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I Nobel contro i cambiamenti climatici: rischi inammissibili e inaccettabili

I Nobel contro i cambiamenti climatici rischi inammissibili e inaccettabili

36 Premi Nobel riuniti per l’annuale Meeting dei Lindau Nobel Laureate sul Lago di Costanza hanno sottoscritto una Dichiarazione sui cambiamenti climatici, con la quale si chiede sia ai Paesi sviluppati che a quelli in via di sviluppo di adottare misure decisive per limitare il riscaldamento globale che, se superasse, i +2 °C alla fine del secolo potrebbe compromettere il benessere delle future generazioni.

Dopo l’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’ ” che sollecita ad una “responsabilità morale grave di fare tutto ciò che è in nostro potere per ridurre il nostro impatto e scongiurarne gli effetti negativi sull’ambiente e sui poveri“, ora un autorevole gruppo di scienziati insigniti del Primo Nobel in medicina, fisica e chimica hanno sottoscritto un appello, denominato “Dichiarazione di Mainau 2015” in cui viene rivolto un pressante invito ai decisori politici globali affinché sia colta l’occasione della Conferenza sul Clima di Parigi in dicembre per adottare quelle misure decisive a limitare il riscaldamento globale che, se superasse i +2 °C alla fine del secolo, potrebbe compromettere il benessere delle future generazioni.

Questa è la seconda volta, dopo la Dichiarazione del 1955 con la quale si chiedeva che l’energia nucleare fosse usata pacificamente, avvertendo sui pericoli insiti negli scopi militari, che i partecipanti ai Lindau Nobel Laureate Meeting hanno colto l’occasione delle loro annuali riunioni per assumere posizioni di carattere politico-sociale.

Erano stati due medici tedeschi che vivevano a Lindau (Baviera), cittadina insulare sul Lago di Costanza (Bodensee) a convincere il conte svedese Lennart Bernadotte di Wisborg, in considerazione che era stato il nonno Gustavo V il primo re svedese ad assegnare il Premio Nobel a Stoccolma nel 1905, ad ospitare nel suo castello sull’isola di Mainau (un’altra delle tre isole del Lago) una riunione scientifica che stavano organizzando per facilitare lo scambio di informazioni ed esperienze dei Premi Nobel in Medicina con gli studenti tedeschi che erano stati tagliati fuori per molti anni dal contesto scientifico mondiale a causa del Nazismo e dello scoppio della II guerra mondiale. L’iniziativa ebbe subito un notevole successo, tanto che l’invito negli anni successivi fu allargato anche ai vincitori del Premio Nobel per la Chimica e la Fisica e dal 1970 hanno cominciato a partecipare anche i Nobel per l’Economia.

L’obiettivo degli Incontri di Lindau è di favorire le interazioni tra i Premi Nobel (a questo 65° incontro hanno partecipato in 66) e i giovani ricercatori più promettenti di tutto il mondo (oltre 600 in questa edizione), nel corso di seminari, sessioni plenarie e tavole rotonde.

Ecco il testo della Dichiarazione da noi tradotta.

Noi sottoscritti, scienziati insigniti del Premio Nobel, abbiamo raggiunto le rive del Lago di Costanza nel sud della Germania, per scambiare i nostri punti di vista con dei giovani promettenti ricercatori che provengono, come noi, da tutto il mondo. Circa sessanta anni fa, qui a Mainau, un’Assemblea simile di scienziati Premi Nobel aveva pubblicato una dichiarazione sui pericoli inerenti la nuova tecnologia delle armi nucleari – una tecnologia che era il risultato di progressi fondamentali nelle scienze. Finora, siamo riusciti ad evitare una guerra nucleare, anche se permane la minaccia. Siamo convinti che il nostro mondo oggi ha di fronte un’altra minaccia di grandezza comparabile.

Generazioni successive di ricercatori hanno contribuito a creare un mondo sempre più prospero. Questa prosperità è stata creata al prezzo di un rapido aumento del consumo di risorse della Terra. Senza una gestione adeguata, la nostra domanda sempre crescente ed incessante di cibo, acqua ed energia, alla fine sopraffarrà la capacità della Terra di soddisfare i bisogni dell’umanità e porterà ad una generale tragedia umana. Gli scienziati che studiano il clima della Terra stanno già osservando l’impatto delle attività umane.

In risposta ai cambiamenti climatici indotti dall’uomo, le Nazioni Unite hanno istituito l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) per fornire ai leader del mondo una sintesi dello stato attuale delle informazioni scientifiche pertinenti.
Nonostante ci siano ancora delle incertezze sull’estensione del fenomeno, le conclusioni contenute nel V Rapporto di Valutazione dell’IPCC rappresentano, a nostro avviso, la migliore fonte di informazione in merito allo stato attuale delle conoscenze sui cambiamenti climatici. Non lo diciamo in quanto esperti del settore, bensì come gruppo eterogeneo di scienziati che hanno un profondo rispetto ed una consapevolezza dell’integrità del processo scientifico.

Anche se permane incertezza circa la portata esatta dei cambiamenti climatici, le conclusioni della comunità scientifica contenute nell’ultimo rapporto dell’IPCC sono allarmanti, in particolare nel contesto dei rischi identificati di mantenere la prosperità umana con un aumento della temperatura media globale maggiore di 2 °C. Il rapporto conclude che le emissioni antropiche di gas serra sono la causa più probabile dell’attuale riscaldamento globale della Terra. Le previsioni formulate con una vasta gamma di modelli climatici indicano che questo riscaldamento, molto probabilmente, farà aumentare la temperatura della Terra nel corso del secolo di oltre 2 °C rispetto al livello pre-industriale, salvo che nei prossimi decenni non siano portate a termine drastiche riduzioni nelle emissioni antropiche di gas a effetto serra.

In base alla valutazione dell’IPCC, il mondo deve fare dei rapidi progressi verso la riduzione delle attuali e future emissioni di gas per ridurre al minimo i notevoli rischi dei cambiamenti climatici. Noi crediamo che le nazioni del mondo debbano cogliere l’opportunità offerta dalla Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite a Parigi nel dicembre 2015 per assumere misure decisive per limitare le emissioni globali future. Questo sforzo richiederà la collaborazione di tutte le nazioni, sia sviluppate che in via di sviluppo, e dovrà proseguire in futuro, secondo  le valutazioni scientifiche aggiornate. L’inazione sottoporrà le future generazioni umane a rischi inammissibili e inaccettabili.

Seguono le firme dei 36 Premi Nobel sottoscrittori.

Ci potrebbero essere alcune incertezze – ha ammesso Steven Chu, Premio Nobel per la Fisica ed ex Segretario all’Energia dell’Amministrazione Obama – Siamo come negli anni ’50, quando la gente non era certa di quel che sarebbe successo se avesse continuato a fumare un pacchetto di sigarette al giorno. Ma il tasso di cancro ai polmoni stava salendo così rapidamente che qualcosa doveva essere fatto. Oggi siamo in grado di calcolare il rischio di cancro da fumo in modo abbastanza preciso. Vogliamo aspettare per altri 50 anni prima di sapere che cosa accadrà con il riscaldamento globale? Non si può aspettare che la casa bruci, prima di stipulare un’assicurazione di fuoco“.

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