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Decarbonizzazione: la situazione in Italia in vista degli scenari futuri

Nel corso dell’evento “Decarbonizzazione, costruire un futuro a emissioni zero”, organizzato da ISPRA per , analizzare le sfide, le opportunità e le soluzioni per la transizione energetica e la riduzione delle emissioni, sono stati presentati i dati preliminari delle emissioni dell’Italia nel 2024 e un’analisi degli scenari emissivi al 2030 e 2055 rispetto a quello di riferimento, da cui emerge che il settore dei trasporti è quello che mostra le maggiori problematicità.

Calo significativo dei gas serra nel 2024: -3% rispetto all’anno precedente, principalmente per effetto del comparto che produce energia elettrica, che incide mediamente per un quarto delle emissioni nazionali e che negli anni si dimostra tra i più efficienti in termini di riduzione dei gas climalteranti, diminuiti del 64% dal 1990 ad oggi.

Si conferma problematico il settore dei trasporti le cui emissioni continuano a crescere significativamente e rappresentano il 28% di quelle nazionali, derivanti per oltre il 90% dal trasporto stradale, aumentate di circa il 7% dal 1990. Il parco veicolare italiano è tuttora caratterizzato da mezzi ad alimentazione tradizionale (benzina e gasolio) e negli anni il numero dei veicoli ha registrato una notevole espansione (oltre il 50%). Tutti gli altri settori economici registrano marcate riduzioni delle emissioni, ad eccezione della gestione dei rifiuti che però contribuisce solo al 5% del totale nazionale.

È il quadro che dalle prime elaborazioni dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) presentate il 7 maggio 2025 nell’ambito del Convegno Decarbonizzazione: costruire un futuro emissioni zero” promosso dall’Istituto, e con contestuale pubblicazione online del Rapporto “Le emissioni nazionali di gas serra, la situazione in Italia in vista degli scenari futuri” che delinea il quadro emissivo italiano a partire dal 1990 fino al 2023 e presenta un’analisi degli scenari emissivi al 2030 e 2055 rispetto a quello di riferimento (a politiche correnti) e allo scenario a politiche aggiuntive previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

Un focus specifico è dedicato agli obiettivi di riduzione delle emissioni, con particolare riferimento ai settori coperti dall’Effort Sharing Regulation per le riduzioni annuali vincolanti a carico degli Stati membri nel periodo 2021-2030 come contributo all’azione per il clima per onorare gli impegni assunti a norma dell’accordo di Parigi e che includono principalmente leemissioni di edifici, trasporti, rifiuti e agricoltura, e al ruolo del settore LULUCF (utilizzo del suolo, il suo cambio di uso e la gestione forestale) nel bilanciamento delle emissioni. Compito dell’ISPRA è elaborare e pubblicare annualmente l’inventario nazionale e ogni due anni gli scenari delle emissioni dei gas serra per trasmetterli agli organismi europei ed internazionali

Il Rapporto conferma la tendenza alla riduzione delle emissioni dal 1990 al 2023, passate da 518 a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, con una diminuzione del 26,4%, ma rispetto gli obiettivi europei di neutralità emissiva al 2050 e di riduzione delle emissioni nette del 55% entro il 2030, l’Italia è in linea su 2 dei 3 pilastri principali:
– per il target UE di riduzione del 62% rispetto al 2005 delle emissioni dei grandi impianti, dell’aviazione e del trasporto marittimo (Emission Trading System o ETS-1 );
– per quello di assorbire la CO2 (obiettivo LULUCF) fissato per l’Italia a circa 35 milioni di tonnellate.
Rimane problematico, invece, l’obiettivo dell’Effort Sharing di ridurre le altre emissioni (trasporti, riscaldamenti, agricoltura, piccola industria ecc.) del 43,7% rispetto al 2005. Gli scenari ISPRA indicano una riduzione del 30% al 2030 per quello a politiche correnti, e -41% con politiche aggiuntive PNIEC.

Sempre dal 7 maggio 2025 l’ISPRA ha messo online anche il RapportoLe emissioni di CO2 nel settore elettrico nazionale e regionale” che delinea il quadro della produzione di energia elettrica in Italia e i miglioramenti conseguiti nella riduzione delle emissioni di gas serra.

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