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Cambiamenti climatici: stanno alimentando anche la piaga delle cavallette

L’aumento delle temperature globali che mese dopo mese procede senza soste, confermando i cambiamenti climatici in atto, provoca anche, in concomitanza di maggior piovosità stagionale in determinate aree, la prolificazione esponenziale delle cavallette che stanno alimentando una situazione di emergenza in termini di sicurezza alimentare per 12 milioni di individui nel corno d’Africa, come afferma la FAO.

Dopo che l’anno 2019 si è chiuso ponendosi al 1° posto in Europa come l’anno più caldo di sempre (al 2° posto a livello globale), il 2020 si è aperto con un gennaio che è proseguito sullo stesso trend, con una anomalia termica in +3,1 °C superiore alla media del periodo di riferimento (1981-2010), tale da essere stato il mese di gennaio più caldo di sempre in Europa e probabilmente anche a livello globale.

Ad attestarlo è un Comunicato del Copernicus Climate Change Service, il Programma europeo di monitoraggio dei cambiamenti climatici dell’UE che conduce le analisi insieme al Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) che ha sottolineato come le temperature medie siano state particolarmente elevate in diverse zone dell’Europa nord-orientale, con alcune aree della regione scandinava che hanno registrato temperature di oltre 6 °C al di sopra della media. dei mesi di gennaio del periodo 1981-2010.

Gennaio 2020 è stato un altro mese eccezionalmente caldo – ha dichiarato Freja Vamborg, Senior Scientist presso l’ECMWF-Copernicus Climate Change Service (C3S) – Osservare un mese molto più caldo della media può essere allarmante, ma in quanto tale non rappresenta una tendenza climatica, poiché le deviazioni mensili della temperatura cambiano e alcune regioni potrebbero mostrare condizioni al di sotto della media per un certo periodo”.  

Le temperature eccezionali sopra la media non si sono limitate all’Europa, ma erano estese su quasi tutta la Russia, nella maggior parte degli Stati Uniti e del Canada orientale, nel Giappone e in alcune parti della Cina orientale e del sud-est asiatico, nello stato del Nuovo Galles del Sud in Australia e in alcune parti dell’Antartide che ha dovuto fare i conti con coperture di ghiaccio sotto la media del periodo di riferimento.

Anomalia della temperatura dell’aria superficiale per gennaio 2020 rispetto alla media di gennaio per il periodo 1981-2010 ( Fonte: Copernicus Climate Change Service / ECMWF). 

Gennaio 2020 è stato anche meno piovoso della media, ad eccezione della Norvegia e nelle regioni tra il nordest della Spagna e il sud della Francia. Al contrario, nell’emisfero sud del Pianeta diversi Paesi, tra cui l’Australia occidentale, Corno d’Africa, Madagascar e Mozambico, hanno registrato piogge molto più frequenti della media.

In particolare, l’aumento delle temperature in concomitanza con periodi più umidi sta alimentando, come avevano messo in guardia Ong stanno alimentando un’emergenza umanitaria in termini di sicurezza alimentare a seguito dell’inarrestabile invasione di cavallette (Locusta migratoria) che sta distruggendo le coltivazioni del corno d’Africa, tanto che la FAO ha lanciato un appello per affrontare l’infestazione, la peggiore che Etiopia e Somalia abbiano subito negli ultimi 25 anni e per il Kenya in 70 anni, ma che raggiungerebbe fra poco Gibuti ed Eritrea.

La FAO che in Africa ha un apposito servizio di informazioni previsionali sulla diffusione di questi ortotteri, stima che si diffonderà anche nel Sud Sudan e in Uganda, mentre sta monitorando la situazione per eventuali sviluppi della situazione in Oman, Arabia Saudita, Sudan e Yemen.

La Locusta migratoria è singolarmente endemica in Africa, ma se la densità della sua popolazione supera il punto critico (l’aumento delle temperature, in concomitanza con periodi più umidi fa aumentare il numero delle generazioni), la composizione chimica del suo corpo si modifica, subendo una trasformazione fisiologica, ecologica e comportamentale che porta gli individui di questa specie a concentrarsi e ad agire sincronicamente, muovendosi in massa per trovare nuove fonti di cibo.

I mutamenti dei corpi permettono loro di digerire maggiori quantità di vegetazione e raccolti. Una locusta adulta può consumare al giorno cibo pari al suo stesso peso, circa due grammi. Una parte molto piccola di uno sciame medio mangia in un giorno lo stesso ammontare di cibo di 2.500 persone. Inoltre, queste mutazioni fisiologiche fanno sì che siano in grado di volare per distanze più lunghe, fino a 150 km al giorno,

Un singolo piccolo sciame di cavallette può contenere 150 milioni di insetti e un super-sciame nel nord-est del Kenya è stato stimato pari a 2.400 Km2 , con la potenziale capacità di mangiare in un giorno la stessa quantità di vegetazione che poteva alimentare fino a 84 milioni di persone.

Secondo la FAO, una nuova generazione di cavallette dovrebbe schiudersi a febbraio e con i nuovi sciami previsti all’inizio di aprile rischiano di compromettere la prossima stagione di semina.
Dobbiamo agire immediatamente perché le locuste non si fermano, arriveranno e distruggeranno – ha dichiarato Maria Helena Semedo, Vicedirettore generale della FAO per il clima e le risorse naturali –Dobbiamo affrontare l’emergenza, ma dobbiamo pensare anche ai mezzi di sussistenza nel lungo periodo termine“.

Alla Conferenza dei donatori che si apre oggi (Roma, 6 febbraio 2020), la FAO si appresta a chiedere 70 milioni di dollari per sostenere interventi di controllo rapido e misure per tutelare i mezzi di sussistenza e scongiurare il peggioramento dello stato della sicurezza alimentare della regione dove già 12 milioni di individui sono in una situazione emergenziale.

In copertina: Uno sciame di cavallette (locusta migratoria) vola sopra un cespuglio nella contea di Samburu, in Kenya

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