Un Manifesto promosso da I-Com e sottoscritto da Associazioni di settore, di tutela dei consumatori e ambientaliste chiede di rafforzare il ruolo di autorità indipendente svolto finora in modo esemplare da ARERA.
“La regolazione indipendente è un tassello essenziale per attivare gli investimenti necessari a traghettare l’Italia verso un’economia low-carbon e circolare e a migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi energetici e ambientali per cittadini e imprese”.
È questa la premessa del Manifesto per una regolazione a prova di transizione energetica ed economia circolare”, promosso da I-Com (Istituto per la Competitività) e sottoscritto da Associazioni di settore, di tutela dei consumatori e ambientaliste (Adiconsum, Adoc, Aiget, Altroconsumo, Amici della Terra, Anev, Anigas, Assogas, ASviS, Cittadinanzattiva, Elettricità Futura, Energia Libera, Federconsumatori, Free, Legambiente, Unc e Utilitalia).
Il Manifesto si prefigge di:
– includere e coinvolgere i principali portatori di interessi del sistema energetico e ambientale in Italia in una discussione sul ruolo attuale e futuro della regolazione indipendente;
– sollecitare il mondo politico/istituzionale ad affrontare sia i principali principi da riaffermare alla base della regolazione indipendente che alcune linee di riforma da poter attuare per migliorarne la governance e aumentarne accountability e trasparenza verso i cittadini e le istituzioni da questi ultimi elette.
L’assegnazione dei compiti di regolazione dei settori energetici e ambientali ad una autorità indipendente sia nei confronti della politica che degli interessi privati deve avere:
– stabilità regolatoria per attirare gli investimenti;
– efficienza dei mercati per migliori servizi ai cittadini, per contenere la spesa delle famiglie e stimolare la riduzione dei costi per le imprese;
– equità di trattamento e sostegno alle fasce deboli, per tutelare il consumatore da potenziali “abusi” del monopolista e per gestire il sistema di tutela previsto nei confronti di determinate categorie di cittadini-consumatori;
– capacità di rappresentanza in Europa e verso le regioni limitrofe, per incidere adeguatamente e tempestivamente negli organismi previsti;
– stimolo all’innovazione tecnologica, per creare il corretto quadro di incentivi nel quale le imprese possono realizzare investimenti innovativi;
– equità interregionale, per ridurre le sperequazioni tra differenti aree del Paese;
– neutralità rispetto alla proprietà dei soggetti regolati, per gestire in maniera più robusta e credibile potenziali conflitti d’interesse;
– specializzazione elevata e capacità di attrarre talenti, per selezionare personale specializzato, con expertise differenziato, secondo le proprie esigenze effettive.
Ovviamente il riferimento dei sottoscrittori del Manifesto è l’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, istituita come AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas) dalla L.481/1995 “Norme per la concorrenza e la regolazione dei servizi di pubblica utilità”, divenuta nel 2011 AEEGSI (Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico) per assumere quindi nel 2015 l’attuale denominazione, e della quale si chiede un rafforzamento avendo “dimostrato efficacia e competenza ma anche un’inconsueta pro-attività nell’ampliare la gamma di strumenti di interlocuzione con gli stakeholder di altri Paesi, nel settore dell’energia, e per altri settori, in Italia”.
Il Manifesto ha preso avvio proprio dallo Studio condotto da I-Com sul ruolo di Autorità indipendente per la regolazione nei servizi energetici e ambientali di ARERA, individuando possibili linee d’azione per migliorarne la governance, confermandone la necessaria indipendenza dalla politica e dai soggetti regolati.
“Il principio della regolazione indipendente – ha dichiarato a “L’Economia” del Corriere della Sera del 25 febbraio 2019 il Presidente dell’I-Com Stefano Da Empoli, economista dell’Università “Roma Tre” e principale autore dello Studio – va sostenuto contro gli attacchi della politica che non offre più certezze, in particolare nei settori dell’ energia, dell’ acqua e dei rifiuti, che avranno bisogno di investimenti ingenti nei prossimi anni per mettersi al passo con gli standard europei e necessitano di una cornice stabile nel medio-lungo termine, per incentivare i gestori ad effettuarli”.
Solo per centrare gli obiettivi della Strategia energetica nazionale (SEN) serviranno, secondo Utilitalia, la Federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas e a i sottoscrittori del Manifesto, investimenti nelle reti di distribuzione per 28 miliardi di euro al 2030.