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Lockdown: gli effetti sulle emissioni di CO2 in Italia

Gli effetti del lockdown imposto dalla pandemia di Covid-19 in termini di riduzione delle emissioni è stato esaminato da Italy for Climate, l’Alleanza per il clima fra le imprese italiane della green economy lanciata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile per supportare la transizione verso un’economia carbon neutral, stimando che il taglio è pressappoco simile a quello che si dovrebbe raggiungere per conseguire gli obiettivi dell’Accordo di Parigi … ma con misure strutturali di un nuovo Green Deal.

di Fabio Bastianelli

Le misure imposte per il contenimento della pandemia hanno fatto registrare cali record delle emissioni inquinanti, per effetto di un ridotto traffico stradale e di quello aereo praticamente azzerato, della sospensione di molte attività industriali e commerciali e dello spegnimento degli impianti di riscaldamento scolastico.

Come sappiamo non c’è da rallegrarsi, sia per gli effetti economici indotti sia perché non sono il risultato di misure strutturali in grado di determinare la riduzione di CO2 sul medio-lungo periodo, come ci ammonisce la veloce ripresa delle emissioni globali dopo la crisi economica del 2007-2008.

Inoltre, in questa occasione c’è il rischio che le risorse economiche destinate per la transizione low-carbon vengano accantonate per una immediata ripresa economica dopo i disastri del “cigno nero”, facendo dimenticare i rischi connessi ai “cigni verdi”, per riprendere il titolo del Rapporto , redatto dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) e Banca di Francia e presentato in occasione del World Economic Forum di Davos in gennaio, con cui venivano etichettati i rischi dei cambiamenti climatici sul sistema economico-finanziario globale.

Per esaminare gli impatti che il Covid-19 ha avuto su consumi energetici ed emissioni è esaminato nel DossierGli effetti del lockdown sulle emissioni di CO2 in Italia, una prima analisi congiunturale” realizzato da Italy for Climate, l’Alleanza per il clima fra le imprese italiane della green economy lanciata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile (FoSS) per supportare la transizione verso un’economia carbon neutral che ha tra i primi sostenitori aziende come Erg, Conou, Ing, e2i, illy, Davines , e epr comunicazione come media partner.

Ne emerge che nella fase di piena operatività dell lockdown, la riduzione delle emissioni può essere stimata attorno al 35%. Solo nei mesi di marzo e aprile 2020 sono previste oltre 20 milioni di tonnellate di CO2 in meno rispetto all’anno precedente.

Il Dossier stima che questa riduzione delle emissioni di CO2 per effetto del lockdown, è in realtà molto vicina a quello che dovrebbe essere il taglio da raggiungere in appena un decennio per centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e non far precipitare la crisi climatica.

Per riuscire a essere in linea con Parigi si dovranno mettere in campo politiche e misure tali da garantire livelli di emissione di CO2 paragonabili a quelli di queste ultime settimane in un Paese che cresce, con un sistema produttivo pienamente operativo e elevati livelli di occupazione – ha affermato Edo Ronchi, Presidente della FoSS – Uno sforzo titanico necessario per evitare un’altra grande crisi, quella climatica, anche perché la storia insegna che dopo una crisi economica e un calo significativo delle emissioni queste potrebbero tornare a crescere anche più di prima

Ecco alcuni numeri del Dossier.
A Marzo emissioni di CO2 -17%
Marzo è stato un mese “ibrido”, il lockdown si è attivato, infatti, gradualmente e questa gradualità come indicano i dati: ad esempio, i consumi elettrici della settimana 9-15 marzo sono diminuiti del 5,8% rispetto alla stessa settimana del 2019 e, nella settimana 23-29 marzo, quando le misure restrittive erano ormai a regime, del 21,1%. Complessivamente nel mese di marzo i consumi di energia sono diminuiti del 15,9% rispetto allo stesso mese del 2019 e le emissioni di CO2 del 17%. (5,7 milioni di tonnellate di CO2), con i 3/4 di questo calo dovuti alla contrazione del settore dei trasporti. Le emissioni di CO2 connesse alla mobilità si sono ridotte, infatti, di quasi 4,5 milioni di tonnellate di CO2, il crollo dei consumi di gasolio è responsabile del 60% di questo calo.

Ad aprile crollo del 50% dei prodotti petroliferi e delle emissioni
L’analisi delle prime settimane di aprile, per il gas e l’energia elettrica e la previsione del mese per i prodotti petroliferi mostra livelli di riduzione dei consumi e delle emissioni più alti di quelli della media di marzo. I consumi di energia elettrica nelle prime tre settimane di aprile si stabilizzano intorno a un -23% rispetto allo stesso periodo del 2019. I consumi petroliferi crollano del 50% circa e altrettanto le emissioni: il settore trasporti da solo segna -70% e riduce le emissioni di 7 milioni di tonnellate di CO2 in meno rispetto all’anno precedente.

Se non si sceglie di investire in direzione di un nuovo Green Deal – nuovo perché deve rispondere alle nuove condizioni drammatiche generate da questa pandemia – non si deve fare gli struzzi, si deve sapere si va in un’altra direzione: in quella dove la sostenibilità ambientale non viene tenuta in conto – ha scritto su Ronchi su Huffington postE la direzione oggi indifferente al colore dell’ambiente porta a un risultato certo: spuntare qualche sconto per qualche singola impresa oggi, per presentare un conto ben più salato per tutti, non fra molti anni, ma in un domani ormai prossimo”.

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