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Turismo: nel 2022 incremento di presenze in Italia del 35%

Un’indagine di Demoskopika, diffusa in occasione della Borsa Internazionale del Turismo (Fiera di Milano, 10-12 aprile) prevede che saranno quasi 343 milioni di presenze tra italiani e stranieri, in crescita rispetto al 2021, ma ancora lontano dallo scenario pre-pandemico, con Covid-19 che ha alimentato l’affermazione sul mercato del “turista sostenibile”.

Quasi 343 milioni i pernottamenti stimati. Effetto positivo anche sulla spesa turistica: ben 26 miliardi previsti, con una crescita dell’11,8% rispetto al 2021. Oltre 9 milioni gli italiani che hanno già prenotato una vacanza per i prossimi mesi. E, intanto, la guerra in Ucraina genera una contrazione di quasi 180 milioni di euro di spesa turistica. Guerra e Covid condizionano il turismo italiano: 11 milioni di italiani rinunciano alle vacanze.

È quanto emerge da una previsione di Demoskopika, Istituto italiano per le ricerche di opinioni e di mercato, diffusa in occasione del BIT (Borsa Internazionale del Turismo) alla Fiera Milano City (10-12 aprile 2022) che è tornata in presenza dopo l’edizione digitale dello scorso anno, imposta delle misure di contenimento della pandemia, che pur avendo registrato un discreto successo, non ha lo stesso impatto di quelle che si svolgono in presenza, come ha peraltro evidenziato il recente RapportoL’Italia delle Fiere Internazionali” di Fondazione Fiera Milano e Confindustria.

Secondo Demoskopika, che ha stimato i flussi turistici sulla base dell’imposta di soggiorno, rilevabile dal sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE), e delle recenti previsioni dell’Istat, e realizzato un sondaggio, tra il 5 e il 7 aprile, che ha riguardato un campione rappresentativo di 800 italiani maggiorenni residenti in Italia, oltre la metà (51%), avrebbe deciso di andare in vacanza per i prossimi mesi, con il 16% che ha già prenotato. Al netto di chi ci sta pensando ma manifesta ancora un livello di indecisione (18%), gli italiani pronti a fare le valigie sarebbero circa 30 milioni di individui. Il 2022 segnerebbe un incremento dei flussi turistici in Italia: quasi 343 milioni di presenze e poco più di 92 milioni di arrivi, con una crescita rispettivamente pari al 35% e al 43% rispetto all’anno precedente. Segnali in ripresa, dunque, per il settore nel Belpaese anche se ancora al di sotto dei risultati registrati nel 2019, con un – 21,4% di presenze e un -29,6% di arrivi. L’effetto traino anche sulla spesa turistica che, in valore assoluto, supererebbe i 26 miliardi di euro. E, intanto, la guerra in Ucraina non risparmia gravi contraccolpi sul turismo italiano: poco meno di 6 milioni di italiani hanno già rinunciato alla vacanza per timore degli effetti del conflitto. Infine, per l’anno in corso, si stima l’assenza dall’Italia di oltre 300 mila turisti ucraini e russi con una riduzione di 2,4 milioni di presenze e una contrazione della spesa turistica per quasi 180 milioni di euro.

Il turismo come lo abbiamo conosciuto fino a qualche tempo fa è probabilmente, se non definitivamente, in letargo – ha affermato il Presidente di Demoskopica, Raffaele Rio – In questa direzione, il sistema ha necessità di subire una profonda trasformazione in chiave di sostenibilità per rispondere adeguatamente ai nuovi comportamenti di acquisto dei turisti generati dall’emergenza pandemica. Gli individui, al momento della scelta della vacanza prestano sempre maggiore attenzione al rispetto delle comunità locali, all’interesse di vivere esperienze uniche immersi nella cultura e nella specificità dei territori, di evitare le destinazioni più note per non contribuire al fenomeno dell’overtourism, di preservare il patrimonio locale. In altri termini, l’emergenza pandemica ha alimentato, in chiave moltiplicativa, l’affermazione sul mercato del ‘turista sostenibile. In questo mutato quadro è necessario sfruttare consapevolmente le risorse del PNRR per sostenere la ripresa del turismo dirigendo risorse anche verso aree individuate sulla base della concentrazione di un’offerta di servizi integrati e della capacità di attrarre le nuove tendenze di consumo dei turisti”.

Scelte vacanziere: quasi 30 milioni di italiani andranno in vacanza. Destinazione? Italia.
Circa 30 milioni di italiani hanno scelto di andare in vacanza per i prossimi mesi: il 16% ha già prenotato la villeggiatura, soprattutto nella fascia di età tra i 18 e i 35 anni, mentre il 35% sta pensando di programmare una vacanza per il rimanente periodo dell’anno in corso. Inoltre, è significativo che il 18%, pur manifestando interesse a partire, si dichiara attualmente indeciso. Prevale la vacanza “nazionalista”: 9 italiani su 10, pronti a “fare le valigie”, la trascorreranno nel Belpaese. Sul versante opposto, il 10% ha in programma di recarsi all’estero, di cui, il 7% ha programmato il viaggio in una destinazione europea, mentre il rimanente 3%, opta per una vacanza internazionale. Anche in questo caso, saranno i giovani (18-35 anni) a propendere maggiormente per un viaggio oltre confine.

Guerra e Covid condizionano il turismo italiano: 11 milioni di italiani rinunciano alle vacanze.
Almeno il 31% degli italiani ha rinunciato alla vacanza per i prossimi mesi. I motivi? Dall’indagine realizzata da Demoskopika emerge che la guerra in Ucraina e l’emergenza pandemica si dimostrano condizionanti per quanto riguarda la scelta delle vacanze. In particolare, ben il 18% degli italiani, pari a quasi 11 milioni di individui, ha rinunciato alla villeggiatura: il 10% per timore degli effetti della guerra in Ucraina e l’8% per il persistere del Covid e delle sue varianti. Colpisce, inoltre, che il 13% degli italiani non ha programmato la villeggiatura con la famiglia dichiarando un peggioramento della condizione economica familiare rispetto allo scorso anno.

Il borsino delle vacanze: svettano le località balneari, bene città d’arte e natura.
Prevale la scelta della vacanza al mare, indicata da ben il 57% degli italiani. Quasi 1 italiano su 4 (23%), inoltre, opta per la “vacanza natura”. Nel dettaglio, la scelta della tipologia di vacanza in montagna è rappresentata dal 10% del campione che ha dichiarato l’intenzione di andare in vacanza, modalità di risposta immediatamente seguita dalla scelta della villeggiatura in campagna/agriturismo (9%) e in una località lacuale (4%). Inoltre risulta significativo che il 18% degli italiani esprimono il desiderio di conoscere e pernottare in una città d’arte italiana nei prossimi mesi. In coda, nel ranking delle mete individuate dagli italiani, sono le mete esotiche (3%) e le vacanze termali (2%).

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Previsioni: oltre 92 milioni di turisti sceglieranno il Belpaese nel 2022.
Poco più di 92 milioni sono gli arrivi stimati da Demoskopika per il 2022 che, a loro volta, dovrebbero generare quasi 343 milioni di presenze, con una crescita rispettivamente pari al 43% e al 35% rispetto al 2021. Tendenza in crescita, dunque, ma ancora lontana dallo scenario del 2019. In particolare, secondo le previsioni dell’Istituto di ricerca, i pernottamenti dovrebbero segnare un -21,4% e gli arrivi un -29,6%. A livello territoriale, saranno tutte le destinazioni regionali a registrare un andamento positivo dei flussi turistici con in testa, in termini di variazione percentuale delle presenze, Piemonte con 12,8 milioni di pernottamenti (+56,7%) e con 4,3 milioni di arrivi (+66,3%) e Trentino-Alto Adige con 46,4 milioni di presenze (+53,5%) e con 11,3 milioni di arrivi (+31,8%). A seguire Campania con 11,3 milioni di presenze (+38,6%) e con 3,4 milioni di arrivi (+32,0%), Veneto con 65,5 milioni di presenze (+36,0%) e con 15,2 milioni di arrivi (+66,4%), Lombardia con 26,6 milioni di presenze (+33,5%) e con 10,1 milioni di arrivi (+48,7%).

Spesa turistica: stimati oltre 26 miliardi di euro, +11,8% rispetto al 2021.
Per il 2022, i flussi turistici in Italia potrebbero generare una spesa turistica pari a 26,4 miliardi di euro con una variazione in crescita dell’11,8% rispetto all’anno precedente. L’analisi per livello regionale colloca, nella sua dimensione numerica assoluta, il Veneto in testa con 5.047 milioni di euro (+12,6% rispetto al 2021), il Trentino-Alto Adige con 3.570 milioni di euro (+27,1%), l’Emilia-Romagna con 3.008 milioni di euro (+9,1%), la Toscana con 2.804 milioni di euro (+7,9%), la Lombardia con 2.050 milioni di euro (+10,6%). E, ancora, nella fascia di spesa turistica fino ad un miliardo di euro, la Puglia con 1.251 milioni di euro (+5,0%) e la Sardegna con 1.033 milioni di euro (+7,9%). In coda, sempre per valore assoluto della spesa turistica generata, si collocano tre sistemi territoriali: l’Umbria con 390 milioni di euro (+7,1%), la Valle d’Aosta con 154 milioni di euro (+9,4%) e, infine, la Basilicata con 150 milioni di euro (+9,1%).

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