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Rapporto AEA: mettere in sicurezza le infrastrutture dei trasporti

Rapporto AEA mettere in sicurezza le infrastrutture dei trasporti

L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha pubblicato un Rapporto da cui si evince che i Paesi membri dell’UE non prestano le dovute attenzioni agli impatti diretti e indiretti dei cambiamenti climatici sulle infrastrutture di trasporto e servizi.
A livello europeo, appositi fondi sono previsti per le misure di adattamento, stante gli alti costi che presuppongono, ma il loro accesso è condizionato dall’adozione della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici che solo il 30 dicembre 2014 ha avuto il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni.

I trasporti sono di vitale importanza per il buon funzionamento dell’economia. Quando il movimento di persone, beni o servizi è ostacolato, i costi indiretti per l’economia possono essere molto superiori al costo diretto delle infrastrutture di trasporto danneggiate. Nonostante questi rischi, l’adeguamento del sistema dei trasporti ai cambiamenti climatici ha ricevuto finora poca attenzione da parte dei responsabili politici”.

È questo il messaggio contenuto nel Rapporto “Adattamento dei trasporti ai cambiamenti climatici in Europa” (Adaptation of trasport to climate change in Europe), pubblicato il 10 dicembre 2014 dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA).
Tra gli impatti diretti dei cambiamenti climatici sulle infrastrutture dei trasporti vengono segnalati:
– le inondazioni che possono provocare disagi a lungo termine, come è avvenuto nell’estate 2013, quando hanno danneggiato il principale ponte ferroviario sul fiume Elba in Germania, usato da tutti i treni da e per Berlino via Hannover, compresi i servizi ad alta velocità da Berlino a Francoforte, Colonia e Düsseldorf;
– le tempeste, alle quali le infrastrutture sono altrettanto vulnerabili, come è stato dimostrato nel febbraio 2014, quando la sezione costiera della principale linea ferroviaria del sud-ovest della Gran Bretagna è stata distrutta a Dawlish, Regno Unito, tagliando fuori dalla rete per due mesi la regione;
– l’aumento delle temperature e le ondate di calore prolungate possono aumentare i problemi di instabilità dei binari, di deterioramento dei marciapiedi, di disagio per i passeggeri;
– l’innalzamento del livello del mare può costituire una minaccia per i porti e le altre infrastrutture di trasporto e dei servizi sulla costa.
Quali effetti indiretti provocati dai cambiamenti climatici sul sistema dei trasporti, possono essere annotati i cambiamenti di destinazione turistica e le variazioni nella produzione agricola, che possono incidere sulla domanda di trasporti.

Di certo, sottolinea l’Agenzia, adattare le infrastrutture di trasporto non è operazione semplice, poiché le reti sono un sistema assai complesso, con il coinvolgimento di gruppi diversi di portatori d’interesse, dai costruttori di veicoli ai gestori delle infrastrutture per i passeggeri. Un ulteriore ostacolo è determinato dall’alto costo di adeguamento delle infrastrutture, per cui è molto più conveniente prendere in esame preliminarmente le relative misure quando le infrastrutture sono in costruzione o devono essere ristrutturate. Inoltre, il Rapporto indica che la necessità di misure di adattamento possono essere prevenute con una pianificazione sistemica a lungo termine di trasporti sostenibili.

A livello europeo, ci sono fondi per aiutare il sistema dei trasporti ad adattarsi ai cambiamenti climatici e nell’ambito del Pacchetto sulla Strategia europea di adattamento ai Cambiamenti Climatici l’Azione 7 “Ensuring more resilient infrastructure” prevede la revisione delle norme europee di progettazione delle infrastrutture alla luce delle proiezioni sui cambiamenti climatici.

Al momento della redazione del Rapporto, l’Italia non aveva ancora adottato, nonostante gli evidenti gravi impatti del global warming sul suo territorio in generale sulle sue città in particolare, la propria Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici che ha avuto il via libera dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni il 30 ottobre 2014, dopo essere passata l’anno scorso alla fase di Consultazione, quando quello finlandese risale al 2005.
Tale Strategia costituisce il presupposto per l’accesso ai fondi della programmazione europea 2014-2020 che destina alle azioni di adattamento una frazione cospicua del budget disponibile.
Il documento indica le opzioni di adattamento di maggior interesse per il contesto italiano, rinviando, tuttavia, al Piano di Azione e a Piani di Azione settoriali, le priorità, le risorse umane e finanziarie da attivare per fronteggiarle, gli attori, i modi e gli strumenti di attuazione, le modalità di monitoraggio e valutazione e di revisione dei Piani.

Si riportano le indicazioni contenute nel documento, relativamente a:
– Infrastrutture di trasporto stradale: l’adattamento al rischio di allagamento delle infrastrutture stradali dovrebbe partire dall’identificazione dei punti della rete stradale a rischio di allagamento e dalla gestione ottimale del sistema fognario di drenaggio delle acque. Ulteriori opzioni di adattamento consistono nella sostituzione della copertura stradale con asfalti drenanti e allo stesso tempo resistenti alle alte temperature. Nel caso di innalzamento del livello del mare può essere utile rialzare il sedime di una strada. È importante controllare con maggiore regolarità la manutenzione delle strade.

– Infrastrutture di trasporto ferroviario: in risposta al cambiamento climatico sono necessari interventi di stabilizzazione del sedime ferroviario e di sostituzione dei binari con strutture che non cedano alle variazioni di temperatura. È fondamentale dare un’adeguata priorità alla manutenzione delle strade ferrate.

– Infrastrutture portuali: opzioni per l’adattamento dei porti al cambiamento climatico sono ad esempio rialzare le strade e i magazzini a rischio di allagamento, aumentare l’altezza dei muri che circondano i magazzini, riorganizzare lo spazio del porto in modo da non localizzare i magazzini in aree vulnerabili, dragare regolarmente il fondo delle aree portuali.

– Infrastrutture aeroportuali: per gli aeroporti è fondamentale mantenere le piste in funzione, per questo bisogna assicurare il drenaggio delle piste a seguito di eventi di pioggia, grandine o neve.

– Infrastrutture verdi: possibili opzioni di adattamento consistono nel mantenimento di aree naturali (zone agricole, umide, laghi) dove permettere l’esondazione dei fiumi e l’allagamento dovuto alle piogge intense; un’ulteriore possibilità è il mantenimento di corridoi e cinture verdi.

– Infrastrutture di trasporto pubblico: possibili interventi di adattamento del trasporto pubblico, oltre a quelli già citati per le infrastrutture stradali e ferroviarie, riguardano la protezione dalle inondazioni e la mitigazione del calore all’interno delle stazioni sotterranee della metropolitana.

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