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Terra dei Fuochi: risultati analisi su campione di residenti malati oncologici

Presentati i risultati dello Studio tossicologico sui malati oncologici residenti nella Terra dei Fuochi (Campania), realizzato nell’ambito del Progetto “Veritas” volto a evidenziare la correlazione tra le elevate percentuali tumorali dei territori interessati e la contaminazione ambientale insistente in essi.

Sono stati presentati il 16 dicembre 2019 nella Sala stampa della Camera dei Deputati i risultati dello Studio sulle analisi tossicologiche di un campione di malati oncologici residenti nella Terra dei Fuochi, realizzato nell’ambito del Progetto “Veritas. Costruire Comunità in Terra dei Fuochi”, promosso da A Sud in collaborazione con la Rete di Cittadinanza e Comunità che raccoglie numerose organizzazioni e comitati campani, e finanziato da Fondazione Charlemagne e Fondazione Con il Sud.

Scopo del Progetto è effettuare analisi del sangue di pazienti oncologici residenti in aree contaminate della Terra dei Fuochi allo scopo di realizzare uno studio pilota che evidenzi la correlazione tra le elevate percentuali tumorali dei territori interessati e la contaminazione ambientale insistente in essi.

La Terra dei Fuochi è solo uno dei numerosi territori in cui imperversa la devastazione ambientale di un Paese in cui la geografa delle terre contaminate è il rovescio dello specchio della storia dello sviluppo industriale: la stessa mappa dei Siti di Interesse Nazionale per le Bonifiche può essere sovrapposta quasi completamente a quella dei poli di sviluppo industriale.

Il V Rapporto del Progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento),iniziato oltre 10 anni fa e pubblicato la scorsa estate, ha confermato che chi vive nei siti con presenza di impianti chimici, petrolchimici e raffinerie, e nelle aree nelle quali vengono abbandonati rifiuti pericolosi, ha un rischio di morire del 4-5% rispetto alla popolazione in generale.

Abbiamo voluto con forza accompagnare ed organizzare il percorso di attivazione dei comitati nella ricerca del nesso di causa-effetto tra contaminazione ambientale e insorgenza di patologie oncologiche – ha dichiarato la Presidente di A Sud, Laura Greco – Veritas costituisce un progetto di cosiddetta ‘citizen science’, un percorso di ricerca di evidenze scientifiche condotto dal basso, con il supporto dei tanti volontari dei comitati territoriali campani e di A Sud. Si tratta di un processo politico in grado di restituire protagonismo nel percorso di produzione di conoscenza alle realtà direttamente impattate dalla devastazione ambientale in Terra dei fuochi. Riteniamo come organizzazione nazionale che da più di 15 anni si occupa di conflitti ambientali che tali iniziative debbano e possano realizzarsi nelle tante altre Terre dei fuochi italiane come Brescia, Taranto, Gela, Marghera per dimostrare quali siano le cause reali dell’emergenza sanitaria che si vive nel paese e chiedere con forza alle autorità competenti di intervenire tempestivamente con bonifiche e assistenza gratuita alle popolazioni“.

Il Progetto “Veritas” ha come partner scientifico lo “Sbarro Institute” di Philadelphia, diretto dal Prof. Antonio Giordano ed è stato realizzato grazie alla collaborazione del Dipartimento di Farmacia dell’Università “Federico II” di Napoli, presso il quale i pazienti hanno potuto realizzare le analisi tossicologiche.

Lo Studio Blood screening for heavy metals and organic pollutants in cancer patients exposed to toxic waste in southern Italy: A pilot study”, pubblicato il 15 dicembre 2019 sulla rivista Journal of Cellular Physiology, ha rilevato che, nonostante alcuni limiti dovuti al carattere esplorativo dell’indagine, si riscontrano osservazioni in linea con alcuni studi precedenti e mette in evidenza un livello del tutto fuori norma dei metalli tossici nel sangue dei pazienti oncologici della Terra dei Fuochi. Questo superamento dei limiti, anche se riscontrato su un campione ridotto, è di per sé allarmante ed indicativo.

Distribuzione geografica delle concentrazioni ematiche di metalli pesanti nei comuni delle province di Napoli e Caserta. Gli istogrammi mostrano le concentrazioni ematiche medie di arsenico (As), cadmio (Cd), mercurio (Hg) e piombo (Pb), nei comuni dove almeno sono stati campionati tre individui (totale individui = 89).

Lo Studio vuole costituire la premessa per rilanciare con forza la necessità di un allargamento dell’indagine con ulteriori studi su una popolazione più ampia ed un’attivazione concreta da parte delle istituzioni competenti.
Questi studi sono cruciali per promuovere interventi volti a migliorare le condizioni di salute in queste aree – ha osservato Antonio Giordano, Direttore scientifico del Progetto e co-autore dello Studio – È necessario sottolineare che il diritto alla salute si collega all’obbligatorietà degli interventi volti alla tutela dell’ambiente e al monitoraggio dei residenti”.

Oltre ai risultati dello Studio, durante la Conferenza è stata presentata la Guida operativa metodologica realizzata all’interno del Progetto, e il documento con le Raccomandazioni alle Istituzioni competenti sulle iniziative da adottare per dare seguito alle evidenze.

In termini di Prevenzione primaria, si chiede che vengano rimosse le cause prime, , di malattie e morte nel territorio della Terra dei Fuochi attraverso l’effettuazione di adeguate bonifiche e la lotta senza quartiere all’inquinamento di ogni matrice ambientale (aria, acqua, terra), tra le quali:
Passaggio all’economia circolare: che, nella lotta alla devastazione ambientale, si chiuda il ciclo dei rifiuti attraverso la riduzione, il recupero, riuso e riciclo delle materie di scarto e che finalmente si guardi ad esse come risorsa, con l’intento di rigenerare l’economia locale, creare concrete possibilità lavorative sul territorio e dimenticare per sempre tecniche di smaltimento obsolete e letali per la salute come l’incenerimento, piuttosto favorendo economicamente la costruzione di siti di compostaggio laddove necessari;
Promozione e incentivazione allo sviluppo delle energie rinnovabili e si disincentivi l’utilizzo di quelle fossili, come d’altronde stabilito dalla Comunità scientifica come misura urgente e necessaria per fare fronte alla grave crisi climatica attuale;
Salvaguardia della buona agricoltura, dei terreni, del ciclo delle acque: che si lavori seriamente per la difesa della nostra alimentazione e dell’agricoltura di qualità puntando sul controllo costante (non sul mero sequestro) dei pozzi contaminati, sul sostegno a tecniche di coltivazione agroecologiche e su forme di indennizzo compensative per gli agricoltori danneggiati dagli sversamenti illeciti e di cui non si accerti la personale responsabilità; inoltre, per contrastare il fenomeno degli incendi boschivi, si chiede che il sistema di prevenzione e manutenzione dei boschi venga sottoposto allo stesso soggetto (pubblico) che gestisce lo spegnimento degli incendi, e che venga applicato un meccanismo di premialità che incentivi la riduzione degli stessi e ne penalizzi l’aumento.
Piano educativo: si chiede che nei programmi scolastici delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado venga inserito lo studio della Educazione Ambientale; inoltre, si ritiene necessaria l’attivazione di campagne informative volte alla sensibilizzazione della cittadinanza riguardo i temi della tutela ambientale.

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