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Il “Galileo” europeo come risposta al GPS statunitense

Galileo europeo come risposta al GPS statunitense

Il sistema europeo di navigazione geografica denominato “Galileo”, il 24 luglio 2013, usando i 4 satelliti attualmente in orbita, ha determinato con successo la posizione geografica. 

Lo ha comunicato la Commissione UE, ricordando che la determinazione della posizione geografica in termini di latitudine, longitudine e altitudine è una prova concreta del fatto che il programma di navigazione satellitare “Galileo” è in grado di fornire dati di posizionamento estremamente precisi ai sistemi di navigazione delle automobili o ad altri dispositivi di ricezione, oltre a confermare la capacità del sistema di fornire dati di posizionamento altamente affidabili.

La verifica è stata fatta il 24 luglio 2013 presso il Centro spaziale di Telespazio  del Fucino in Abruzzo con una dimostrazione pubblica, alla presenza del Vicepresidente della Commissione UE Antonio Tajani, del Ministro dell’Università Maria Chiara Carrozza e del Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.

Il Programma “Galileo” venne istituito 10 anni fa con un Accordo tra l’Unione europea e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per realizzare un sistema europeo di navigazione satellitare, capace di fornire un servizio di posizionamento affidabile e ad alta precisione, interoperabile con il sistema statunitense GPS (Global Positioning System) e con il sistema russo GLONASS (Global Navigation Satellite System). Diversamente dal GPS statunitense, sviluppato dal Dipartimento della Difesa, “Galileo” è rivolto principalmente al settore civile e commerciale mondiale, da cui si attendono i benefici economici che dovrebbero coprire, principalmente, i costi che nel frattempo sono lievitati rispetto alla spesa prevista, a causa delle difficoltà economiche della Commissione per assicurare la copertura finanziaria al progetto, anche per le divisioni politiche tra gli Stati membri coinvolti, alcuni dei quali avrebbero preferito usufruire, in modo gratuito, di quello statunitense, anziché finanziarne uno nuovo. Finora UE ed ESA hanno investito oltre 5 miliardi di euro per la sua realizzazione, ma secondo la Commissione UE, “Galileo” nei prossimi 20 anni apporterà all’economia europea entrate pari a 90 miliardi di euro.

Questo traguardo è solo il primo passo. A regime, col lancio di ulteriori satelliti (in totale si prevede saranno 30) il Sistema “Galileo”, pienamente operativo dalla fine del 2014, sarà indipendente rispetto al GPS statunitense, sostenendo molti settori dell’economia europea coi suoi servizi: reti elettriche, società armatoriali, transazioni finanziarie, industria delle spedizioni, operazioni di salvataggio. Galileo creerà una serie di nuove opportunità commerciali per i fabbricanti di apparecchiature, per gli sviluppatori di applicazioni e per i fornitori di servizi che richiedono un elevato livello di affidabilità.

“Galileo” all’inizio fornirà 3 servizi: uno pubblico, gratuito; uno pubblico, regolamentato; un terzo, per operazioni di ricerca e salvataggio. A questi, se ne aggiungeranno nel tempo altri 2, destinati ai sistemi di sicurezza e commerciali.

Dato che i benefici del sistema Galileo stanno diventando tangibili, gli operatori del settore devono iniziare d’immediato a prepararsi per queste future opportunità commerciali. 

Il livello di precisione raggiunto nella determinazione della posizione geografica utilizzando soltanto quattro satelliti Galileo è una dimostrazione della competenza industriale dell’Europa e rappresenta un passo importante per il lancio dei primi servizi nell’ottobre 2014 – ha affermatoAntonio Tajani – Gli utenti potranno usufruire ogni giorno di un miglior servizio di navigazione satellitare e si apriranno nuove opportunità commerciali. Questo è ciò di cui abbiamo davvero bisogno nel contesto economico attuale”.

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