Biodiversità e conservazione Fauna

Orsa JJ4: TAR sospende (per ora) l’abbattimento

Il TAR di Trento ha accolto il ricorso di LAV e LAC di immediato abbattimento dell’orsa JJ4 responsabile dell’uccisione del runner in Val di Sole, in attesa dell’acquisizione del parere formale dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) che con una nota stampa fa il punto sulla situazione degli orsi problematici in Trentino, tenendo conto di quanto previsto dal Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (PACOBACE).

Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento in data 14 aprile 2023 ha accolto in via interinale il ricorso proposto da Associazione Lav Lega Antivivisezione e Associazione Lac Lega per L’Abolizione della Caccia contro l’Ordinanza del Presidente della Provincia autonoma di Trento, avente ad oggetto: “Provvedimento contingibile ed urgente. Intervento di rimozione di un orso pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica”.

Come scritto nel Decreto del TAR “sino all’esito della relativa udienza camerale l’ordinanza medesima possa essere sospesa interinalmente nel suo effetto di consentire l’immediata soppressione dell’orsa JJ4, la quale pertanto, nell’evenienza della sua cattura, dovrà essere reclusa in attesa dell’acquisizione di un formale parere reso dall’ISPRA circa la necessità della sua soppressione ovvero circa la possibilità di un suo eventuale trasferimento in altro sito esterno alla Regione Autonoma Trentino – Alto Adige/ Südtirol […] entro cinque giorni dalla cattura dell’animale medesimo e in ogni caso valutato da questo Tribunale in sede collegiale prima del suo recepimento ed esecuzione da parte della Provincia, la soppressione dell’animale medesimo potrà nelle more avvenire con immediatezza unicamente nel caso di comprovato pericolo per il personale impiegato nelle operazioni per la sua cattura, oppure per altre persone estranee anche occasionalmente presenti

In attesa del parere, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) con una nota stampa sottolinea che “Ad oggi, gli orsi considerati problematici in Trentino sono la femmina JJ4 e due maschi, MJ5 e M62. Il Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali  (PACOBACE)  – che contiene una tabella di riferimento con i comportamenti problematici degli orsi, ordinati secondo un indice di pericolosità e con le possibili azioni – chiarisce che ‘Per definire un orso ‘problematico’ è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali; il grado di problematicità aumenta quando ci sia una ripetizione di comportamenti potenzialmente pericolosi da parte dello stesso individuo. La valutazione dei comportamenti va condotta caso per caso, tenendo conto non solo della chiave interpretativa circa il grado di problematicità̀ fornita dalla tabella”.

Legenda:
a)            Intensificazione del monitoraggio (nel caso di orso radiocollarato);
b)           informazione: ai proprietari e/o custodi del bestiame domestico, ai proprietari e/o frequentatori abituali di baite isolate, ai possibili frequentatori dell’area (turisti, cercatori di funghi, ecc.);
c)            sistemazione notturna degli ovini, caprini e bovini in stalla e altre misure di protezione;
d)           celere rimozione degli animali morti in alpeggio;
e)            gestione oculata dei rifiuti organici, con eventuale adeguamento dei contenitori e discariche;
f)            messa in opera di strutture idonee a prevenire i danni provocati dal plantigrado (recinzioni elettriche);
g)            attivazione di un presidio, inteso come permanenza in zona della Squadra d’emergenza orso;
h)           condizionamento allo scopo di ripristinare diffidenza nei confronti dell’uomo e delle sue attività: s’intende l’intervento diretto sull’animale con il quale si provvede a condizionarlo;
i)             cattura con rilascio allo scopo di spostamento e/o radiomarcaggio;
j)             cattura per captivazione permanente;
k)            abbattimento.

JJ4
L’esemplare di orsa, nata nel 2006 è risultata, dalle analisi genetiche condotte, la responsabile dell’attacco mortale sul Monte Peller dello scorso 5 aprile. Già in passato, tra il 2020 e il 2022, era stata responsabile di tre eventi, non mortali. La Provincia di Trento ha emanato in data 8 aprile 2023 un’ordinanza per l’intervento di rimozione dell’orso, con espresso richiamo alle competenze in materia di incolumità e sicurezza pubblica, che ISPRA ha ritenuto coerente con le indicazioni del PACOBACE.

MJ5
Per ciò che riguarda MJ5, questo esemplare si è reso responsabile di un attacco lo scorso 5 marzo a un cittadino di Rabbi, Comune in provincia di Trento. ISPRA ha espresso parere in data 11 aprile 2023 ritenendo che la misura della rimozione proposta dalla provincia di Trento fosse coerente con il PACOBACE.  

M62
M62 è un maschio di orso nato nel 2018; dal maggio 2021 all’aprile 2022 l’esemplare ha mostrato comportamenti particolarmente confidenti per i quali sono risultati adottabili le misure previste dal PACOBACE, anche energiche. All’ISPRA è pervenuta ieri, 13 aprile, la richiesta di valutazione da parte della Provincia di Trento; l’Istituto sta quindi conducendo un’attenta analisi tecnico-scientifica, tenendo conto di quanto previsto dal PACOBACE.

Un recente Studio condotto da 33 ricercatori e studiosi di vari enti ed organismi internazionali, coordinati dal MUSE (Museo delle Scienze) di Trento, ha analizzato 5.089 casi di attacchi nei confronti dell’uomo in tutto il mondo di 12 specie di grandi carnivori, tra cui tigri, leoni, orsi e lupi, registrati tra il 1950 e il 2019, considerando solamente quelle interazioni in cui il contatto fisico con l’animale ha portato al ferimento o alla morte della persona coinvolta identificando i principali fattori che determinano il verificarsi di questi attacchi e le specie principalmente coinvolte.

L’indagine ha evidenziato interessanti differenze negli scenari e nelle frequenze in cui avvengono queste interazioni negative, legate sia alla diversa ecologia delle specie considerate, sia al contesto socio-economico e ambientale locale. In particolare, nelle aree cosiddette “ad alto reddito“, come ad esempio Europa e Nord America, gli attacchi si sono verificati più comunemente mentre le persone coinvolte stavano svolgendo attività ricreative, come escursionismo, campeggio o passeggiate con i cani.

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