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e-bike: per ridurre le emissioni dei trasporti e tornare al lavoro in sicurezza

Secondo ricercatori britannici, le e-bike come opzione di trasporto di massa avrebbero un potenziale notevole per ridurre le emissioni, offrire una valida opzione alle persone che vivono fuori dai centri urbani o in quartieri con scarsi mezzi pubblici e un modo sicuro per tornare al lavoro in sicurezza dopo il lockdown. Confermato dal DL “Rilancio” il bonus da 500 euro per chi acquista una bicicletta, anche a pedalata assistita.

La Ricercae-bike carbon savings – how much and where”, condotta dal Center for Research in Energy Demand Solutions (CREDS) presso l’Università di Leeds (GB) dimostra che le biciclette a pedalata assistita elettricamente (e-bike) hanno la capacità di ridurre le emissioni di anidride carbonica dai trasporti e potrebbero offrire un percorso sicuro e sostenibile per tornare al lavoro durante la pandemia di Covid-19.

Il potenziale strategico delle e-bike come opzione di trasporto di massa è stato finora trascurato dai politici – ha dichiarato Ian Philips, principale autore dello Studio – La ricerca è iniziata come un modo per misurare i loro potenziali risparmi di carbonio, ma mentre usciamo dal lockdown, le e-bike possono essere parte della soluzione per riportare in sicurezza la mobilità delle persone”.

Secondo i ricercatori, se utilizzate per sostituire i tragitti in auto le e-bike sono in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) in Inghilterra fino al 50%, circa 30 milioni di tonnellate all’anno. Anche sostituire solo il 20% delle miglia percorse in auto con percorsi in e-bike significherebbe 4-8 milioni di tonnellate in meno di emissioni di CO2 ogni anno.

Il maggiore impatto positivo sulle emissioni di carbonio verrebbe dall’uso di e-bike al di fuori dei centri urbani. In Danimarca, i percorsi effettuati con e-bike stanno già collegando tra loro città e villaggi.

Le e-bike all’interno di una gerarchia di trasporto sostenibile

Le e-bike possono aiutare le persone a fare viaggi più lunghi rispetto ai percorsi effettuati su biciclette tradizionali, offrendo nuove opzioni di trasporto alle persone che vivono fuori dai centri urbani. Nella ripresa post-coronavirus, le e-bike potrebbero offrire un modo sicuro di viaggiare.

I ricercatori hanno anche scoperto che le e-bike potrebbero aiutare a ridurre i costi dei trasporti per gli spostamenti in quartieri caratterizzati da redditi bassi, accesso limitato ai mezzi pubblici e dove molti spostamenti in auto potrebbero essere sostituiti con l’utilizzo di e-bike.

Raccomandiamo ai Governi di tutto il Regno Unito di trovare modi per incentivare l’uso della e-bike al posto di percorsi effettuati in auto – ha aggiunto Philips – Oltre a ridurre le emissioni di carbonio dei trasporti, le e-bike hanno il potenziale per migliorare le opzioni di mobilità per le persone e le comunità a rischio di povertà dei trasporti”.

Ricordiamo che l’Art. 205 della bozza di Decreto LeggeMisure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19″, non ancora in Gazzetta Ufficiale, (il cosiddetto “Decreto Rilancio”) confermerebbe il bonus per la mobilità alternativa, consentendo l’acquisto “di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica […] ovvero per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture”, tra le iniziative volte a favorire il distanziamento sociale che sui mezzi pubblici sarebbe più difficile da rispettare e ad evitare la possibile minore propensione all’uso dei mezzi del trasporto pubblico, con un conseguente incremento modale per gli spostamenti effettuati con autoveicoli privati.

Il “buono mobilità” copre il 60% del prezzo di acquisto dei mezzi indicati fino ad un massimo di 500 euro e potrà essere usufruito per una sola volta dai maggiorenni che abbiano la residenza nei capoluoghi di regione, nelle città metropolitane, nei capoluoghi di provincia o in comuni con più di 50mila abitanti e che giustifichino il loro acquisto nel periodo che va dal 4 maggio al 31 dicembre 2020.

Immagine di copertina: pxfuel

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