Consumi e risparmio Efficienza energetica Energia

Ecobonus: nel 2019 realizzati oltre 395.000 interventi di riqualificazione

Il Rapporto annuale dell’ENEA sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti ha evidenziato che gli ecobonus hanno mosso 3,5 miliardi di investimenti, assicurando un risparmio di poco più di 1.250 GWh/anno. L’Agenzia ha pubblicato le FAQ per aiutare contribuenti, tecnici e imprese in merito all’applicazione operativa delle nuove detrazioni fiscali del 110%.

Oltre 42 miliardi di investimenti per interventi di riqualificazione energetica, di cui 3,5 miliardi solo nel 2019, con un risparmio complessivo di circa 17.700 GWh/anno, di cui poco più di 1.250 GWh/anno nel 2019.

È questo in estrema sintesi il bilancio di 13 anni di ecobonus, la detrazione fiscale per l’efficienza energetica negli usi finali, che ha permesso nel 2019 di conseguire risparmi per 250 milioni di euro sulla bolletta energetica nazionale e una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 2,9 milioni di tonnellate.

I dati emergono dall’XI Rapporto sulle Detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti, curato Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (DUEE-ENEA) e presentato il 15 ottobre 2020 in webinar, contestualmente al Rapporto sull’Efficienza Energetica (RAEE 2020).

Grazie all’Ecobonus, nel 2019 le famiglie italiane hanno investito 3,5 miliardi di euro per realizzare oltre 395 mila interventi di riqualificazione energetica, con un risparmio di circa 1.250 GWh/anno.

Gli interventi effettuati riguardano prevalentemente la sostituzione dei serramenti (1,3 miliardi di spesa), l’installazione di caldaie a condensazione e pompe di calore per il riscaldamento invernale (circa 1 miliardo di euro), la coibentazione di solai e pareti (oltre 650 milioni), la riqualificazione globale degli immobili (231 milioni) e le schermature solari (133 milioni).

Sempre nel 2019, attraverso il bonus casa (detrazione al 50%) sono stati effettuati circa 600 mila interventi con un risparmio complessivo che supera gli 840 GWh/anno. Tali interventi assumono maggior peso se si tiene conto che in Europa il patrimonio edilizio è responsabile di circa il 40% dei consumi complessivi di energia e del 36% delle emissioni di gas serra, come ha rimarcato la Commissione UE nella sua recente Strategia Ondata di Ristrutturazioni per l’Europa (A Renovation Wave for Europe) per ridurre le emissioni di gas serra degli edifici del 60 %, il loro consumo energetico del 14 % e il consumo energetico per riscaldamento e raffrescamento del 18, in linea con il nuovo obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra, annunciato dalla Presidente von der Leyen nel corso del discorso al Parlamento UE sullo Stato dell’Unione.

La detrazione del 50% per interventi di ristrutturazione della propria abitazione (bonus casa) ha mosso 600 mila interventi nel 2019, con un risparmio complessivo che supera gli 840 GWh/anno.

L’ENEA sottolinea come lo scenario degli incentivi sia in continua evoluzione: accanto all’Ecobonus e al Sismabonus, nel 2020 è stato introdotto infatti anche il “Superbonus 110%”, istituito nell’ambito del Decreto Rilancio (DL n. 34 del 19 maggio 2020, art. 119) a sostegno dell’economia italiana all’indomani della crisi del Covid-19.

Al riguardo si segnala che L’ENEA, completato il quadro normativo di riferimento e l’attivazione dal 15 ottobre 2020 della piattaforma dell’Agenzia delle Entrate per la cessione del credito, ha pubblicato le FAQ, condivise dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e dall’Agenzia delle Entrate, per aiutare contribuenti, tecnici e imprese in merito all’applicazione operativa delle nuove detrazioni fiscali del 110%.

In questa fase di ripartenza post-Covid dobbiamo saper cogliere al meglio queste opportunità e iniziative come il superbonus che vanno nella giusta direzione – ha dichiarato il Presidente dell’ENEA, Federico TestaAmpliare il raggio di azione degli interventi consentirà di amplificare le ricadute dell’efficienza e creare una filiera nazionale della ‘white economy’, rilanciando comparti strategici come l’edilizia e la produzione di beni e servizi. ENEA, anche come Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, è impegnata a 360 gradi in questa sfida che comprende la rigenerazione urbana, la riqualificazione degli immobili più degradati e il contrasto alla povertà energetica, una nuova forma di povertà e rischio sociale che, purtroppo, riguarda un numero sempre maggiore di famiglie”.

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