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Fratellanza Umana: Giornata internazionale (4 febbraio 2021)

Dopo la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Uniti il 4 febbraio 2021 verrà celebrata la prima Giornata Internazionale della Fratellanza Umana, in ricorrenza della storica firma da parte di Papa Francesco e del Grande Imam di al-Azhar al Documento sulla fratellanza umana per la pace nel mondo e la convivenza, come risposta al crescente odio religioso in mezzo alla pandemia di Covid-19.

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità il 21 dicembre 2020, la Risoluzione (A / RES / 75/200) che stabilisce  la celebrazione il 4 febbraio di ogni anno della Giornata internazionale della fratellanza umana, a partire dal 2021.

L’iniziativa è stata promossa dall’Alto Comitato, composto da membri musulmani, cristiani, ebrei un ex Segretario generale dell’UNESCO,  che si è costituito per l’implementazione del Documento sulla fratellanza umana per la pace nel mondo e la convivenza, e la risoluzione è stata presentata, a nome di 34 Paesi, dagli Emirati Arabi Uniti, come “risposta al crescente odio religioso in mezzo alla pandemia di Covid-19”.

La scelta del giorno deriva dal 4 febbraio 2019, quando ad Abu Dhabi Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad al-Tayeb apposero la firma al Documento sulla Fratellanza Umana che ha costituito una pietra miliare non solo nei rapporti tra Cristianesimo e Islam, ma anche tra le diverse religioni nel mondo in nome della pace. L’intero Documento è incluso nella terza Enciclica di Papa Francesco “Fratelli Tutti”, sulla fraternità e l’amicizia sociale. 

La decisione della Assemblea generale ONU si basa principalmente sulla Carta delle Nazioni Unite e sulla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, e richiama anche la Dichiarazione sull’eliminazione di tutte le forme di intolleranza e di discriminazione basata sulla religione e il credo (1981).

Infine, si ricorda che il periodo 2013-2022 è stato proclamato “Decennio internazionale per il riavvicinamento delle culture“, per arrivare ad una sorta di “religione della tolleranza“.

Nella risoluzione si esprime ”profonda preoccupazione per gli atti di odio religioso che minano lo spirito di tolleranza e il rispetto per la diversità, soprattutto in un momento in cui il mondo affronta la crisi senza precedenti causata dalla malattia del Coronavirus”. Si tratta di una crisi che richiede piuttosto “una risposta globale basata sull’unità, la solidarietà e una rinnovata cooperazione multilaterale”.

Nel testo, inoltre, si fa riferimento a tutte le iniziative internazionali, regionali, nazionali e locali e agli sforzi compiuti dai leader religiosi, per promuovere il dialogo interreligioso e interculturale, invitando tutti gli Stati membri a promuovere ulteriormente una cultura di pace, tolleranza, inclusione, comprensione e solidarietà, perché la “la tolleranza, il pluralismo, il rispetto reciproco e la diversità delle religioni e delle credenze fanno fiorire la fratellanza umana“.
A questo proposito, si sottolinea che l’istruzione, in particolare a scuola, dovrebbe contribuire in modo significativo a promuovere la tolleranza e l’eliminazione di ogni forma di discriminazione. 

Eleonora Giovannini

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