io non rischio” (17-18 ottobre 2015)

io non rischio

La Campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro Paese, torna per la V edizione consecutiva sabato 17 e domenica 18 ottobre 2015.
Promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, dall’Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze (ANPAS), dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dal Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLUIS), in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) e con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), e in accordo con le Regioni e i Comuni interessati, la Campagna “Io non rischio. Buone pratiche di protezione civile” ha per obiettivi: la promozione di una cultura della prevenzione; la formazione di un volontariato più consapevole e specializzato; l’avvio di un processo che porti il cittadino ad acquisire un ruolo attivo nella riduzione dei rischi.

Il sistema più efficace per difendersi da un rischio è conoscerlo. Questo tipo di conoscenza, per essere realmente utile, di solito comporta un livello di approfondimento che difficilmente può essere comunicato con un semplice spot radiofonico o televisivo.

L’ideale, per un cittadino, sarebbe poter parlare con qualcuno capace di raccontargli tutto quello che occorre sapere sul terremoto, sul maremoto o su qualsiasi altro rischio, magari incontrandolo direttamente nella sua città, in piazza, un sabato o una domenica mattina.

Le associazioni di volontariato di protezione civile sono presenti in tutta Italia. I volontari vivono e operano sul proprio territorio, lo conoscono e a loro volta sono conosciuti dalle istituzioni locali e dai cittadini. Chi meglio di loro per fare informazione sui rischi che su quel territorio insistono?

Da questi presupposti è nata l’idea di formare i volontari di protezione civile sulla conoscenza e la comunicazione del rischio per poi farli andare in piazza, nella loro città, a incontrare i cittadini e informarli.

Così sabato e domenica prossimi, circa 4.000 volontarie e volontari, appartenenti alle sezioni locali di 25 organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile, nonché a gruppi comunali e associazioni locali, allestiranno punti informativi “Io non rischio” in oltre 400 piazze distribuite su tutto il territorio nazionale, al centro dei quali vi è un totem: un’installazione composta da scatoloni sovrapposti, colorati e illustrati, che contiene giochi e interazioni sui rischi, per sensibilizzare i concittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto.

I volontari non fanno volantinaggio e non si limitano a lasciare il materiale informativo alle persone, ma si fermano a parlare con loro, illustrano il problema, in qualche modo lo raccontano e rimangono a disposizione per eventuali domande e chiarimenti, anche dopo le giornate della campagna, visto che, operano e vivono sul territorio in cui comunicano.

Sono disponibili online le mappe interattive della campagna, uno strumento utile per conoscere i terremoti, i maremoti o le alluvioni che hanno storicamente interessato i comuni in cui si svolge “Io non rischio” e che hanno prodotto danni.

Le conseguenze di questi eventi possono essere ridotte, infatti, se conosciamo la pericolosità dei fenomeni che possono interessare i nostri territori, se diventiamo consapevoli delle possibili conseguenze e se ci impegniamo fin da subito a trasformare questa consapevolezza in scelte di vita diverse.

In particolare, nella sezione delle mappe interattive dedicate al rischio sismico, sono disponibili quattro mappe. Consultando quella sulla “La sismicità recente”, si può sapere quali sono i terremoti avvenuti in Italia dal 2005 al 2015, che hanno avuto una magnitudo superiore o uguale a 3.5. Se si vuole conoscere la pericolosità sismica del comune di residenza, invece, la si può cercare all’interno della mappa interattiva “La pericolosità sismica” e vedere nella legenda a cosa corrisponde: la mappa mostra, infatti, la pericolosità delle varie zone, che va da moderata (colore grigio) a molto alta (colore viola).

Nella terza mappa, denominata “La storia sismica”, è possibile consultare dati sui terremoti che storicamente hanno interessato i comuni della campagna, informazioni sulla classificazione sismica e sulla realizzazione di indagini di microzonazione sismica nei diversi comuni.
Infine, nella mappa “I forti terremoti del passato” è possibile vedere quali sono stati i forti terremoti del passato con magnitudo stimata (Mw) maggiore o uguale a 5.0 che hanno interessato i comuni in cui si svolge la campagna.

Nella sezione dedicata al maremoto, invece, la mappa “I maremoti del passato” rappresenta gli eventi (terremoti, frane, eruzioni vulcaniche) che hanno dato origine ai maremoti dal 79 d.C. ad oggi.

Infine, nell’area sulle alluvioni, sono disponibili la mappa interattiva “L’impatto sulla popolazione delle alluvioni del passato”, che rappresenta la distribuzione geografica degli eventi di inondazione che hanno causato danni diretti alle persone negli ultimi 50 anni (periodo 1965-2014) e la mappa “Le alluvioni nelle regioni italiane”, in cui viene mostrato il numero di eventi di inondazione per chilometro quadrato per ciascuna regione.

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