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Le implicazioni potenziali di uno sviluppo a larga scala dell’auto elettrica

Le implicazioni potenziali di uno sviluppo a larga scala dell’auto elettrica

Presentato dall’Agenzia dell’Ambiente lo studio che esamina gli effetti sulla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e dei livelli di alcuni inquinanti atmosferici, conseguenti all’implementazione su larga scala delle auto elettriche sulle strade d’Europa, ma anche gli impatti che un largo e diffuso uso di tali veicoli avrebbero sulla rete elettrica europea per il contemporaneo aumento della domanda di energia.

Nel corso di un briefing dal titolo “Veicoli elettrici e settore energetico. Impatti sulle future emissioni”, l’Agenzia Europea dell’Ambiente ha presentato i risultati dello Studio “Assessing the status of electrification of the road transport passenger vehicles and potential future implications for the environment and European energy system” commissionato all’Oeko-Institut and Transport & Mobility Leuven, che esamina gli effetti sulla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e dei livelli di alcuni inquinanti atmosferici, conseguenti all’implementazione su larga scala delle auto elettriche sulle strade d’Europa, ma anche gli impatti che un largo e diffuso utilizzo di tali veicoli avrebbe sulla rete elettrica europea per il contemporaneo aumento della domanda di energia.
I veicoli elettrici alimentati da fonti di energia rinnovabili possono svolgere un ruolo ponte nei piani dell’UE per spostare verso un sistema di trasporti più ecologico, più sostenibile, e nel soddisfare il suo obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra dell’80-95% entro il 2050 – ha affermato Hans Bruyninckx, Direttore esecutivo dell’AEA – Tuttavia, un numero maggiore di veicoli elettrici non saranno sufficienti per il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio”.

Lo Studio ha esplorato i risultati offerti da diversi scenari, in particolare, quello in cui le auto elettriche nel 2050 avranno una quota dell’80% del parco auto totale dell’UE-28.
In tale situazione, ci sarebbe una riduzione netta di CO2 di 225 milioni di tonnellate, una quantità superiore a quella causata dall’uso continuato di combustibili fossili nel settore della produzione elettrica, equivalente a circa il 10% del totale delle emissioni annue stimate. Tuttavia, nei Paesi con una quota elevata di centrali a combustibile fossile, i benefici ambientali sarebbero più bassi, riducendo al contempo i vantaggi dall’uso di veicoli elettrici in questi Paesi.

Si avrebbe anche una consistente contrazione delle emissioni complessive di alcuni inquinanti atmosferici come gli ossidi di azoto (NO2) e il particolato atmosferico (PM2,5 e PM10), mentre quelle di biossido di zolfo (SO2) addirittura aumenterebbero qualora, per far fronte alla maggiore richiesta di energia elettrica, si utilizzasse il carbone.

Un numero maggiore di auto elettriche circolanti può porre future sfide alla capacità di produzione di energia in Europa e stressare le reti elettriche esistenti. Nello scenario dell’80%, la quota del consumo totale di energia elettrica in Europa da veicoli elettrici aumenterebbe da circa lo 0,03% nel 2014, al 9,5% entro il 2050. Questo presuppone una più diffusa distribuzione di infrastrutture con un maggior numero di punti di ricarica pubblici, così come c’è necessità di aumentare significativamente la capacità di potenza in grado di gestire un grande parco auto europeo, attraverso significativi investimenti. Solo quando la richiesta di maggior potenza dei veicoli elettrici sarà prevalentemente soddisfatta utilizzando le energie rinnovabili, gli EV potranno svolgere un ruolo importante nella protezione del clima. Il team di ricerca calcola un fabbisogno supplementare di capacità di produzione di circa 150 gigawatt (GW) entro il 2050. Questo include 47 GW di energia elettrica da impianti eolici e 25 GW da impianti solari, affinché l’alimentazione necessaria per la mobilità elettrica sia generata almeno per il 50% da fonti rinnovabili.
Le nostre analisi mostrano che ogni Stato membro dell’UE ha diverse precondizioni per la mobilità elettrica sostenibile – ha dichiarato Joss Bracker, un esperto di protezione del clima presso l’Oeko-Institut e co-autore dello studio – I fattori cruciali sono le dimensioni delle quote di energie rinnovabili nel loro mix energetico e l’efficienza della rete. Un aumento delle quantità fortemente intermittenti di energia elettrica da fonti rinnovabili richiede, prima di tutto, una rete elettrica efficiente e flessibile”.

Dal momento che la richiesta di potenza dei veicoli elettrici, in particolare, pone l’accento sulle reti locali, una ricarica intelligente giocherà un ruolo fondamentale nel processo di integrazione dei veicoli elettrici nel sistema elettrico. A medio termine, di conseguenza, gli investimenti devono essere effettuati in soluzioni tecnologiche per la ricarica intelligente dei veicoli elettrici. Solo in questo modo, secondo l’Oeko Institut, può essere evitato uno stress eccessivo su reti elettriche ed essere garantita, al contempo, la stabilità della rete.

Nel corso della Conferenza, l’AEA ha pubblicato una nuova Guida sui veicoli elettrici in Europa che fornisce una sintesi non tecnica delle ultime informazioni sulle auto elettriche in Europa, comprese quelle con tecnologie ibride, ora disponibili sul mercato europeo evidenziandone vantaggi e svantaggi, nonché sfide ed incentivi che si trovano ad affrontare per raggiungere un loro più ampio uso. Anche se le vendite sono in aumento, attualmente costituiscono solo lo 0,15% del totale della flotta automobilistica europea.

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