L’edizione 2025 dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma ha analizzato il valore del packaging tra consumatori e retailer italiani, da cui emerge che per gli italiani, il cibo non è solo nutrimento, ma anche piacere, socialità, benessere e un mezzo per scelte sostenibili, tra cui la preferenza per prodotti locali e l’uso di imballaggi eco-friendly o sfusi.
Nel corso di MARCA 2025 (Bologna, 15-16 gennaio 2025), la Fiera italiana dove si espongono i prodotti dell’eccellenza italiana a marca del distributore, si è svolto l’evento “Il Packaging nelle scelte di retailer e consumatori“, curato da Nomisma, società indipendente per studi settoriali e territoriali, ricerche economiche, intelligence di mercato, advisory strategico e consulenza, che ha presentato l’Osservatorio Packaging del Largo Consumo 2025,l’indagine sul valore del packaging sia tra i consumatori – coinvolgendo oltre 1.000 responsabili di acquisto – che tra i principali retailer presenti sul territorio italiano.
L’Osservatorio Packaging evidenzia come per gli italiani il cibo rappresenti, oggi, un caleidoscopio di valori. Non solo nutrimento ma anche convivialità, piacere, strumento di prevenzione e benessere ed occasione per attuare scelte sostenibili. Non stupisce dunque che le azioni di “sostenibilità quotidiana” praticate dagli italiani includano anche stili alimentari green (38%) e che gli acquisti food siano uno degli aspetti a cui gli italiani prestano maggiore attenzione in fatto di sostenibilità (79%). La riduzione degli sprechi alimentari, la preferenza per prodotti locali con packaging sostenibili o sfusi sono solo alcune delle scelte alimentari praticate con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale delle proprie scelte.
Una visione olistica del cibo che continuerà anche nell’anno appena iniziato e di cui i retailer sono ben consci. Salutismo, risparmio e sostenibilità sono i 3 driver di acquisto che si dovrebbero rafforzare maggiormente nel 2025. I retailer considerano importante quando non fondamentale offrire prodotti a marca del distributore (MDD) con caratteristiche healthy e green, tanto come risposta ai bisogni dei consumatori, quanto come scelta affine ai valori dell’insegna, seppure nella consapevolezza di una spiccata e sempre più diffusa ricerca di risparmio e convenienza tra i consumatori.
Dato il ruolo sempre più centrale dei prodotti legati alla sfera del benessere e della sostenibilità, l’Osservatorio Packaging di Nomisma si è interrogato su quali siano le caratteristiche distintive di questi prodotti. Per gli italiani, un prodotto alimentare è salutare quando poco processato (46%), senza additivi, coloranti (34%), senza zuccheri aggiunti (34%), con pochi o senza grassi (32%). Nella definizione di un prodotto salutare rilevanti anche gli aspetti di origine delle materie prima e della filiera. Per essere, invece, riconosciuto come sostenibile un prodotto alimentare deve invece avere un packaging sostenibile (46%), essere locale o a km0 (43%) e realizzato con ridotte emissioni di CO2 (42%).
Il packaging rappresenta dunque un elemento sentinella, l’aspetto che più di altri incide sulla percezione del consumatore di avere a che fare con un prodotto alimentare sostenibile. Per i responsabili di acquisto food un packaging è sostenibile quando completamente riciclabile (51%), senza overpackaging (43%), con materie prime derivanti da fonti rinnovabili (40%) o realizzato con ridotte emissioni di CO2 (35%).
Per più di un italiano su 5 la presenza di una confezione da fonti rinnovabili (23%), completamente riciclabile (23%) o senza overpackaging (21%) ha rappresentato uno dei principali driver di scelta dei prodotti alimentari, insieme a caratteristiche attinenti a risparmio e giusto prezzo (prodotti con buon rapporto qualità prezzo 40% o in sconto/promozione 37%), presenza ridotta di alcuni ingredienti (senza zuccheri aggiunti 36% o pochi grassi 25%) o metodi di produzione e origine delle materie prime (made in Italy 32%, locale 30% o non eccessivamente processato 24%).
In definitiva, un packaging sostenibile riveste un ruolo importante nel definire i nuovi modelli di acquisto food al punto che non di rado, a parità di altre caratteristiche, i consumatori preferiscono acquistare prodotti con green pack rispetto agli equivalenti con confezioni senza caratteristiche di sostenibilità.
L’Osservatorio Nomisma mette, inoltre, in luce come la ricerca di confezioni a ridotto impatto ambientale diventi ancora più marcata nei prodotti healthy e sostenibili: il 73% dei consumatori ritiene importante o fondamentale avere un packaging ad elevato profilo di sostenibilità quando acquista prodotti salutari. Percentuale che sale al 76% quando si tratta di cibo sostenibile.
Per i retailer l’offerta di prodotti MDD con packaging sostenibili risulta così fondamentale, sia per un corretto posizionamento dell’impegno dell’insegna sui temi della sostenibilità nel percepito del consumatore sia per ottemperare ai cambiamenti normativi. Tutte le insegne che hanno partecipato all’Osservatorio Packaging 2025 hanno infatti avviato un percorso verso l’offerta di packaging ad elevato profilo di sostenibilità. La strada verso gli obiettivi prefissati risulta però complessa, principalmente per gli elevanti costi delle materie prime, l’incertezza legata alla normativa e la reperibilità delle materie prime.
Il tema del costo del packaging sostenibile non è un tema irrilevante neanche per i consumatori. Sebbene, infatti, i responsabili di acquisto pongono una forte attenzione al packaging dei prodotti alimentari che mettono nel carrello, cambiando talvolta le loro preferenze di acquisto, l’Osservatorio Packaging del Largo Consumo rileva una resistenza ad accettare un surplus di spesa per avere un pack sostenibile, seppure con eccezioni legate alle caratteristiche salutari o sostenibili dei prodotti acquistati.