Cambiamenti climatici Infrastrutture e mobilità Inquinamenti e bonifiche

AEA: bisogna fare di più per ridurre l’inquinamento atmosferico in Europa

AEA ridurre inquinamento atmosferico

Quantunque la qualità dell’aria sia migliorata negli ultimi decenni, è ancora un problema in molte parti d’Europa, dove la maggior parte degli abitanti delle città sono esposti a livelli di inquinanti atmosferici superiori alle norme raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’ Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il Briefing “NEC Directive reporting status 2017” che riassume il quadro dei superamenti dei limiti di emissione degli Stati membri per 5 inquinanti atmosferici molto nocivi per la salute umana e per l’ambiente: particolato fine (PM2,5), anidride solforosa (SO2); ossidi di azoto (NOx); ammoniaca (NH3); composti organici volatili non metanici (COVNM).
La nuova Direttiva UE 2016/2284 “National Emission Ceilings” sull’inquinamento atmosferico stabilisce i nuovi obiettivi strategici fino al 2030, con l’intento di progredire verso l’obiettivo di miglioramento a lungo termine dell’Unione attraverso l’indicazione di percentuali di riduzione delle emissioni nazionali dal 2020 al 2029 e poi a partire dal 2030.

Pertanto, si tratta della prima valutazione con le nuove informazioni che gli Stati membri sono tenuti a fornire in base alla nuova Direttiva che ha sostituito dal 31 dicembre 2016 quella precedente del 2001.

Il particolato primario è una polvere sottile, emessa dagli autoveicoli, dalle navi, dai generatori di energia e dalle abitazioni a causa della combustione di combustibili fossili o biomassa. Proviene anche da fonti naturali come il sale marino, le particelle di terreno portate dal vento e la sabbia. A creare problemi per la salute sono le particelle con un diametro inferiore a 10 micrometri (μm) (PM10) e specialmente quelle con un diametro inferiore a 2,5 μm (PM2,5). Possono provocare malattie respiratorie, malattie cardiovascolari e cancro ai polmoni. Il particolato carbonioso è un agglomerato di particelle carboniose emesso dalla combustione.
L’anidride solforosa (SO2) è prodotta dai generatori di energia, da industrietrasportinavi e abitazioni. Danneggia la salute umana attraverso la formazione di particolato secondario e contribuisce all’acidificazione dei terreni e delle acque interne.

Gli ossidi di azoto (NOx) sono emessi da autoveicolinavigeneratori di energiaindustrie e abitazioni. Come la SO2 nuocciono alla salute in quanto formano particolato secondario e contribuiscono alla formazione delle piogge acide oltre a causare l’eutrofizzazione. Costituiscono uno degli principali elementi responsabili dell’aumento dei livelli di ozono troposferico (O3).

L’ammoniaca (NH3) deriva dalle attività connesse ai concimi e ai fertilizzanti e dall’utilizzazione dei fertilizzanti nell’agricoltura. Danneggia la salute umana in quanto elemento base del particolato secondario e contribuisce all’acidificazione e all’eutrofizzazione.

composti organici volatili (COV) sono emessi dai solventi dei prodotti e dell’industria, dagli autoveicoli, dal riscaldamento domestico e dai generatori di energia. Costituiscono uno dei principali elementi responsabili della formazione dell’ozono troposferico.

Dal Rapporto emerge che:
– nel 2015, le emissioni complessive dell’UE di 4 importanti inquinanti atmosferici (NOx, NMVOC, SO2, NH3), erano al di sotto dei limiti massimi previsti al 2010;

– mentre le emissioni di tali inquinanti atmosferici sono diminuite nell’UE a partire dal 2010, per il secondo anno consecutivo le emissioni di NH3 sono aumentate in tutta l’UE ( +1,7% rispetto al 2014) a causa delle maggiori emissioni riportate dal settore agricolo;

– nel 2015 sono stati 11 i Paesi membri che hanno superato i limiti massimali per uno o più inquinanti: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Spagna, Svezia e Ungheria, in particolare la Germania ha superato i limiti per 3 inquinanti (NOx, COVNM e NH3) e Austria, Danimarca, Irlanda e Lussemburgo per 2;

– per tutti gli anni dal 2010 al 2015 hanno costantemente superato i rispettivi massimali di emissione per i NOx 6 Stati (Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda e Lussemburgo), tre per i NMVOC (Danimarca, Germania e Irlanda) e 6 per la NH3 (Danimarca, Finlandia, Germania, Spagna e Svezia; nessun Stato membro ha superato il suo massimale di SO2;

– nel 2017, sono stati 9 i Paesi membri (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo e Spagna) che hanno presentato la domanda di adattamento dei propri inventari nazionali, sotto determinate condizioni, come previsto dall’Art. 5 (Flessibilità) che, qualora accolta dalla Commissione UE, il numero dei Stati che hanno superato uno o più limiti di emissione nel 2015 dovrebbe diminuire da 11 a 5;

– nel 2015, le emissioni aggregate dell’UE per 2 inquinanti (COVNM e SO2) sono già al di sotto dei rispettivi livelli obbligatori di riduzione delle emissioni dell’UE fissato al 2020; le emissioni di NH3 e particolato fine PM2.5 sono già molto vicine ai rispettivi impegni di riduzione al 2020 per l’UE, ma per i NOx è necessaria un’ulteriore, più significativa riduzione del 9% da parte dell’UE nel suo insieme al fine di soddisfare l’impegno del 2020; viceversa, sono ancora necessarie riduzioni più sostanziali per tutti gli inquinanti per poter conseguire la riduzione prevista al 2030;

– la proiezione delle emissioni mostrano che 18 Stati membri non sono sulla buona strada per rispettare gli impegni di riduzione fissati per il 2020 per NOx, NH3, NMVOCs, SO2 e / o PM2.5 sulla base delle politiche e delle misure attualmente implementate e, al contempo, 22 Paesi non sono nella giusta traiettoria per i propri impegni al 2030 per uno o più inquinanti.

– il simbolo indica che i limiti o gli impegni di riduzione delle emissioni sono stati raggiunti o si prevede che saranno raggiunti. La Direttiva NEC del 2001 non includeva un tetto per le emissioni di PM2,5.

– il simbolo indica che i limiti o gli impegni di riduzione delle emissioni non sono stati raggiunti né si prevede che verranno raggiunti.
Non ci sono dati disponibili al 2017 della Grecia.

In un data-viewer online è possibile accedere ai risultati dei singoli Stati.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.