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Deposito cauzionale: introduzione negli imballaggi per bevande monouso

Al fine di accelerare la transizione verso un’economia circolare e facilitare il raggiungimento degli obiettivi europei in materia di raccolta e riciclo, 15 Organizzazioni no profit nazionali chiedono l’introduzione di un efficiente sistema di deposito cauzionale per gli imballaggi per bevande monouso, come sta avvenendo in altri Paesi europei.

Secondo il Rapporto What We Waste”, pubblcato la scorsa primavera dalla piattaforma Reloop, un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro che riunisce industrie, governi e ONG che condividono la vision di una prospera economia circolare globale, che ha condotto un’indagine attingendo ai dati di 93 Paesi su un periodo di 20 anni per esaminare le tendenze di vendita, raccolta e spreco di contenitori per bevande, che finiscono in discarica, inceneritori o nell’ambiente, nei Paesi dell’UE sono numerosi  i contenitori in vetro, plastica, acciaio, alluminio che sfuggono al riciclo, mentre in quelli dove sono stati introdotti sistemi di vuoto a rendere, si intercettano il 90% di quelli immessi al consumo. 

Dai dati del report emerge che in Italia i contenitori di bevande sprecati ogni anno sono oltre 7 miliardi, un numero esorbitante che, rapportato a livello pro capite corrisponde a 119 contenitori “buttati via” in media da ogni italiano all’anno: 98 bottiglie in PET12 bottiglie in vetro 9 lattine.

La Direttiva SUP sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente impone un tasso di raccolta del 90% per le bottiglie di plastica per bevande entro il 2029 (con un obiettivo di raccolta intermedio del 77% entro il 2025) e un minimo del 25% di plastica riciclata nelle bottiglie in PET dal 2025 (30% dal 2030 in tutte le bottiglie in plastica per bevande).

Secondo un Gruppo di Associazioni e Ong (Associazione nazionale dei Comuni Virtuosi. A Sud Onlus, Altroconsumo, Greenpeace, Kyoto Club, LAV, Legambiente, Lipu-Bird Life Italia, Oxfam, Marevivo, Pro Natura, Slow Food Italia, Touring Club Italiano, WWF e Zero Waste Italy), tali obiettivi sono raggiungibili unicamente attraverso l’introduzione di un sistema di deposito cauzionale (DRS), unico modello di raccolta selettiva al mondo capace di raggiungere tassi di intercettazione e riciclo così elevati con benefici ambientali ed economici.

Per questo motivo le 15 Organizzazioni che condividono l’obiettivo di preservare la natura, combattere la dispersione dei rifiuti nell’ambiente e favorire la transizione ecologica, si è unito per rivolgere un appello al Governo, alle Istituzioni, all’Industria e alla Società civile per accelerare un processo decisionale che porti anche in Italia all’introduzione di un sistema cauzionale efficace ed efficiente, come avviene già in 10 Paesi europei (Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Islanda, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia) dove i tassi di intercettazione e riciclo superano il 90%, ed altri 13 Paesi si stanno accingendo ad introdurre il DRS nei prossimi 4 anni. Tant’è che alcune Organizzazioni europee del settore acque e bevande hanno chiesto alla Commissione UE inserire nella revisione della Direttiva UE sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, la cui consultazione si è chiusa lo scorso giugno, delle Linee guida che contengano i “requisiti minimi” per lo sviluppo di sistemi di deposito cauzionali efficaci.

Con i suoi quasi 8.000 chilometri di coste l’Italia è, dopo l’Egitto, il maggior responsabile di sversamento di rifiuti plastici nel Mediterraneo, come ha rilevato il RapportoThe Mediterranean: Mare Plasticum” dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUNC). Un sistema di deposito cauzionale sugli imballaggi per bevande permetterebbe al Paese di ridurre sensibilmente l’inquinamento ambientale, di raggiungere gli ambiziosi obiettivi europei in materia di raccolta e riciclo prima citati, e di favorire il perseguimento di obiettivi di riuso per una reale transizione verso un’economia più circolare.

L’Associazione Comuni Virtuosi è da tempo convinta che i sistemi cauzionali siano una necessità ineludibile e una opportunità per porre fine allo spreco di sette miliardi di contenitori di bevande che sfuggono ogni anno al riciclo nel nostro paese ha dichiarato Silvia Ricci, Referente Rifiuti ed Economia circolare dell’Associazione, membro della Piattaforma Reloop, che ha potuto accedere ai dati e condurre l’analisi della situazione italianaMateriali preziosi che invece di alimentare come materie prime seconde nuovi cicli economici e diventare nuovi contenitori, finiscono abbandonati per strada, dispersi nell’ambiente ad alimentare la zuppa di plastica che è diventato il nostro Mediterraneo. Che si ponga urgentemente fine a questo spreco conviene a tutti: ne guadagna il decoro delle città, i cittadini che pagano i costi della rimozione del littering con le bollette dei rifiuti, ne guadagna l’occupazione verde che deriva dall’aumento dei volumi da inviare al riciclo e al riuso, invece che a smaltimento, con una maggiore produzione di emissioni ed inquinamento evitabile”.

Nella Legge di conversione del D.L. 31 maggio 2021, n. 77 (il cosiddetto “Decreto Semplificazioni”) i commi 1 e 2 dell’articolo 219-bis aprono all’introduzione di un sistema di deposito anche in Italia:
Al fine di aumentare la percentuale degli imballaggi riutilizzabili immessi sul mercato per contribuire alla transizione verso un’economia circolare, gli operatori economici, in forma individuale o in forma collettiva, adottano sistemi di restituzione con cauzione[…];
–  Con regolamento adottato mediante decreto del Ministro della transizione ecologica […] entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, previa consultazione delle associazioni delle imprese maggiormente rappresentative sul piano nazionale, sono stabiliti i tempi e le modalità di attuazione[…].

Il sistema di deposito massimizza la raccolta selettiva degli imballaggi per bevande (attualmente  il sistema di raccolta differenziata del PET permette un’intercettazione solo del 58%, ben lontano dall’obiettivo imposto dalla Direttiva SUP), incentivando la partecipazione dei consumatori attraverso il pagamento di una cauzione che viene aggiunta al prezzo di vendita del prodotto (in Europa solitamente tra i 10 ed i 25 centesimi di euro), la quale viene restituita nella sua totalità al momento del conferimento dell’imballaggio vuoto da parte del consumatore. (qui la Scheda tecnica)

Auspichiamo dunque – si legge nell’Appello – che i ministeri competenti nel definire le caratteristiche di un sistema di deposito nazionale vogliano ispirarsi alle esperienze europee di maggiore successo che vedono sistemi cauzionali di portata nazionale, obbligatori per i produttori di bevande e che coprono tutte le tipologie di bevande nelle diverse dimensioni commercializzate n bottiglie di plastica, vetro e lattine. Trattasi di sistemi cauzionali regolati e gestiti da un ente no profit formato e finanziato dai produttori di bevande che opera in modo da raggiungere gli ambiziosi obiettivi di raccolta e riciclo  stabiliti dal Governo organizzando un modello di raccolta conveniente e facilmente accessibile dai consumatori in cui l’importo della cauzione è un elemento chiave per raggiungere e mantenere tali obiettivi”.

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