Salute

Cani e gatti: norme armonizzate per benessere e tracciabilità

Nel Pacchetto legislativo sul benessere degli animali, la Commissione UE propone per la prima volta un Regolamento sul benessere di cani e gatti e sulla loro tracciabilità, con l’obiettivo di stroncare il commercio illegale di cuccioli, crimine che rappresenta anche un rischio per la salute umana.

Il commercio illegale di cuccioli è un crimine contro il benessere degli animali e rappresenta anche un rischio per la nostra salute La Commissione UE ha adottato un pacchetto legislativo sul benessere degli animali, che contiene la proposta di un nuovo Regolamento sulla protezione degli animali durante il loro trasporto e le correlate operazioni, che, oltre a motivi etici, migliora la salute degli animali e la qualità dei nostri prodotti alimentari, evita rischi per la salute pubblica e risponde alla richiesta dei cittadini dell’UE che chiedono livelli più elevati di benessere degli animali.

Il Pacchetto legislativo sul benessere degli animali, adottato dalla Commissione UE il 7 dicembre 2023, oltre alla proposta di nuovo Regolamento sulla protezione degli animali durante il loro trasporto e le correlate operazioni, contiene per la prima volta un Regolamento sul benessere di cani e gatti e sulla loro tracciabilità.

Cani e gatti stanno a cuore ai cittadini dell’UE e rappresentano al tempo stesso un grande business a livello europeo: circa il 44 % di tutte le famiglie dell’UE possiede un animale da compagnia, che per oltre il 90 % dei casi è un cane o un gatto; i cittadini dell’UE possiedono, infatti, oltre 72 milioni di cani e oltre 83 milioni di gatti, per un valore stimato dalle vendite di 1,3 miliardi di euro all’anno.

Prezzi elevati e un costante aumento della domanda di animali da compagnia rappresentano incentivi per gli operatori illegali, che sono incoraggiati anche da sanzioni poco severe e dalla facilità di procurarsi animali a basso costo da vendere a livello nazionale e transfrontaliero, con conseguenti problemi per il benessere e la salute dei cani e dei gatti coinvolti. Ciò comporta non solo gravi sofferenze per gli animali, ma anche disagi psicologici e oneri economici per le persone che acquistano animali con problemi di salute o comportamentali.

L’attuale legislazione dell’UE non offre una protezione sufficiente per cani e gatti, dal momento che si occupa solo di:
– cani e gatti destinati a fini scientifici;
– cani e gatti trasportati a fini commerciali;
– misure per cani e gatti finalizzate a prevenire la diffusione della rabbia e di altre malattie contagiose.

Inoltre, le norme degli Stati membri in materia di benessere di cani e gatti variano notevolmente, con ampie discrepanze su questioni quali l’identificazione e la registrazione, la registrazione degli stabilimenti di allevamento e i limiti di età per la riproduzione. La Commissione ha pertanto deciso di proporre norme minime armonizzate sul benessere di cani e gatti nell’UE. L

La proposta riguarda il benessere degli animali relativamente a cani e gatti detenuti da allevatori, venditori, negozi di animali da compagnia e rifugi e crea condizioni di parità per gli operatori onesti. In tal modo, essa risponde alla fortissima richiesta da parte dei cittadini dell’UE che sia migliorato il benessere dei loro animali. La proposta è importante anche dal punto di vista dell’approccio “One Health“: animali non vaccinati o non sani possono ospitare e diffondere malattie che possono avere un impatto sulla salute umana e possono richiedere la somministrazione di sostanze antimicrobiche, con un conseguente aumento del rischio di sviluppo della resistenza antimicrobica.

Il suo carattere lucrativo rende il mercato dei cani e dei gatti in Europa attraente per operatori senza scrupoli e per i truffatori. Alcuni centri tengono cani e gatti in condizioni molto precarie, trascurano o maltrattano gli animali, li vendono troppo giovani o non garantiscono un adeguato livello di vaccinazioni o di interventi medici.

Si stima che il 60 % dei proprietari di cani e gatti acquisti il proprio animale da compagnia via Internet. Negli ultimi anni la pubblicità online per animali da compagnia è aumentata vertiginosamente, rendendo difficile sia per i consumatori che per le autorità verificare la reale origine e il quadro di benessere di questi cani e gatti.

Anche il commercio illegale di cani e gatti è considerevole e ha conseguenze di vasta portata. Gli animali sono spesso introdotti da paesi terzi con norme meno rigorose in materia di salute e benessere degli animali e sono allevati e tenuti in condizioni spaventose. Alle frontiere dell’UE i movimenti di animali vengono spesso fatti passare per movimenti di carattere non commerciale, così da aggirare i requisiti in materia di registrazione e di dichiarazioni. I documenti vengono falsificati o contraffatti, comprese le informazioni sullo stato di vaccinazione degli animali contro malattie gravi come la rabbia.

Tutto ciò incide sul benessere degli animali, crea gravi rischi per la salute pubblica e causa danni economici in termini di perdita di gettito fiscale. Questa situazione determina anche una concorrenza sleale nei confronti di allevatori, negozi di animali da compagnia, venditori e rifugi responsabili.

Inoltre, le persone che acquistano animali allevati in cattive condizioni devono sostenere costi veterinari più elevati. Alcuni di questi animali presentano inoltre gravi problemi comportamentali che li rendono inadatti ad essere animali da compagnia.

La proposta di Regolamento della Commissione UE si basa sul principio che cani e gatti devono essere tenuti in modo da rispettare le loro esigenze di base e consentire loro di esprimere i propri comportamenti naturali.

A seconda del tipo di stabilimento, le norme uniformi proposte in materia di benessere potrebbero comprendere uno spazio minimo disponibile e il divieto di gabbie, l’accesso alla luce naturale e al movimento all’aperto, limiti di temperatura per gli alloggi e requisiti di base per l’alimentazione.

La riproduzione è regolata (con limiti di frequenza di riproduzione e età minima) ed è vietata la riproduzione in consanguineità. Sono vietate anche le mutilazioni dolorose, come il taglio delle orecchie e della coda, a meno che non siano effettuate per motivi veterinari e sotto anestesia. 

Gli stabilimenti di allevamento dovranno essere autorizzati previa ispezione in loco da parte delle autorità competenti. Tutti i cani e i gatti dovranno essere dotati di microchip e registrati in una banca dati nazionale prima di poter essere venduti nell’UE, e le banche dati degli Stati membri dovranno divenire interoperabili. Inoltre per i potenziali proprietari di cani e gatti pubblicizzati online sarà disponibile gratuitamente un sistema automatico di verifica dell’identificazione e della registrazione del cane o gatto in vendita. Questa maggiore tracciabilità consentirà alle autorità di monitorare e controllare meglio l’allevamento, il commercio e gli spostamenti degli animali e farà anche sì che i cittadini ricevano informazioni più affidabili quando acquistano un animale da compagnia.

Chi custodisce animali dovrà ottenere un livello minimo di competenze e gli Stati membri dovranno garantire la disponibilità di corsi di formazione a tal fine. I fornitori di cani e gatti dovranno inoltre garantire che i potenziali acquirenti siano consapevoli dell’importanza della proprietà responsabile, vale a dire della necessità di fornire ai loro animali da compagnia cure, nutrizione e assistenza medica adeguate.

Le importazioni saranno soggette alle stesse norme o a norme equivalenti. I cani e i gatti importati dovranno essere registrati in una banca dati dell’UE entro 48 ore dal loro ingresso nell’UE.

Le norme e i requisiti proposti si applicheranno solo a cani e gatti detenuti da allevatori, venditori, negozi di animali da compagnia e rifugi. Quelli che detengono solo un numero molto esiguo di animali saranno esentati dalle norme. Tuttavia, chiunque intenda fornire un cane o un gatto nell’UE dovrà garantire che l’animale sia dotato di microchip a fini di rintracciabilità – (tranne nel caso in cui la fornitura sia solo occasionale e non effettuata online).

Nel periodo 2022-2023 Commissione UE, Stati membri e ONG hanno condotto sull’arco di un intero anno un’azione coordinata a livello di UE sul commercio illegale di cani e gatti. Tutte le autorità competenti hanno scambiato informazioni, anche relativamente alle attività di contrasto, alle questioni doganali e alle questioni finanziarie.

I risultati di questa azione sono stati inclusi in una Relazione che getta nuova luce sulle rotte e sulle tecniche utilizzate dai commercianti illegali, mostrando al contempo le lacune che questi sfruttano per le loro attività. Grazie ad essa sono inoltre state identificate reti di criminalità organizzata e avviati 35 procedimenti giudiziari.

Tra i problemi riscontrati vi era il trasporto di animali da compagnia in condizioni inadeguate, il trasporto di animali troppo giovani o non adeguatamente vaccinati per viaggiare in condizioni di sicurezza, il traffico di materiali utilizzati a fini di frode (es.: timbri veterinari, passaporti, microchip) e la violazione della legislazione dell’UE in materia di movimento di animali da compagnia. Gli animali provenivano prevalentemente da Romania e Ungheria come Paesi dell’UE, mentre i principali paesi terzi da cui aveva origine il commercio illegale erano Russia, Bielorussia, Serbia e Turchia.

La pubblicità online e l’uso dei social hanno aggravato il fenomeno del commercio illegale, consentendo ai trasgressori di raggiungere facilmente un vasto pubblico. Le informazioni date dalla pubblicità sono difficili da verificare e la tracciabilità è spesso impossibile.

Tuttavia, l’azione coordinata ha contribuito ad individuare i problemi legati al movimento illegale di animali da compagnia, mettendo in luce i tipi di attività fraudolente, individuando modelli ricorrenti e migliorando lo scambio transfrontaliero di informazioni tra le autorità. Essa ha inoltre dimostrato la necessità di un approccio multiforme per affrontare questo problema, tra cui nuove leggi, controlli più mirati e basati sul rischio, una maggiore collaborazione tra le autorità, sanzioni più severe, un’applicazione più rigorosa e campagne di sensibilizzazione dei cittadini.

La proposta di Regolamento colmerà le lacune legislative sfruttate finora dagli operatori illegali. Ad esempio, tutti i cani e i gatti dovranno essere identificati e dotati di microchip, gli stabilimenti di allevamento dovranno essere riconosciuti e nuove norme sul benessere animale durante il trasporto dovranno facilitare l’individuazione di casi di non conformità.

Le norme sull’importazione di cani e gatti richiederanno, inoltre, la conformità alle norme dell’UE o a norme equivalenti per gli animali di queste specie che entrano nel mercato unico. L’obbligo per i fornitori di dimostrare che cani e gatti sono stati identificati e registrati prima di essere pubblicizzati sulle piattaforme online migliorerà notevolmente la tracciabilità e ridurrà il rischio di frode e di commercio illegale. Gli Stati membri devono prevedere sanzioni adeguate per coloro che violano le norme.

Gli Stati membri dovranno comunicare ogni tre anni alla Commissione i dati relativi al benessere degli animali. Su tale base la Commissione pubblicherà ogni cinque anni una relazione di monitoraggio sul benessere di cani e gatti venduti nell’UE. Ciò servirà da base per decidere se sia necessario adottare ulteriori misure.

Gli Stati membri saranno autorizzati a mantenere o adottare norme nazionali più rigorose in materia di condizioni di alloggio, mutilazioni, arricchimento, selezione e programmi di allevamento. La proposta della Commissione garantirà che in tutta l’UE sia applicato uno standard minimo di benessere per cani e gatti.

Il benessere degli animali è una questione che sta molto a cuore ai cittadini dell’UE e l’impegno per migliorarlo è stata una nostra priorità politica fin dal primo giorno – ha dichiarato Stella Kyriakides, Commissaria UE per la Salute e la sicurezza alimentare – Quasi la metà delle famiglie europee possiede un cane o un gatto: questo dimostra l’importanza della iniziativa, lanciata per la prima volta in assoluto, di norme comuni dell’UE per proteggere meglio i milioni di cani e gatti allevati nell’UE e garantire ai futuri proprietari di animali da compagnia la certezza di cui hanno tanto bisogno”.

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