Agroalimentare

PescAgri: il Governo potenzi l’acquacoltura

È questo l’appello al nuovo Governo lanciato da PescAgri, l’Associazione dei pescatori italiani promossa da CIA-Agricoltori Italiani per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione della pesca e dell’acquacoltura, nel corso dell’evento “PescAgri che vogliamo” (Forio di Ischia, 30 settembre -2 ottobre 2022), per la presentazione dell’omonimo progetto.

Aumentare l’autosufficienza alimentare, utilizzando meglio i fondi UE per sviluppare l’allevamento ittico sostenibile e renderlo competitivo, così da ridurre le importazioni di pesce dall’estero che coprono l’80% della domanda dei consumatori italiani.

È questo l’appello al nuovo Governo lanciato da PescAgri, l’Associazione dei pescatori italiani promossa da CIA-Agricoltori Italiani per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione della pesca e dell’acquacoltura, nel corso dell’evento “PescAgri che vogliamo” (Forio di Ischia, 30 settembre -2 ottobre 2022), per la presentazione dell’omonimo progetto.

L’acquacoltura è uno dei settori in più rapida crescita a livello mondiale, come ha evidenziato  l’ultimo Rapporto biennale “The State of World Fisheries and Aquaculture 2022”, conosciuto come “SOFIA” della FAO, raggiungendo nel 2020 una produzione totale di 87,5 milioni di tonnellate, il 6% in più rispetto al 2018, mentre la produzione di pesca di cattura è scesa a 90,3 milioni di tonnellate, il 4,0% in meno rispetto alla media dei tre anni precedenti.

Nell’’Anno internazionale della pesca artigianale e dell’acquacoltura (IYAFA),  l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura l’Organizzazione sottolinea che l’acquacoltura ha il potenziale per ridurre la fame e migliorare l’alimentazione, alleviare la povertà, generare crescita economica e garantire un migliore utilizzo delle risorse naturali.

L’acquacoltura, infatti, viene definita “agricoltura di mare”: allevamenti ittici sia in acqua salata che dolce, finalizzati alla raccolta di pesci, molluschi e crostacei, che possono essere realizzati in mare, nei fiumi, nei laghi o nelle lagune.

Anche in Italia l’acquacoltura è comparto in crescita, con un giro d’affari di 510 milioni di euro (suddivisi in 295 milioni per piscicoltura e 215 per la molluschicoltura) e con 900 aziende distribuite su tutto il territorio che producono circa 165.000 tonnellate di trenta specie diverse specie ittiche.

C’è bisogno di incentivi agli investimenti per produrre di più – ha dichiarato il Presidente nazionale della CIA, Cristiano Finiutilizzando al meglio i fondi del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per il comparto nazionale, terzo a livello europeo, mentre è decimo per la pesca, colpito dai rincari dei costi energetici, ma strategicamente rilevante per il settore primario”.

Data la crescente domanda e il sovrasfruttamento degli stock ittici l’acquacoltura non può più essere considerata ancillare alle attività di cattura – ha sottolineato la Presidente di PescAgri, Rosa Castagna – Dal 2013 la crescita di produzione è stata dell’8% e il prodotto ittico d’allevamento è destinato entro il 2030 a superare quello pescato, arrivando a coprire il 70% della domanda”.

Per PescAgridunque, la priorità è la promozione dell’itticoltura sotto il profilo ambientale, economico e sociale, oltre alla conservazione delle risorse biologiche acquatiche, contribuendo alla sicurezza alimentare europea e consentendo una blue economy sostenibile nelle aree costiere, insulari e interne.

In quest’ottica ha preso il via il progetto “PescAgri che vogliamo!” che punta alla formazione professionale degli operatori del settore della pesca e gli imprenditori ittici, traghettando il comparto verso gli obiettivi europei di transizione ecologica grazie all’innovazione tecnologica.

Inoltre, PescAgri intende intensificare il dialogo con le istituzioni nazionali per il superamento dei troppi ostacoli amministrativi e difficoltà burocratiche che in passato hanno frenato il comparto, come per esempio nel rilascio delle concessioni demaniali marittime. L’Associazione guarda, dunque, alla crescita economica degli allevamenti ittici attraverso una progressiva semplificazione dell’apparato normativo e delle norme vigenti, grazie anche a una maggiore digitalizzazione.

PescAgri auspica – ha concluso Castagna – una campagna di promozione che sostenga e incentivi il settore dell’acquacoltura, così come accadde in passato con gli agriturismi, nell’ottica di una multifunzionalità che garantisca nuove opportunità di reddito alle aziende agricole, favorendo lo sviluppo di attività di allevamento sia di acqua dolce che salata”.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.