Adottato un Toolkit di opzioni volontarie per un approccio sostenibile a lungo termine per un più rapido sviluppo delle fonti rinnovabili… soprattutto nei Paesi in via di sviluppo perché in quelli del G20 le fonti fossili continueranno ad avere nel medio termine un peso non secondario.
Al termine della riunione dei Ministri dell’Energia del G20 (Istanbul, 2 ottobre 2015), incentrata sull’accesso all’energia sostenibile per tutti, sull’efficienza energetica e sugli investimenti energetici, con particolare attenzione a quelli per le energie rinnovabili, è stato approvato e diffuso un Comunicato finale in 11 punti, tra cui la decisione (punto 9) di adottare il Manuale delle opzioni volontarie per lo sviluppo delle energie rinnovabili (Toolkit of Voluntary Options for Renewable Energy Deployment), elaborato da IRENA (Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili) con la collaborazione di altre importanti organizzazioni internazionali (IEA, OCSE, WB, OPEC), per dar vita ad un programma di riduzione dei costi delle energie rinnovabili tra i Paesi del G20 e di condivisione delle tecnologie a basso costo in tutto il mondo.
L’IRENA, dopo aver osservato che è stata la prima volta che una riunione dei Ministri dell’Energia del G20 ha avuto per ordine del giorno il tema delle energie rinnovabili, rileva che i Paesi che ne fanno parte rappresentano il 75% del potenziale di diffusione delle rinnovabili e il 70% del potenziale di investimento al 2030 a livello globale, per cui i progressi nel settore avranno un impatto significativo.
“Con questa straordinaria opportunità di mercato all’orizzonte, l’azione concertata e coordinata intrapresa da Paesi del G20 per promuovere l’energia rinnovabile può davvero spostare l’ago sullo sviluppo globale, di transizione verso un futuro di energia pulita – ha dichiarato il Direttore generale Adnan Z. Amin – Questo impegno serio e approfondito sull’energia rinnovabile del G20 manda un segnale forte alla comunità internazionale, in particolare ai Governi che si avviano ai fondamentali colloqui sul clima di Parigi che si terranno entro la fine dell’anno“.
Il toolkit e la relazione di supporto di IRENA si basano su 5 aree di interesse:
– ridurre i costi delle tecnologie;
– scambiare le buone pratiche su come approntare i quadri legislativi nazionali e l’integrazione nei sistemi elettrici di grandi quote di energie rinnovabili;
– mobilitare i finanziamenti per le energie rinnovabili tramite la mitigazione dei rischi;
– valutare per ogni Paese le potenzialità delle tecnologie delle energie rinnovabili ed elaborare delle tabelle di marcia;
– accelerare la diffusione delle moderne bioenergie.
Alla stessa IRENA è stato chiesto di coordinare le attività sotto la direzione del Gruppo di Lavoro sull’Energia Sostenibile del G20 (G20 Energy Sustainability Working Group) che si riunirà nel 2016, sotto la guida della Cina, prossima Presidenza del G20.
“Le energie rinnovabili hanno compiuto incredibili progressi negli ultimi anni e non vi è alcun dubbio sul suo potenziale di crescita a lungo termine e sulla sua capacità di contribuire ad un percorso di sviluppo sostenibile – ha dichiarato Ali Riza Alaboyun, Ministro dell’Energia e delle Risorse naturali della Turchia, Presidente di turno del G20 – Accogliamo con favore l’adozione del toolkit per le energie rinnovabili in quanto è in linea con le ‘tre priorità’ della Presidenza turca del G20: Inclusività; Investimenti per la crescita; Implementazione“.
Oltre al focus dato alle energie rinnovabili, il Comunicato sottolinea la grande importanza che i Ministri dell’Energia riuniti a Istanbul danno ai temi di accesso dell’energia, cooperazione internazionale, trasparenza del mercato, sicurezza energetica, efficienza energetica, innovazione tecnologica, cambiamenti climatici.
Comunque, dal Comunicato che sarà trasmesso quale contributo alla riunione dei Capi di Stato del G20 che avrà luogo ad Antalya il 15 e 16 novembre 2015, par di capire che durante la fase di transizione energetica il ruolo dei combustibili fossili non sarà marginale, per cui viene offerto grande sostegno all’iniziativa dell’ONU SE4All (Sustainable Energy for All) per risolvere il problema della “povertà energetica” nei Paesi in via di sviluppo con il duplice obiettivo di ridurre le emissioni e diffondervi le energie rinnovabili.
Non vorremmo che si intendesse: “Riducete voi il peso dei combustibili fossili, perché noi in questo momento non siamo in grado di farlo”.