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22 maggio 2017: Giornata Mondiale della Diversità Biologica

Giornata Mondiale della Diversità Biologica

Il tema di quest’anno per la celebrazione della Giornata è “Biodiversità e Turismo responsabile”, in coincidenza con la proclamazione del 2017 “Anno Internazionale per il Turismo sostenibile per lo sviluppo”, dal momento che il turismo è correlato a molti dei 20 Obiettivi di Biodiversità di Aichi, inseriti nel Piano strategico per la biodiversità (2011-2020) concordato nel Conferenza di Nagoya.

Per aumentare la comprensione e la consapevolezza delle problematiche della Biodiversità, le Nazioni Unite hanno proclamato il 22 maggio “Giornata Mondiale della Diversità Biologica” (International Day of Biodiversity).
La data è stata scelta per ricordare il giorno in cui nel 1992 fu adottata a Nairobi la “Convention on Biological Diversity (CBD)”, un trattato internazionale, ratificato da 196 Paesi, volto a tutelare e usufruire di un’equa ripartizione delle risorse biologiche del Pianeta, integrato poi con l’adozione del “Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza” (2000), per la protezione della biodiversità dai rischi derivanti dal trasferimento, dalla manipolazione e dall’uso degli organismi geneticamente modificati (OGM) ottenuti dalle moderne tecniche di biotecnologia, e del “Protocollo di Nagoya” (2010) sull’accesso alle risorse genetiche e l’equa distribuzione dei benefici derivanti dal loro utilizzo.

Giunta alla sua XVI edizione, quest’anno la Giornata ha per focus “Biodiversità e Turismo sostenibile“, tema scelto in coincidenza con la proclamazione dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2017 come “Anno Internazionale per il Turismo sostenibile per lo sviluppo“.

La biodiversità, in termini di specie ed ecosistema, fornisce una base importante in molti aspetti del settore turistico. Da un lato è ampiamente riconosciuto che quanto più a destinazione turistica è caratterizzata da una ricca biodiversità, tanto più sarà alta la sua capacità di attrazione di flussi turistici. Tale riconoscimento sostiene la questiona politica ed economica circa la conservazione della biodiversità. Dall’altro, un settore correttamente gestito può contribuire significativamente a ridurre, e aumentare o mantenere, le minacce alle popolazioni della fauna selvatica, chiave e valori di biodiversità, attraverso le entrate turistiche.

Il turismo è correlato a più di uno dei 20 Obiettivi di Biodiversità di Aichi, inseriti nel Piano strategico per la biodiversità 2011-2020 concordato alla X Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica di di Nagoya (2010). Per alcuni di questi (ad esempio 5, 8, 9, 10 e 12), l’obiettivo è principalmente di garantire un maggiore controllo e gestione per ridurre gli impatti negativi derivanti dal turismo sulla biodiversità.
Per altri (1, 11, 15, 18, e 20), si tratta di perseguire il contributo positivo del turismo alla consapevolezza della biodiversità, alle aree protette, al coinvolgimento della comunità, al ripristino degli habitat e alla mobilitazione delle risorse. Un ulteriore aspetto, concerne una maggiore integrazione della biodiversità e sostenibilità nelle politiche economiche e di sviluppo che includono il turismo, sostenendo gli obiettivi 2 e 4.

Celebrare la “Giornata Mondiale della Biodiversità” nell’ambito di tale tematica, rappresenta da un lato un’importante opportunità di sensibilizzazione e promozione del contributo del turismo sostenibile alla crescita economica, conservazione ed uso sostenibile della biodiversità. Dall’altro, la possibilità di contribuire alle iniziative in corso, come il Programma sul Turismo Sostenibile del Programma Quadro sul consumo e la produzione sostenibile, e di promuovere le Linee Guida sulla Biodiversità e lo Sviluppo Turistico previste dalla Convenzione sulla Diversità Biologica.

Da quest’anno, poi, la celebrazione interviene a ridosso della proclamazione da parte dell’Unione europea del 21 maggio “Giornata europea Natura 2000” con l’intento di sottolineare il ruolo per la conservazione della biodiversità, che viene assolto dalla Rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’UE, istituita dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat“, per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.

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