Il Ministero dell’Ambiente ha approvato due Decreti di aggiornamento del PAN GPP resisi necessari dopo 5 anni dai precedenti. Con il primo si tiene conto delle indicazioni dell’UE che sottolinea le finalità sociali e innovative, oltre che ambientali, connesse agli acquisti verdi. Con il secondo si aggiornano i “Criteri ambientali minimi per l’acquisto di carta per copia e carta grafica”.
Sulla GU del 3 maggio 2013 n. 102 sono stati pubblicati 2 Decreti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (ndr: i testi integrali sono riportati nell’Inserto normativo, in Regioni&Ambiente, n. 5-6 maggio-giugno 2013, pagg. I-XVI), emanati in attuazione del DM Ambiente 11 aprile 2008, di concerto con i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia e delle Finanze, avente ad oggetto “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione”, meglio conosciuto con l’acronimo PAN GPP – Piano di azione nazionale per gli acquisti verdi (cfr: “Un altro passo verso la sostenibilità”, in Regioni&Ambiente, n. 5 maggio 2008, pag. 34, con il relativo testo integrale commentato) che demanda proprio al Ministero dell’Ambiente di fissare e aggiornare i “criteri ambientali minimi” (CAM) da indicare nei bandi di gara per gli appalti della Pubblica Amministrazione per le categorie merceologiche previste dal PAN GPP.
Sono 11 le tipologie di cui al punto 3.6, comprensive di tutti i beni e servizi acquistabili dalla P.A., previste dal Piano, anche se dovrebbero essere aumentate, tenendo conto del piano di attività relativo allo sviluppo dei Criteri GPP europei (quali, ad esempio, attrezzature elettromedicali e prodotti utilizzati in ambito sanitario):
a. Arredi (mobili per ufficio, arredi scolastici per sale di archiviazione e sale lettura);
b. Edilizia (costruzioni e ristrutturazioni di edifici con particolare attenzione ai materiali da costruzione e manutenzione di strade);
c. Gestione rifiuti;
d. Servizi urbani e al territorio (gestione del verde pubblico, arredo urbano);
e. Servizi energetici (illuminazione, riscaldamento e raffrescamento degli edifici, illuminazione pubblica e segnaletica luminosa);
f. Elettronica (attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio e relativi materiali di consumo, apparati di telecomunicazione);
g. Prodotti tessili e calzature;
h. Cancelleria (carta e materiali di consumo);
i. Ristorazione (servizio mensa e forniture alimenti);
j. Servizi di gestione degli edifici (servizi di pulizia e materiali per l’igiene);
k. Trasporti (mezzi e servizi di trasporto, sistemi di mobilità sostenibile).
Finora sono stati adottati i CAM per la maggior parte delle Categorie (mancano ancora quelli relativi all’Edilizia, alla Gestione dei rifiuti), ma per alcuni si rende già necessario, alla luce dell’evoluzione tecnologica del mercato e delle indicazioni della Commissione UE, di provvedere ad eventuali aggiornamenti, come in questa occasione, con il DM 4 aprile 2013 “Criteri ambientali minimi per l’acquisto di carta per copia e carta grafica” che annulla e sostituisce il precedente del 12 ottobre 2009 (GU n. 261 del 9.11.2009) e il DM 10 aprile 2013 “Piano d’azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (PAN GPP) – Revisione 2013”, resosi necessario sia per tener conto dell’evoluzione del contesto normativo di riferimento sia delle indicazioni che emergono dalla valutazione delle esperienze sin qui condotte a livello nazionale ed internazionale sul tema degli acquisti verdi (Green Public Procurement) ovvero delle strategie politiche ed ambientali dell’Unione europea più recenti, che hanno sottolineato le loro finalità non solo di tutela ambientale, ma anche di tutela sociale e di stimolo all’innovazione, come recepito dal DM Ambiente del 6 giugno 2012 con cui è stata adottata la “Guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici” (cfr: “Dai GPP a SRPP: Dalla sostenibilità ambientale a quella sociale”, in Regioni&Ambiente, n. 9-10, settembre-ottobre 2012, pag. 61).
Con il primo Decreto 4 aprile 2013 vengono individuate le caratteristiche ambientali per le seguenti tipologie di carta:
– carta per copia e fotocopia costituita da fibra di cellulosa riciclata;
– carta costituita da fibre di cellulosa mista o vergine.
Premettendo che le politiche di “appalti verdi” includono anche il minor uso e consumo dei prodotti “verdi” acquistati, il Decreto sollecita la P.A. ad intraprendere campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte al personale per razionalizzare l’uso della carta in risme.
Inoltre, per quanto riguarda la qualità della carta, si evidenzia di richiedere che “non rilasci polveri durante l’uso in stampa e in copia”, dal momento che tale assenza può caratterizzare tutte le tipologie di carta per stampa e copia, incluse quelle riciclate al 100%, che possono essere utilizzate senza timore di usurare le attrezzature elettriche ed elettriche.
I requisiti obbligatori per l’acquisto di carta riciclata includono che il quantitativo minimo di fibre di cellulosa riciclata deve essere di almeno il 70% del peso e che le restanti fibre vergini utilizzate devono provenire da foreste gestite in maniera responsabile o da fonti controllate: sono conformi i prodotti in possesso dell’etichetta Ecolabel o Der Blaue Engel, e del marchio “FSC” o “PEFC”. Tale carta non deve aver utilizzato come agente sbiancante il cloro gassoso e i derivati di alchilfenolo per la pulizia o deinchiostrazione.
Tra i criteri premianti si segnalano quelli relativi al rispetto delle emissioni inquinanti nell’aria e nell’acqua (Ecolabel e ISO) e al maggior contenuto in percentuale di fibre di cellulosa riciclata
I requisiti obbligatori per l’acquisto di carta mista o vergine indicano che la fibra grezza della carta può essere costituita interamente da fibre di cellulosa vergine o da fibre di cellulosa “mista” (ovvero costituita da fibre vergini e riciclate con contenuto di cellulosa riciclata inferiore al 70% in peso rispetto al totale) e che le fibre vergini utilizzate devono provenire da foreste gestite in maniera responsabile o da fonti controllate. Anche in questo caso non devono essere stati utilizzati come agente sbiancante.
L’obiettivo dichiarato è il raggiungimento della quota del 60% di appalti “verdi” sul totale degli appalti stipulati per le forniture di carta, valutata sulla base del numero e del valore totale degli acquisti. Di questi almeno il 30% degli appalti “verdi”, inoltre, dovrebbe riguardare la carta riciclata.
Per quanto attiene il Decreto 10 aprile 2013, si “conferma e aggiorna i capitoli 1, 2 e 3, sostituisce i capitoli 4, 6 e 7 ed elimina il capitolo 8” del precedente PAN GPP, riguardanti la gestione del Piano e la procedura di definizione, l’approvazione e la divulgazione dei “criteri ambientali minimi” (CAM), definiti con diversi decreti tra il 2009 e il 2012, per le 11 categorie d’appalto di prodotti e servizi previste dal Piano.
La consapevolezza sull’importanza di un miglior uso degli appalti pubblici a sostegno di obiettivi politici e sociali dell’Unione europea e senz’altro aumentata nel corso del tempo, ciò non soltanto per le emergenze ambientali su scala globale e locale, una anche per motivi macro economici, ancor più strategici in considerazione della crisi economico- finanziaria che stiamo subendo.
I prodotti “ambientalmente migliori” sono infatti quelli più competitivi, specie in chiave prospettica, essendo tipicamente caratterizzati da un impiego più efficiente delle risorse e dell’energia lungo tutto il loro ciclo di vita, più facilmente riutilizzabili nei cicli di produzione, e, ove riciclati, in grado di valorizzare il ciclo dei rifiuti.
“Le dinamiche di maggior pressione su combustibili fossili e su materie prime derivanti anche dall’espansione della popolazione mondiale – si legge nel Decreto – faranno dei ‘prodotti verdi’ l’unica soluzione economicamente sostenibile che, oltre a limitare le ulteriori pressioni sull’ambiente, è in grado di proteggere la sicurezza economica e ridurre l’esposizione agli shock dei prezzi delle materie prime”.
Dopo aver citato le considerazioni della Commissione europea circa l’importanza del GPP e degli altri documenti strategici successivi alla Comunicazione Com (2008) 397 sul “Piano d’azione europeo sul consumo e sulla produzione sostenibili e sulla politica industriale sostenibile” e alla Comunicazione Com (2008) 400 su “Acquisti pubblici per un ambiente migliore”, il Decreto si sofferma sugli obiettivi principali a cui mira la revisione del PAN GPP e che riguardano:
– il rafforzamento del ruolo delle associazioni di categoria degli operatori economici nel processo di diffusione e promozione dei CAM presso gli associati, oltre che nel loro processo di definizione;
– il maggiore coinvolgimento delle Centrali di committenza nella predisposizione e nell’adozione dei CAM nelle proprie iniziative di gara;
– una migliore divulgazione dei CAM verso i grandi enti (Università, CNR, ENEA, ISPRA);
– un maggiore supporto alle stazioni appaltanti per l’integrazione degli aspetti sociali, specie sulle categorie di appalto più soggette al rischio di lesione dei diritti dei lavoratori;
– l’aggiornamento e il perfezionamento delle attività di monitoraggio finora svolte;
– la promozione dell’uso di strumenti di analisi e valutazione del costo dei prodotti lungo il ciclo di vita;
– il maggiore coinvolgimento degli operatori economici nazionali nel processo di definizione delle proposte europee dei criteri ambientali per gli appalti verdi del toolkit;
– la promozione della conoscenza dei sistemi di eco-etichettatura, in particolare dell’Ecolabel europeo, presso i consumatori privati e pubblici.
L’orizzonte temporale è il 2014, entro il quale raggiungere un livello di “appalti verdi”, ovvero di appalti conformi ai criteri ambientali minimi, non inferiore al 50%, sul totale degli appalti stipulati per ciascuna categoria di affidamenti e forniture, percentuale considerata sia sulla base del numero che del valore totale degli stessi.