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Caro energia in acquacoltura: ad Aquafarm le possibili soluzioni

Dalla metà del 2021 i costi di produzione dell’acquacoltura hanno subìto un notevole aumento. Ad AquaFarm (Pordenone Fiere, 25-26 maggio 2022) un’intera sessione del programma convegnistico sarà dedicata ai possibili rimedi a breve e medio termine per ottimizzare e ridurre i consumi di energia elettrica che, ad esempio, può essere autoprodotta tramite il biogas derivante dai reflui ittici o attraverso tecnologie come il fotovoltaico galleggiante.

 Anche sul settore dell’acquacoltura dalla metà del 2021 i costi di produzione hanno un notevole aumento e la guerra in Ucraina ha aggravato la situazione. Le materie prime sono diventate meno disponibili e con notevoli incrementi nei prezzi di acquisto e i costi energetici sono saliti sono alle stelle.

Se l’aumento dei costi dell’energia elettrica è mediamente superiore al 100% per le imprese del settore primario in generale, per quelle dell’allevamento ittico, in particolare, per le quali gli azionamenti elettrici sono diffusissimi, risulta essere ben superiore, mettendo in grave difficoltà il comparto. Gli effetti dei rincari, che si sommano a quelli delle altre forniture necessarie all’allevamento, a partire dai mangimi, spinge in alto i costi di produzione e, di conseguenza, quelli del prodotto finito; con gli attuali rincari, infatti, nessuna attività economica è in grado di assorbirli.

Il rischio è quello di un maggiore ricorso alle importazioni da Paesi dove i costi generali possono essere compressi e quindi gli aumenti energetici hanno minor rilievo sui prezzi in relazione a un quadro normativo più flessibile e meno stringente e con meno garanzie per il consumatore.

Ad Aquafarm, la Mostra Convegno internazionale su acquacoltura, algocoltura e industria della pesca, in programma a Pordenone Fiere (25-26 maggio 2022) un’intera sessione convegnistica si concentrerà sui possibili rimedi, da quelli a breve termine (bonus e taglio in bolletta per settori energivori) a quelli più decisivi basati sull’autoproduzione da rinnovabili, non sottoposta a influenze di mercato oppure da sottoprodotti della produzione ittica.

Una tecnologia particolare di autoproduzione è quella del fotovoltaico galleggiante. Nel corso della sessione “SOS costi energetici della produzione alimentare, Maarten Van Cleef, Country Manager Italia di Lakectricity, una delle aziende che in Europa e in Italia si stanno concentrando in questo settore, spiegherà vantaggi e caratteristiche del fotovoltaico su superfici acquee.

Un’altra fonte potenziale di energia per gli impianti di acquacoltura è quella derivante dal biogas prodotto dai reflui. La possibilità teorica si è sempre scontrata con il problema che i reflui sono molto diluiti, per cui il loro utilizzo esclusivo richiederebbe un processo di disidratazione e concentrazione costoso anche dal punto di vista energetico. Le ricerche condotte tra gli altri da Ciro Vismara del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), che verranno presentate nella stessa sessione, hanno messo in rilevo che, integrando i reflui ittici con altri componenti digestabili, quali scarti di lavorazione e colture non alimentari, il processo può essere conveniente.

Tutti questi interventi hanno un costo. Della disponibilità degli attuali strumenti di sostegno finanziario, parlerà Giorgio Venceslai, Responsabile Direzione Servizi alle Imprese dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA).

Le crisi, anche quelle relative ai rincari dei costi energetici, non vanno subìte ma affrontate. Questo è il messaggio che AquaFarm e i suoi promotori vogliono trasmettere.

In contemporanea ad Aquafarm, sempre a Pordenone Fieresi  svolgerà NovelFarm, il più importante evento italiano interamente dedicato alle nuove tecniche di coltivazione, fuori suolo e vertical farming, affiancate da quest’anno da AlgaeFarm, appuntamento dedicato a tecnologie e applicazioni in alghicoltura.

In copertina: Fotovoltaico galleggiante in impianto di acquacoltura (fonte: Statkraft)

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