Circular economy Economia e finanza Sostenibilità

Comieco e Forum Finanza Sostenibile: una guida per l’economia circolare

Una Ricerca promossa da Comieco e realizzata dal Forum per la Finanza Sostenibile analizza le relazioni tra i soggetti finanziari attenti ai temi di sostenibilità e le imprese della filiera carta-cartone per comprendere in che modo collaborazioni più efficaci tra le due realtà possano favorire la transizione verso l’economia circolare.

Comieco e Forum per la Finanza Sostenibile sono convinti che PMI, finanza sostenibile ed economia circolare saranno tra i protagonisti della ripresa economica dopo l’emergenza del Covid-19.

È quanto emerge dalla Ricerca Innovazione circolare. La finanza sostenibile e la filiera di carta e cartone” che analizza le relazioni tra i soggetti finanziari attenti ai temi di sostenibilità e le imprese della filiera carta-cartone, fornendo una guida sintetica sugli strumenti finanziari e sui programmi dell’UE per sostenere lo sviluppo circolare delle PMI.

L’obiettivo è comprendere in che modo collaborazioni più efficaci tra le due realtà possano favorire la transizione verso l’economia circolare, anche attraverso attività di ricerca e sviluppo in eco-design, eco-tecnologie ed eco-innovazione.

La Ricerca costituisce un prezioso supporto per orientare le scelte di investitori e imprese nella fase cruciale che farà seguito all’attuale emergenza sanitaria. La ripresa, infatti, richiederà di ripensare i modelli economici per ridurre gli impatti negativi delle attività umane sull’ambiente e sulla salute. Dall’economia circolare e dalla finanza sostenibile potranno arrivare risposte efficaci a queste nuove esigenze.

Come tragicamente evidente in queste ultime settimane, la transizione verso un modello economico più rispettoso degli equilibri naturali e quindi ‘circolare’ è essenziale per la sopravvivenza non del Pianeta bensì della specie umana – ha dichiarato Arianna Lovera, Senior Programme Officer del Forum per la Finanza Sostenibile, Associazione multi-stakeholder con una base associativa di oltre 100 organizzazioni, che promuove l’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance nei processi e nei prodotti di investimento, valorizzando il ruolo chiave che gli attori finanziari possono ricoprire per l’economia e la società – In quest’ottica, occorre incrementare gli investimenti nella cosiddetta ‘economia reale’, supportando le aziende impegnate a realizzare impatti positivi su ambiente e società”.

In questa direzione procede anche la Commissione UE che con il Green Deal europeo si è impegnata a rendere l’economia più verde, circolare e inclusiva, puntando a mobilitare fino a 1.000 miliardi di euro. Inoltre, ha presentato nei giorni scorsi un Piano d’Azione rinnovato per finanziare la crescita sostenibile, sul quale è stata avviata una pubblica Consultazione che rimarrà aperta fino al 15 luglio 2020.

Negli ultimi anni la finanza sostenibile ha registrato una crescita significativa a livello globale, europeo e italiano: nel mondo le masse gestite secondo criteri di sostenibilità ammontano a $31 mila miliardi, con la maggioranza degli investimenti che si concentra in Europa (46% del mercato SRI globale). In base ai dati dell’ultima edizione dell’European SRI Study di Eurosif (2018), si stima che l’Italia rappresenti circa un decimo dei volumi registrati nel mercato europeo.

Peraltro, l’indagine condotta dal Forum stesso e dalla BVA Doxa e presentata lo scorso novembre, ha dimostrato un aumento di consapevolezza sull’importanza dei temi ambientali nelle scelte finanziarie. Sul mercato nazionale sono in aumento le opportunità dedicate all’economia circolare, come i green bond emessi dalle multiutility, i contributi erogati dalle Fondazioni, le aperture di credito da parte delle banche e i fondi di investimento rivolti alle imprese non quotate.

Le aziende della filiera di produzione degli imballaggi in carta e cartone sono da anni in prima linea per la realizzazione e sviluppo di pack sostenibili, riciclati e riciclabili, facendosi carico dei costi dell’innovazione e degli scarti della lavorazione delle fibre usate – ha sottolineato Eliana Farotto, Responsabile Ricerca e Sviluppo di Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica nell’ambito del sistema CONAI, che attraverso una incisiva politica di prevenzione e di sviluppo, ha contribuito a triplicare la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia, superando gli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti di imballaggi cellulosici previsti dalla normativa europea – La necessità di un’offerta finanziaria adeguata e sostenibile diventa ulteriormente necessaria in questo periodo di crisi, dove le aziende del settore, pur lavorando per alcune filiere, quali l’alimentare ed il farmaceutico, subiscono un impatto che porterà all’ottimizzazione e riorganizzazione della produzione. Ricordiamo che gran parte dei 3.300 consorziati Comieco sono piccole e medie imprese dislocate su tutto il territorio italiano che lavorano fianco a fianco delle imprese di produzione italiane, e mai come in questo momento è necessario creare reti, collaborazioni e alleanze”.

In Italia si produce un biomateriale che viene riciclato dallo stesso comparto. Come ha evidenziato il Rapporto ambientale e del riciclo dell’industria cartaria di Assocarta, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le imprese produttrici di cellulosa, carta e cartone in Italia, “si riciclano 10 tonnellate al minuto di carta, un giornale rientra nel ciclo produttivo in media dopo 7 giorni, una scatola entro 14 giorni e ogni anno vengono evitate 20 discariche grazie al riciclo”. In particolare, nel settore degli imballaggi il tasso di riciclo è all’80%, portando il nostro Paese al 3° posto a livello europeo per utilizzo di carta da macero.

La fase di transizione verso un modello economico più circolare comporta l’esigenza di investimenti onerosi per le imprese che necessitano di attrezzarsi con nuove tecnologie. Si stima che in Europa saranno necessari investimenti per 24 miliardi di euro entro il 2050, aggiuntivi ai 3,5 miliardi che l’industria cartaria già investe ogni anno.

La ricerca si conclude con 10 consigli che finanza e imprese (5 per settore) si rivolgono reciprocamente.
I rappresentanti della filiera cartaria suggeriscono agli attori finanziari di:
– essere più proattivi nell’offerta di prodotti di finanza sostenibile
;
ideare strumenti mirati a sostegno delle imprese di piccole dimensioni;
esplicitare le ragioni dell’importanza di rendicontare gli aspetti non prettamente economici;
semplificare e rendere più accessibile il linguaggio a beneficio degli imprenditori;
evidenziare l’apporto non solo finanziario che gli investitori possono offrire nella gestione aziendale.

Gli investitori, invece, consigliano alle imprese di:
informarsi sull’offerta finanziaria a disposizione e, in particolare, sui prodotti che integrano considerazioni di sostenibilità;
superare la frammentazione per creare reti, collaborazioni, alleanze lungo l’intera filiera e nell’ambito dei distretti industriali dei propri territori;
costruire relazioni continuative, solide e trasparenti con gli attori finanziari, condividendo sia i punti di forza sia quelli di debolezza;
fornire informazioni chiare e complete sulle peculiarità del settore di attività e sulle politiche sociali e ambientali, anche attraverso la redazione di report di sostenibilità e l’adozione di metodologie di rendicontazione e misurazione riconosciute a livello internazionale;
curare maggiormente la qualità del capitale umano e della governance, e di costruire relazioni solide con le comunità locali, mettendo in evidenza il valore creato grazie alla propria attività.

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