Con l’arrivo del caldo estivo l’Associazione italiana condizionamento dell’aria riscaldamento e refrigerazione (AiCARR) ha stilato un decalogo di buone pratiche per un corretto uso dei condizionatori per gli ambienti residenziali, per gli edifici delle Pubbliche Amministrazioni e del terziario, per le attività commerciali, per le strutture ricettive siano esse alberghi, B&B o case vacanze.
di Fabio Bastianelli
Nonostante le caratteristiche meteorologiche di questa prima parte del mese di luglio sia state improntate all’instabilità, già dal prossimo fine settimana l’anticiclone sub-sahariano è previsto insediarsi su bacino del Mediterraneo, associato ad alti valori di umidità relativa che metteranno il nostro organismo a dura prova, costringendoci ad attivare meccanismi di adattamento, tra cui l’uso dei condizionatori, ovvero dei climatizzatori, visto che ormai la maggior parte delle apparecchiature in commercio producono sia il freddo che il caldo.
Gli impatti sulla salute delle ondate di calore sono ben documentati, ma la maggior parte degli studi epidemiologici fino ad oggi si è concentrata sulle fasce di popolazione più vulnerabili, quali bambini ed anziani, utilizzando le registrazioni di dati delle temperature esterne. Ora un nuovo Studio, condotto da ricercatori della Harvard T.U. Chan School of Public Health e pubblicato online il 10 luglio 2018 su PLOSMedicine, che ha valutato gli effetti delle elevate temperature in ambienti interni su una coorte di studenti adolescenti, ha rilevato che quelli che vivevano in edifici senza condizionatori hanno peggiorato le performance delle funzioni cognitive, inclusi i tempi di reazione e capacità di memoria.
L’utilizzo continuativo dei condizionatori, inoltre, determina un aumento dei consumi di energia elettrica nel Paese che può portare a rischi di interruzione della fornitura, oltre che surriscaldare la bolletta. È bene, quindi, porre particolare attenzione anche agli sprechi e limitare i consumi di corrente allo stretto necessario.
Secondo il Global Opportunity Report 2018 che annualmente riporta i risultati dello studio condotto da DNV GL – Business Assurance, dal Global Compact delle Nazioni Unite e da Sustainia, con una corretta gestione dei condizionatori si risparmierebbero 89,7 Gtonn. di CO2, determinando il contenimento dell’aumento di 1 °C del riscaldamento globale entro il 2100.
Partendo da questo dato, AiCARR (Associazione italiana condizionamento dell’aria riscaldamento e refrigerazione), ha stilato un Decalogo di buone pratiche per il corretto uso dei condizionatori in estate.
In ambito generale, AiCARR consiglia di “operare sistematicamente la manutenzione dell’impianto per individuare e eliminare eventuali malfunzionamenti poco evidenti e sostituire i filtri; affidare gli interventi di manutenzione degli impianti a personale qualificato e certificato, secondo quanto previsto dalla legge; sostituire gli impianti obsoleti con impianti più efficienti, facendo attenzione alle caratteristiche tecniche delle macchine e senza farsi attrarre da prezzi bassi; affidarsi a un consulente tecnico; preferire un sistema fisso tipo split o multi split rispetto a un sistema portatile o fisso senza unità esterna; scegliere la potenza corretta rispetto alle esigenze, ricordando che mediamente sono necessari 35 W per ogni m3 di volume netto dell’ambiente; fare attenzione a scegliere macchine silenziose; scegliere tra gli optional disponibili, qualora li si voglia, quelli che comportano un aumento dell’efficienza energetica; scegliere un installatore qualificato e certificato, per non incorrere in sanzioni amministrative“.
Le “indicazioni”, coerenti con la legislazione e le normative esistenti, contengono indicazioni specifiche per un corretto uso dei condizionatori per:
– ambienti residenziali;
– edifici delle Pubbliche Amministrazioni e del terziario;
– proprietari e gestori di negozi;
– proprietari e gestori delle strutture ricettive siano esse alberghi, B&B, case vacanze o ristoranti.