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“Salute per Tutti”: solo intervenendo sui determinanti commerciali

A pochi giorni dalla Giornata Mondiale della Salute (7 aprile 2023) che quest’anno ha per tema “Salute per Tutti”, The Lancet pubblica una serie di 3 studi che evidenziano come la salute non migliorerà senza un’azione su sistemi, pratiche e percorsi attraverso i quali gli attori commerciali ed economici  guidano la salute umana e i governi non riconoscano che salute delle persone e del pianeta è una priorità più alta del profitto.

Ogni anno il 7 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Salute(World Health Day), istituita per ricordare il giorno di Fondazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di cui ricorre il 75° Anniversario, che quest’anno concentra l’attenzione globale sul tema “Salute per Tutti” (#HealthForAll). 

La salute globale è influenzata in vari e complessi modi da determinanti economici e commerciali che sono fondamentali nello sviluppo e nella fornitura di beni e servizi sanitari essenziali, ma alcuni prodotti e pratiche sono responsabili dell’aumento della cattiva salute, della disuguaglianza sanitaria e dei danni ambientali in tutto il mondo.

Raggiungere la salute per tutti richiede un’azione sui determinanti economici e commerciali, come ha evidenziato The Lancet nella serie di 3 studi, pubblicata nel numero del 23 marzo 2023, che fornisce raccomandazioni e quadri per un percorso in cui la salute venga prima del profitto e che tutte le persone vivano libere dai danni causati dalle forze commerciali, rivelando che le industrie che producono solo 4 prodotti nocivi (tabacco, alcol, cibo malsano e combustibili fossili) rappresentano almeno un terzo dei decessi globali

Come sottolinea la serie di Lancet sui determinanti economici e commerciali della salute, molti dei fattori di rischio più significativi per malattie e danni sono le principali industrie e vettori di profitto per alcune delle più grandi aziende del mondo – ha scritto in un commento all’interno della serie il Direttore generale dell’OMS, Tedros Adhamon GhebreyesusÈ tempo di un cambio di paradigma. La salute pubblica non può migliorare senza un’azione sui determinanti commerciali della salute, dal livello locale a quello globale. Sono necessarie nuove forme di governance della sanità pubblica”.

Il primo documento della serie (Unravelling the commercial determinants o health) definisce i determinanti commerciali della salute come “i sistemi, le pratiche e i percorsi attraverso i quali gli attori commerciali guidano la salute umana e la disuguaglianza nella salute“. Secondo gli autori, gli organismi commerciali possono contribuire positivamente alla salute e alla società, ma vi sono prove crescenti che i prodotti e le pratiche di alcuni attori commerciali, in particolare le più grandi società transnazionali, sono responsabili di tassi crescenti di malattie evitabili, danni planetari e disuguaglianze sociali e sanitarie. Lo spostamento verso il fondamentalismo del mercato e le multinazionali sempre più potenti hanno creato un sistema patologico in cui gli attori commerciali sono sempre più in grado di causare danni ed esternalizzare i costi per farlo. Di conseguenza, con l’aumentare dei danni alla salute umana e planetaria, aumentano la ricchezza e il potere del settore commerciale, mentre le forze compensative che devono far fronte a questi costi (in particolare gli individui, i governi e le organizzazioni della società civile) diventano corrispondentemente sempre più povere impoverite e prive di potere o catturate dagli interessi commerciali. Questo squilibrio di potere porta all’inerzia politica; sebbene siano disponibili molte soluzioni, non vengono implementate. I danni alla salute stanno aumentando, lasciando i sistemi sanitari sempre più incapaci di farvi fronte. I governi possono e devono agire per migliorare, piuttosto che continuare a minacciare.

Nel secondo documento (Conceptualising commercial entities in public health: beyond unhealthy commodities and transnational corporations) e nel terzo (Commercial determinants of health, future directions)”, gli impatti sulla salute vengono contestualizzati in un quadro per comprendere gli attori commerciali e una visione delle politiche, dei sistemi di governance e dei modelli di business necessari per garantire salute, benessere ed equità. Questa agenda richiede, tra le altre cose, formazioni nei sistemi politici ed economici per incentivare pratiche commerciali a favore della salute e responsabilizzare i governi nell’affrontare pratiche commerciali dannose.

Ecco i passaggi attraverso i quali gli attori commerciali possono danneggiare la salute

Fonte: The Lancet, 2023


1. Gli attori commerciali usano la loro ricchezza e il loro potere per modellare regolamenti e politiche nel proprio interesse.
2. Politiche favorevoli stimolano un aumento delle vendite – e quindi il consumo – di prodotti commerciali dannosi, il che aggrava il danno e l’onere dei costi che causano.
3. Le politiche favorevoli consentono, inoltre, ai soggetti commerciali di esternalizzare i costi dei danni causati dalla produzione, dal consumo e dallo smaltimento dei loro prodotti.
4. I costi esternalizzati (ad esempio, pagare per curare malattie non trasmissibili causate da prodotti commerciali) sono in gran parte sostenuti dagli Stati e dalle persone colpite. Questi costi riducono le risorse a disposizione degli Stati e degli individui per pagare medicine, assistenza sanitaria, cibo e alloggio, lasciando i sistemi sanitari sempre più incapaci di farvi fronte.
5. Nel frattempo, i soggetti commerciali godono di extra-profitti, alimentando un crescente squilibrio di potere tra attori commerciali e governi che dovrebbero tenerne conto.

Vogliamo tutti far parte di una società sicura, felice e sana, ma questo accadrà solo quando i governi faranno della salute delle persone e del pianeta è una priorità più alta del profitto – ha affermato Rob Moodie, Professore di salute globale presso la  School of Population and Global Health dell’Università di Melbourne e responsabile della serie – Questi documenti non sono anti-business, ma sono a favore della salute. È importante riconoscere che molte aziende svolgono ruoli vitali nella società, ma dobbiamo anche riconoscere le pratiche e i prodotti di alcuni stanno facendo ammalare le persone e l’ambiente. Con l’aumento delle malattie non trasmissibili come le malattie cardiache, il cancro e il diabete e l’escalation della crisi climatica, è necessaria un’azione urgente per affrontare il modo in cui le imprese contribuiscono a questi problemi, e in particolare le industrie che vendono prodotti nocivi”.

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