Cambiamenti climatici Clima

“New York chiama Roma”

New York chiama Roma

Quale preludio all’intensa attività sui cambiamenti climatici che si svolgerà a New York la settimana prossima, domenica 21 settembre avrà luogo la “Marcia per il Clima”, la più grande Manifestazione popolare che si sia mai realizzata, secondo gli organizzatori, per il contemporaneo evento celebrato in tutte le capitali e grandi città del mondo. A Roma, l’evento più importante, promosso dal Coordinamento Power shift Italia, costituitosi nel giugno scorso e al quale hanno aderito le più importanti realtà italiane attive sul fronte dei cambiamenti climatici.

Nella settimana che sta per iniziare i fari dei media di tutto il mondo si concentreranno su New York, con un focus particolare sul Summit sul Clima indetto dal Segretario delle Nazioni Unite Ban ki-moon per martedì 23 settembre 2014, con lo scopo di sollecitare i leader politici mondiali ad assumere impegni concreti per giungere ad un Accordo globale per contrastare il global warming.

New York nell’ultima settimana di settembre ospita pure dal 2009 la “Climate Week NY °C”, una piattaforma internazionale fondamentale per i Governi, le Imprese e la Società civile che collaborano per un’economia a basso tenore di carbonio, indetta da The Climate Group e, da quest’anno, da Carbon Disclosure Project (CDP), nel corso della quale si svolgeranno, conferenze, convegni, dibattiti e incontri di alto profilo, che con il concomitante vertice ONU, catalizzeranno l’attenzione sui cambiamenti climatici, cercando di far inserire l’argomento nell’agenda politica dei decision maker.

In più, domani 21 settembre 2014 sempre a New York, avrà luogo la Marcia per il Clima (People’s Climate March) alla quale hanno aderito numerose personalità e artisti. Secondo gli organizzatori, la manifestazione sotto il motto “Per cambiare tutto, abbiamo bisogno di tutti” raccoglierà il più alto numero di partecipanti che si sia mai registrato per un evento. 
In contemporanea, infatti, si svolgeranno altrettante marce in tutte le capitali e le più grandi città del mondo, messe in piedi da una coalizione di 1.500 organizzazioni.

In Italia, l’evento sarà celebrato nel pomeriggio a Roma con l’iniziativa “New York chiama Roma”, promossa dal Coordinamento Power Shift Italia in collaborazione con Avaaz Italia e con l’adesione di più di 20 organizzazioni che hanno già risposto all’appello per il clima.

Il problema dei cambiamenti climatici diventa sempre più evidente: profughi ambientali, desertificazione, innalzamento del livello dei mari, eventi estremi sempre più frequenti e intensi sono solo alcuni degli effetti più evidenti del surriscaldamento globale causato dai gas a effetto serra prodotti dalle attività antropiche – ha sottolineato il Coordinamento Power Shift Italia, costituitosi nel giugno scorso e al quale hanno aderito le più importanti realtà italiane attive sul fronte dei cambiamenti climatici – Gli ultimi dati, infatti, confermano un trend di aumento di CO2 e degli altri gas ad effetto serra, facendo registrare un nuovo record di emissioni. Stiamo rapidamente raggiungendo la soglia di 400 ppm di concentrazione delle emissioni in atmosfera: un numero preoccupante, che mette a serio rischio la vita del nostro pianeta e delle future generazioni. Mentre stiamo sperimentando le inevitabili conseguenze dei cambiamenti climatici, occorrono un taglio ai combustibili fossili e una trasformazione più veloce possibile a un’economia low carbon”.

In particolare, il Coordinamento ha avanzato tre richieste al Governo italiano:
– che il tema dei cambiamenti climatici diventi un punto prioritario nell’agenda di Governo, assumendo impegni ambiziosi di riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra, a partire da obiettivi efficaci per la lotta ai cambiamenti climatici e in linea con le raccomandazioni dell’Intergovernamental Panel on Climate Change. In attuazione di questi è necessaria un’accelerazione della trasformazione del sistema di produzione di energia che permetta l’uscita dai combustibili fossili e ponga fine ai sussidi alle fonti fossili, a favore di una generazione energetica distribuita, democratica e pulita;
– che l’Italia sia portatrice in Europa di una visione lungimirante e ambiziosa nell’attuale dibattito per la definizione dei nuovi obiettivi al 2030 proponendo +40% di risparmio energetico, +45% di fonti rinnovabili, -55% di riduzione di CO2. La definizione di questi obiettivi determinerà infatti le scelte energetiche e climatiche dei prossimi quindici anni, influenzando la misura con cui si agirà per contenere il surriscaldamento globale;
– che l’Italia contribuisca al Fondo Verde per il Clima e mantenga fede agli impegni che erano stati assunti a Copenaghen in tema di finanza per il clima. Finanziamenti per misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici sono, infatti, necessari ed è giusto che l’Italia faccia la sua parte.

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