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Consumi energetici delle abitazioni e gradi giorno di riscaldamento (HDD)

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L’ISPRA ha pubblicato il Rapporto tecnico “Consumi energetici e heating degree days (HDD) a confronto. Proiezioni al 2050 degli HDD in differenti scenari climatici”, svolto dal Gruppo di Lavoro HDD del Tavolo tecnico sul tema della decarbonizzazione dell’economia, che riporta in Allegato i contributi più rilevanti ai fini della stima del rapporto tra HDD e consumi energetici di CMCC, Snam Rete Gas e RSE.

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ( ISPRA) ha pubblicato il Rapporto tecnico “Consumi energetici e heating degree days (HDD) a confronto. Proiezioni al 2050 degli HDD in differenti scenari climatici”.

L’indice HDD indica il fabbisogno termico per il riscaldamento delle abitazioni in una determinata località in un determinato periodo, numericamente calcolato come la somma cumulativa della sola differenza positiva tra la temperatura interna di base e la temperatura media esterna.

Il grado giorno costituisce, assieme alla temperatura esterna (te), un importante parametro climatico per la progettazione edilizia. Infatti, la legislazione nazionale sul risparmio energetico utilizza il grado-giorno come elemento fondamentale per:
classificare il territorio nazionale in zone climatiche;
definire i requisiti minimi di efficienza energetica richiesti per i nuovi edifici ristrutturazioni;
determinare il periodo convenzionale d’accensione degli impianti di riscaldamento centralizzati.

La Strategia Energetica Nazionale (SEN), approvata definitivamente lo scorso novembre, e il Piano nazionale Integrato per l’Energia e il Clima che dovrà essere predisposto entro il 1° gennaio 2019, presuppongono di fissare obiettivi ambientali di riduzione delle emissioni e garantire la sicurezza di approvvigionamento energetico, attraverso la riduzione del fabbisogno.

A tal fine, nel gennaio 2016, su iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato istituito un Tavolo tecnico sul tema della decarbonizzazione dell’economia, con la partecipazione di più di 70 rappresentanti di soggetti pubblici e privati, attivi sul tema dei cambiamenti climatici e della pianificazione energetica. Le attività sono state svolte attraverso gruppi di lavoro, uno dei quali è dedicato ai dati di input non tecnologici per consolidare una base di dati condivisa tra tutti gli attori presenti al tavolo, funzionale all’elaborazione degli scenari energetici.

Il lavoro del tavolo della decarbonizzazione, è stato sintetizzato nel Rapporto sullo scenario di riferimento nazionale con orizzonte al 2030 dal titolo “Decarbonizzazione dell’Economia Italiana. Scenari di sviluppo del Sistema Energetico Nazionale“, ma “forse il risultato di maggior rilievo è individuabile nella costruzione di un contesto operativo fra i soggetti interessati che non si è concluso con la pubblicazione del rapporto – sottolinea l’ISPRA – ma che, di fatto, sta ancora producendo risultati“.

Il Rapporto tecnico sui consumi energetici e gradi giorno di riscaldamento, svolto da un sottogruppo del tavolo tecnico (GdL HDD) istituito allo scopo di approfondire il dato di input, sintetizza le elaborazioni effettuate, riportando le prime conclusioni e i contributi più rilevanti ai fini della stima del rapporto HDD e consumi energetici realizzati da CMCC (Anomalia climatica mensile per indicatori HDD e CDD), SNAM Rete Gas (Relazione tra consumo gas e temperatura) e RSE (Valutazione dei gradi giorno di riscaldamento e raffrescamento).

Il territorio nazionale, convenzionalmente, è suddiviso in 6 zone climatiche in funzione dei gradi-giorno, indipendentemente dall’ubicazione geografica. Ai fini dell’analisi, per semplicità di calcolo, le zone climatiche sono state ridotte a 3, considerando unicamente le zone B, D ed E. Le altre zone sono state assimilate alla zona climatica più vicina in base ai gradi giorno delle singole province.

Le 3 zone climatiche, appositamente definite per gli scopi della presente analisi, sono pertanto caratterizzate dalla media pesata sulla popolazione, dei gradi giorno delle singole province che ne fanno parte, includendo tutto il territorio nazionale.

Lo Studio ha cercato di verificare la correlazione tra il fabbisogno di energia per il riscaldamento e i gradi giorno, finalizzata alla stima della domanda di riscaldamento nel settore civile (residenziale e terziario).

La correlazione è risultata molto buona nelle zone climatiche E (r=0,92) e D (r=0,97) ed abbastanza buona in zona B (r=0,71).

I consumi energetici utilizzati non considerano i contributi della biomassa, per cui non è disponibile un dato di consumo disaggregato a livello territoriale.

A completamento dello studio, sono state stimate le proiezioni dei gradi giorno di riscaldamento per cinque trentenni futuri di interesse fino al 2050, in due scenari climatici RCP (Representative Concentration Pathways, RCP4.5 e RCP8.5) dell’IPCC (il Gruppo Intergovernativo delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici), a partire dalle anomalie fornite dal Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC).

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