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TOCC: contributo a fondo perduto per micro e piccole imprese

Fino al 1° febbraio 2023 è possibile presentare le domande per il nuovo incentivo “Transizione digitale organismi culturali e creativi” (TOCC), che mette a disposizione contributi a fondo perduto fino all’80% delle spese ammissibili e fino ad un massimo di 75.000 euro a favore di micro e piccole imprese, enti del terzo settore e organizzazioni profit e no profit, per favorire l’innovazione e la digitalizzazione.

Come previsto dall’art. 9 dell’Avviso pubblico della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura (MiC) dal 3 novembre 2022 e fino al 1° febbraio 2023 le micro e piccole imprese, gli enti del terzo settore e le organizzazioni profit e no profit che operano nel settore della cultura e della creatività possono richiedere l’incentivo a fondo perduto del programma “Transizione digitale organismi culturali e creativi” (TOCC), finanziato dal PNRR.

L’incentivo TOCC è previsto nella Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, Componente 3 “Turismo e Cultura 4.0 (M1C3)”, Misura 3 “Industria culturale e creativa 4.0”, Investimento 3.3 “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”, per cui sono stati stanziati complessivamente 155 milioni di euro. Di questo budget totale, 115 milioni di euro è la cifra investita per questo primo avviso pubblico, dedicato nello specifico al Sub-Investimento 3.3.2 “Sostegno ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale”, ovvero all’Azione A2

L’ obiettivo è di:
favorire l’avanzamento del livello di maturità tecnologica delle organizzazioni culturali e creative italiane e renderle competitive a livello internazionale in termini di offerta culturale digitale;
favorire la creazione di reti tra diverse organizzazioni creative, improntate alla sperimentazione digitale consapevole;
creare e implementare, in termini di fruizione digitale e tecnologica, strumenti innovativi, efficaci, esportabili e competitivi sia del patrimonio culturale sia di espressioni e di prodotti della creatività contemporanea;
incentivare il rinnovamento digitale dei presidi culturali e utilizzare le nuove tecnologie per rendere accessibili i contenuti culturali e le complessità legate al territorio, anche in termini di percezione del patrimonio e di miglioramento della qualità della vita attraverso la creatività contemporanea;
favorire l’integrazione all’interno delle dinamiche collettive e l’inclusione della cittadinanza attiva nell’ambito dell’accesso alla cultura, in particolare nelle aree marginali;
incentivare la stabile collocazione di figure professionali in ambito culturale formate in termini di competenze tecnologiche e informatiche, da impiegare in modo continuativo all’interno dei presidi culturali.

Le agevolazioni sono rivolte alle micro e piccole imprese, in forma societaria di capitali o di persone, incluse le società cooperative, le associazioni non riconosciute, le fondazioni, le organizzazioni dotate di personalità giuridica no profit, nonché agli Enti del Terzo settore, iscritti o in corso di iscrizione al “RUNTS”, che risultano costituiti al 31 dicembre 2020 e che operano nei settori culturali e creativi e nei seguenti ambiti:
musica;
audiovisivo e radio (inclusi film/cinema, televisione, videogiochi, software e multimedia);
moda;
architettura e design;
arti visive (inclusa fotografia);
spettacolo dal vivo e festival;
patrimonio culturale materiale e immateriale (inclusi archivi, biblioteche e musei);
artigianato artistico;
editoria, libri e letteratura;
area interdisciplinare (relativo ai soggetti che operano in più di un ambito di intervento tra quelli elencati).

Gli interventi sono finalizzati a:
creazione di nuovi prodotti culturali e creativi per la diffusione live e online, capaci di interagire molteplici linguaggi espressivi e di adottare narrazioni innovative;
circolazione e diffusione dei prodotti culturali verso un nuovo pubblico (diminuzione del divario territoriale, raggiungimento categorie deboli) e verso l’estero (ad es. sviluppo e ideazione di formati per lo streaming, dal vivo e non);
realizzazione di attività per la fruizione del proprio patrimonio attraversomodalità e strumenti innovativi di offerta (piattaforme digitali, hardware, software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione), volte a garantire un beneficio in termini di impatto economico, culturale e/o sociale, salvaguardando adeguatamente la tutela della proprietà intellettuale;
digitalizzazione del proprio patrimonio con obiettivo di conservazione, maggiore diffusione, condivisione attraverso la coproduzione, cooperazione transfrontaliera e circolazione internazionale, soprattutto nell’UE;
incremento all’utilizzo del crowdsourcing e allo sviluppo di piattaforme open source per la realizzazione e condivisione di progetti community-based.

Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, fino all’80% delle spese ammissibili e comunque per un importo massimo di 75.000 euro, nel rispetto del regolamento de minimis. Le imprese devono finanziarie con risorse proprie la quota non coperta dalle agevolazioni.

Le domande per l’incentivo TOCC dovranno essere presentate esclusivamente attraverso il sito di Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) del cui supporto tecnico-operativo la Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC si avvale per assicurare l’efficace e tempestiva attuazione degli interventi del PNRR.

Tutte le istanze pervenute entro le ore 18,00 del 1° febbraio 2023, conformi alla scheda progetto compilata sulla base delle informazioni necessarie per la valutazione di merito ai sensi dell’Allegato 1 dell’avviso pubblico, in regola con i requisiti di ammissibilità saranno prese in esame, valutate e ammesse a finanziamento secondo una graduatoria di merito.

In relazione alle modalità di verifica della conformità si segnala che gli interventi e le spese per essere ammessi devono essere conformi al principio DNSH, di “non arrecare un danno significativo”, seguendo la Guida Operativa del MEF.

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