Acqua Biodiversità e conservazione Fiumi e laghi

Il blueness del lago Tahoe: la scarsa concentrazione algale

Il blueness del lago Tahoe scarsa concentrazione algale

Per anni si è ritenuto che l’iconico colore del lago statunitense fosse determinato dalla limpidezza delle sue acque, ma l’ultimo rapporto sul suo stato di salute del Centro di ricerca ambientale dell’Università della California-Davis rivela che tale effetto è dovuto alla bassa concentrazione algale per la scarsità di nutrienti che vi affluiscono.
Al lago di Tovel, in Val di Non (TN) nel Parco Naturale Adamello-Brenta, è accaduto il contrario. Le sue acque che in estate si coloravano di un rosso sanguigno per effetto di una rara alga, dal 1964 hanno perduto questa caratteristica per la scarsità di apporti nutrizionali, conseguente alla riduzione dell’alpeggio delle mucche che con le loro deiezioni creavano i presupposti per questa spettacolare fioritura.

ll lago Tahoe è un grande lago di acqua dolce (35 km. di lunghezza e 19 di larghezza), incastonato tra le montagne della Sierra Nevada a 1.867m. di quota tra gli Stati della California e del Nevada, ed è il secondo lago più profondo degli USA, raggiungendo 501 m.

Località turistica estiva ed invernale, il lago Tahoe è famoso per la chiarezza delle sue acque, che permette di vedere fino alla profondità di 22 m. Alimentato dallo scioglimento delle nevi accumulatesi in inverno sulle montagne che lo circondano, ha un solo emissario che disperde le sue acque nel deserto del Nevada.

Icona del paesaggio naturale statunitense, viene giustamente monitorato dall’Università della California Davis Tahoe Environmental Research Center (TERC UC) che ogni anno rilascia un Rapporto sul suo stato di salute, aggiornando i dati in relazione alla limpidezza delle acque, all’influenza dei cambiamenti climatici, alla quantità delle precipitazioni annue e a quella di evaporata, al livello idrico, alla temperatura, alla biologia, volto soprattutto ad influenzare i decision maker circa il ripristino e la gestione degli ecosistemi all’interno del bacino.

Il Rapporto di quest’anno, rilasciato il 23 luglio 2015, contiene una notizia sorprendente: non è la limpidezza delle acque a determinare il loro colore azzurro (blueness), bensì la scarsa concentrazione agale.
Questa è una buona notizia – ha dichiarato Geoffrey Schladow, Professore di Ingegneria Civile e Direttore della UC Davis Tahoe Environmental Research Center – Ciò ci permette di comprendere meglio come funziona il lago Tahoe, rafforzando l’importanza di controllare l’immissione di nutrienti nel lago, sia dai boschi che dai prati circostanti ovvero addirittura dal cielo. È particolarmente incoraggiante che l’intensità di blueness sia aumentata nel corso degli ultimi tre anni“.

L’ipotesi che tale colore fosse determinato dalla limpidezza delle acque ha spinto a determinati sforzi di gestione del bacino per decenni, ma gli ultimi risultati dimostrano che nei periodi dell’anno in cui le acque sono più chiare, diminuisce l’azzurro e viceversa. Ciò è dovuto alla interazione stagionale di sedimenti, nutrienti e produzione algale che interagiscono: la limpidezza viene controllata dai sedimenti, l’intensità dell’azzurro dalla concentrazione algale che a sua volta viene influenzata dal livello di disponibilità di nutrienti. Anche nel 2014 si sono avute scarse precipitazioni che hanno contribuito a mantenere basso il livello di sedimenti e nutrienti.
Questo non significa che la limpidezza delle acque svolga un suo ruolo secondario – ha affermato Shohei Watanabe, Ricercatore post-dottorato presso la TERC UC, che ha condotto lo studio sulla colorazione del lago in collaborazione con il NASA Jet Propulsion Laboratory e l’Università Laval di Quebec (Canada) – Piuttosto che le concentrazioni di alghe e nutrienti debbono essere gestite in modo oculato se si vuole mantenere il lago Tahoe blu e limpido“.

Watanabe ha definito un indice Blueness, quantificando per la prima volta il colore del lago, utilizzando i dati di una boa di ricerca NASA-JPL sul lago, una delle quattro  che vi sono posizionate per tarare e validare le misurazioni effettuate dai satelliti che passano sopra il lago, e radiometri iperspettrali che misurano la quantità di luce che le acque lasciano trapelare ad ogni banda.

Un breve video sintetizza i risultati del Report.

Anche in Italia c’era un lago naturale alpino in Val di Non (TN) che poteva considerarsi un’icona della bellezza paesaggistico, essendo di un intenso colore azzurro in inverno e si presentava in determinati periodi estivi rosso sangue: il Lago di Tovel. Dal 1964 questo fenomeno, determinato dalla fioritura di un’alga rarissima (Tovellia sanguinea), non si è più verificato, a causa della riduzione di apporti nutrizionali nel periodo estivo (azoto e fosforo), conseguente alla riduzione dell’alpeggio del bestiame che con le loro deiezioni creavano i presupposti per la spettacolare fioritura algale.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.