Sostenibilità

Rapporto SDGs 2021: peggiorano gli indicatori per l’Agenda 2030

L’Istat ha pubblicato il Rapporto 2021 sugli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) che aggiorna le misure statistiche per il monitoraggio dell’Agenda ONU al 2030 in Italia, e che in questa edizione propone una prima mappatura delle corrispondenze tra gli SDGs e le 6 Missioni previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

L’ Istituto nazionale di statistica (Istat) ha pubblicato il 9 agosto 2021 la IV edizione del Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) che offre le misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per il nostro Paese e al tempo stesso contribuisce alla realizzazione di questo progetto globale.

Il Rapporto sugli SDGs di quest’anno ritrae l’Italia colpita dalla pandemia, che ha scavato un solco profondo di disuguaglianza ed esclusione – ha dichiarato Gian Carlo Blangiardo, Presidente dell’Istat – L’esperienza di stare chiusi in casa è infatti molto diversa, a seconda del tipo di casa in cui si vive; il divario digitale si è subito tradotto in divario sociale e culturale. Gli effetti visibili sono aumento della povertà, indebolimento del capitale sociale in termini di formazione e di istruzione, con aggravio di ritardi già importanti. Una ipoteca sulle generazioni più giovani, sulle famiglie e in particolare sulle donne, che si sono trovate ancora più sole e con fardelli di cura sempre più gravosi”.

I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), e i relativi 169 target in cui sono declinati, bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, estendendo l’Agenda 2030 dal solo pilastro sociale, previsto dagli Obiettivi del Millennio, agli altri due: economico e ambientale, cui si aggiunge la dimensione istituzionale.

L’analisi complessiva degli indicatori di sviluppo sostenibile viene presentata tenendo conto dei tempi diversi del loro aggiornamento. In particolare, si considerano 2 sottoinsiemi di misure statistiche:
– il primo è relativo alle misure aggiornate al 2019 (142) o ad anni precedenti (92);
– l’altro a quelle riferite al 2020 (92).
Riguardo al primo insieme, emerge un quadro complessivamente positivo rispetto a 10 anni prima, con il 60,5% delle misure in miglioramento, il 19,1% invariate e il 20,5% in peggioramento. Tuttavia, l’intensità dei segnali favorevoli diminuisce significativamente considerando i dati aggiornati al 2020: rispetto all’anno precedente scende al 42,5% la quota di misure in miglioramento mentre sale al 37,0% quella di misure in peggioramento.

Oltre al quadro di insieme dell’evoluzione degli SDGs, il Rapporto offre la consueta analisi regionale, particolarmente utile per l’osservazione degli squilibri territoriali. La mappa regionale dello sviluppo sostenibile mostra un vantaggio consolidato del Nord-est rispetto a Sud e Isole. In particolare, nelle Province Autonome di Bolzano e Trento più del 40% degli indicatori si trovano nel quinto quintile, quello più virtuoso. Anche la Valle d’Aosta presenta una distribuzione particolarmente favorevole (40,6%). Nel Nord-ovest gli indicatori assumono una distribuzione più favorevole in Lombardia (25,2% nel quinto quintile) rispetto a Liguria e Piemonte (rispettivamente 13,5% e 12,9%). Nelle regioni centrali emerge la posizione meno favorevole del Lazio, che presenta un numero più elevato di indicatori nel secondo quintile (32,7%) rispetto a Marche, Toscana e Umbria, caratterizzate da una prevalenza di indicatori nel terzo e quarto quintile. Nelle regioni meridionali i valori degli indicatori sono tra i più bassi, con una prevalenza nel primo quintile (quello più svantaggiato) soprattutto in Sicilia, Campania e Calabria (rispettivamente 56,8%, 54,1% e 49,3%) mentre in Abruzzo la distribuzione appare più vicina a quella del Lazio.

Il Rapporto è accompagnato dalla pubblicazione di 354 misure statistiche per 135 indicatori SDG elaborati  dall’Inter-Agency and Expert Group delle nazioni Unite (UN-IAEG). Rispetto alla diffusione di marzo 2021 del Rapporto BES, sono state aggiornate 119 misure statistiche e introdotte altre 30 nuove.

Con l’obiettivo di contribuire al dibattito sull’implementazione del PNRR, il Rapporto propone una prima mappatura delle corrispondenze tra gli SDGs e le 6 Missioni previste dal Piano. È opportuno ricordare che, accanto alle singole Missioni, il Piano prevede 3 tipologie di riforme: orizzontali, che riguardano la giustizia e la PA; abilitanti, riferite alla semplificazione e razionalizzazione della legislazione e alla promozione della concorrenza; di accompagnamento, che sono di diversa natura e vanno dalla riforma fiscale alla legge sul consumo di suolo.
Il Piano identifica inoltre alcune priorità trasversali – le pari opportunità intergenerazionali, di genere e territoriali – propedeutiche alla valutazione di Missioni e Riforme. Una analisi capillare ha portato a classificare ciascun indicatore SDG in corrispondenza di una Missione

Sono 297 le misure statistiche degli SDG, riferite a 100 indicatori ONU, che possono essere collegate alle 6 Missioni del PNRR:
– il 9,4% sono associabili alla Missione 1 sulla digitalizzazione;
– il 37,1% alla Missione 2 sulla transizione ecologica;
– il 5,4% alla Missione 3 sulle infrastrutture sostenibili;
– il 13,8% alla Missione 4 sull’istruzione e la ricerca;
– il 21,2% alla Missione 5 sulla coesione e inclusione;
– il 13,1% alla Missione 6 sulla salute.

Il Rapporto è accompagnato da una infografica e da un dashboard che permette la navigazione interattiva degli indicatori, oltre alla diffusione dei file di dati e metadati riferiti alle misure statistiche.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.