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Nell’UE ad ogni euro di sovvenzione al solare, sono andati 67 cent/euro al carbone

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Nell’adottare la Comunicazione sui progressi del mercato energetico interno, la Commissione UE ha presentato la prima relazione intermedia sui sussidi e costi energetici nei 28 Paesi membri, da cui si evince che il valore totale degli interventi pubblici nel settore dell’energia (esclusi i trasporti) nel 2012 sono stati pari a 120-140 miliardi di euro. 
Le stime sui costi esterni delle varie tecnologie di produzione per gli impatti ambientali, sulla salute e sui cambiamenti climatici sono stati valutati in un range compreso tra 150 e 310 miliardi di euro.

Nel febbraio 2011 i Capi di stato dell’UE avevano richiesto che entro il 2014 fosse completato il mercato interno dell’energia affinché nel 2015 nessuno Stato membro rimanesse isolato dalle reti europee del gas e dell’energia elettrica.
Un mercato integrato dell’energia dell’UE è il modo più efficace per quanto riguarda i costi per garantire un approvvigionamento sicuro e conveniente per i cittadini dell’Unione e mitigare i cambiamenti climatici, in grado di apportare, secondo la Commissione UE, benefici economici netti tra i 16 ei 40 miliardi di euro l’anno.
Notevoli progressi sono stati compiuti fino ad oggi, ma al fine di trarre pieni benefici sono necessari maggiori investimenti nelle infrastrutture strategiche transfrontaliere e sviluppare le reti intelligenti per l’energia elettrica, per le quali bisogna mettere in atto norme comuni e trasparenti.
Sono questi gli aspetti principali della Comunicazione “Progress towards completing the Internal Energy Market”, adottata dalla Commissione UE il 13 ottobre 2014.
Se i mercati energetici sono ben collegati e le regole comuni sono a posto, non c’è molto spazio per utilizzare le forniture energetiche come strumento politico – ha affermato Günther H. Oettinger, Commissario UE per l’Energia – Con segnali adeguati di prezzo e infrastrutture sufficienti, l’energia viene prodotta dove è economicamente più vantaggioso e distribuita dove serve. Tutto questo si traduce in un approvvigionamento energetico sicuro in tutta Europa e bollette più basse per i consumatori”.

Per avere un quadro dettagliato sul funzionamento dei mercati energetici e le dimensioni e gli effetti degli interventi statali di tutti i 28 Stati membri, la Commissione UE ha commissionato uno Studio i cui risultati intermedi sono stati presentati contestualmente alla Comunicazione.

I risultati mostrano che nel 2012, il valore totale degli interventi pubblici nel settore dell’energia (esclusi i trasporti) nell’UE-28 sono stati pari a 120-140 miliardi di euro, dati che non sorprendono in considerazione degli sforzi compiuti per espandere la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico globale dell’UE: solare (14,7 miliardi di euro), eolico on-shore(10 miliardi) biomasse (8,3 miliardi) e idroelettrico (5,2 miliardi).
Tra le tecnologie convenzionali di generazione di energia, il carbone ha ricevuto la più grande quantità di contributi correnti nel 2012 (10,1 miliardi) seguito dal nucleare (7 miliardi) e dal gas naturale (5,2 miliardi). Le cifre che specificano il supporto attraverso le tecnologie, specifica la Commissione UE, non contemplano l’assegnazione gratuita di certificati di emissione, né i sostegni fiscali per il consumo di energia.
L’inserimento di tali fattori potrebbe ridurre il divario tra il sostegno per le energie rinnovabili e le altre tecnologie di generazione di energia.
Lo studio illustra, inoltre, l’ordine di grandezza di interventi storici che sono notevoli per il carbone e nucleare.

Insieme alla precedente relazione della Commissione sui driver per i prezzi dell’energia, ora abbiamo una serie di dati sui sussidi e costi nel settore dell’energia che sono i più completi ed attendibili di qualsivoglia altro rapporto – ha osservato Oettinger – Adesso siamo meglio informati circa le dimensioni delle sovvenzioni pubbliche negli ultimi anni e sui costi per la produzione di energia elettrica per tutte le tecnologie. Ma il compito non è ancora finito. Questo può essere solo un primo passo, poiché sussistono ancora lacune dobbiamo continuare a lavorare a colmare queste lacune. C’è necessità di indagare di più, in particolare sulle sovvenzioni storiche nel mercato energetico in tutti gli Stati membri dell’UE e nell’UE nel suo insieme”.

La relazione intermedia presenta anche dati sulla competitività di costo delle diverse tecnologie di generazione elettrica, anche se le differenze stimate riflettono i costi della nuova produzione senza l’intervento pubblico (costo attualizzato).
I costi per la produzione di un MWh di energia elettrica da carbone si aggirano attorno ai 75 euro, da eolico onshore un po’ più elevati, quelli da gas naturale e nucleare si collocano, per entrambe le tecnologie, a 100 euro, mentre quelli per la produzione dall’energia solare, in continua discesa dal 2008, si attestavano tra 100 e 115 euro, a seconda delle dimensioni degli impianti.

Inoltre, la relazione intermedia presenta pure le stime sui costi esterni delle varie tecnologie di produzione, che non si riflettono sui prezzi di mercato, come gli impatti ambientali, quelli sulla salute e sui cambiamenti climatici.
Ovviamente, le metodologie per la quantificazione dei costi esterni sono dotati di un elevato grado di incertezza, ma l’obiettivo della relazione intermedia era solo di indicare l’ordine di grandezza di tali costi, così per il 2012 sono stati quantificati in un minimo di 150 fino ad un massimo di 310 miliardi di euro.

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