31 Marzo 2023
Energia Fonti rinnovabili

Rinnovabili: entro 3 anni la fonte principale di elettricità

Secondo il nuovo Rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), dedicato al mercato elettrico, nel mix globale di generazione di energia le rinnovabili dovrebbero aumentare nel 2025 al 35% dal 29% nel 2022, coprendo quasi tutta la crescita di elettricità.

Le energie rinnovabili sono destinate a dominare la crescita dell’approvvigionamento elettrico mondiale nei prossimi tre anni poiché, insieme al nucleare, soddisferanno la stragrande maggioranza dell’aumento della domanda globale fino al 2025, rendendo improbabili aumenti significativi delle emissioni di carbonio del settore energetico.

È la conclusione del Rapporto “Electricity Market Report 2023” che l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha pubblicato l’8 febbraio 2023 e che contiene una analisi approfondita del mercato e le previsioni fino al per la domanda di elettricità, l’offerta e le emissioni di CO2, con uno studio dettagliato dell’evoluzione del mix di generazione. Il rapporto di quest’anno contiene un’analisi completa degli sviluppi in Europa, che ha affrontato una serie di crisi energetiche nel 2022, come pure riceve un’attenzione particolare la domanda in rapida crescita della domanda di elettricità della regione asiatica del Pacifico e la sua l’accelerazione nella diffusione di energia pulita.

Secondo il Rapporto, dopo un leggero rallentamento (2%) dello scorso anno a causa delle turbolenze della crisi energetica globale e delle condizioni meteorologiche eccezionali in alcune regioni, la crescita della domanda mondiale di elettricità dovrebbe accelerare mediamente del 3% nei prossimi tre anni. Le economie emergenti e quelle in via di sviluppo dell’Asia sono le forze trainanti di questo ritmo più rapido, rappresentando un passo avanti rispetto alla crescita media del 2,4% durante gli anni precedenti la pandemia.

Oltre il 70% dell’aumento della domanda globale di elettricità nei prossimi tre anni dovrebbe provenire da Cina, India e Sud-est asiatico, sebbene permangano notevoli incertezze sulle tendenze in Cina poiché la sua economia emerge dalle rigide restrizioni Covid. Si prevede attualmente che la quota cinese del consumo globale di elettricità raggiungerà un nuovo record di un terzo entro il 2025, rispetto a un quarto del 2015. Allo stesso tempo, le economie avanzate stanno cercando di espandere l’uso di elettricità per sostituire i combustibili fossili in settori come trasporti, riscaldamento e industria.

Fonte: IEA

La crescente domanda mondiale di elettricità è destinata ad accelerare, aggiungendo più del doppio dell’attuale consumo di elettricità del Giappone nei prossimi tre anni – ha affermato il Direttore esecutivo dell’IEA, Fatih BirolLa buona notizia è che le rinnovabili e l’energia nucleare stanno crescendo abbastanza rapidamente da soddisfare quasi tutto questo ulteriore appetito, suggerendo che siamo vicini a un punto critico per le emissioni del settore energetico. I governi ora devono consentire alle fonti a basse emissioni di crescere ancora più velocemente e ridurre le emissioni in modo che il mondo possa garantire forniture di elettricità sicure raggiungendo gli obiettivi climatici”.

Mentre si prevede che la produzione di energia elettrica da gas naturale nell’UE diminuirà nei prossimi anni, in base alle tendenze attuali, una crescita significativa in Medio Oriente dovrebbe compensare in parte questo calo. I bruschi picchi dei prezzi del gas naturale nel mezzo della crisi energetica hanno a loro volta alimentato l’impennata dei prezzi dell’elettricità in alcuni mercati, in particolare in Europa, stimolando il dibattito negli ambienti politici sulle riforme del design del mercato energetico.

Nel frattempo, è probabile che i cali attesi nella generazione da carbone in Europa e nelle Americhe siano accompagnati da un aumento nella regione Asia-Pacifico, nonostante l’aumento della diffusione dell’energia nucleare e il riavvio degli impianti in alcuni paesi come il Giappone. Ciò significa che, dopo aver raggiunto il massimo storico nel 2022, le emissioni di anidride carbonica (CO2) derivanti dalla produzione di energia globale dovrebbero rimanere allo stesso livello fino al 2025.

La forte crescita delle energie rinnovabili significa che la loro quota nel mix globale di generazione di energia dovrebbe aumentare dal 29% nel 2022 al 35% nel 2025, con una diminuzione delle quote di generazione a carbone e a gas. Di conseguenza, l’intensità di CO2 della produzione globale di energia continuerà a diminuire nei prossimi anni. Tuttavia, lo scorso anno in Europa l’intensità di CO2 della produzione di energia elettrica è aumentata, a seguito di un maggiore utilizzo di carbone e gas a fronte di forti cali della produzione sia di energia idroelettrica, a causa della siccità, sia dell’energia nucleare, a causa di chiusure di impianti e manutenzione. Questa battuta d’arresto sarà temporanea, tuttavia, poiché si prevede che le emissioni della produzione di energia elettrica in Europa diminuiranno in media di circa il 10% all’anno fino al 2025.

Le tendenze della domanda di elettricità si sono diversificate ampiamente a seconda della regione nel 2022. Il consumo di elettricità in India è aumentato fortemente, mentre la crescita della Cina è stata più contenuta a causa della sua politica zero-Covid che ha gravato pesantemente sull’attività economica. Gli Stati Uniti hanno registrato un robusto aumento della domanda, trainato dall’attività economica e dall’aumento dell’uso residenziale tra un clima estivo più caldo e un inverno più freddo del normale.

I mercati dell’elettricità nel 2022 hanno avuto impatti differenti nelle varie regioni del mondo, con l’Europa la più colpita. Andamento dei mercati all’ingrosso in alcuni Paesi rispetto alla media (avg) del periodo 2017-2021 (Fonte: IEA).

La domanda nell’UE si è contratta a causa del clima invernale insolitamente mite e del calo del consumo di elettricità nel settore industriale, che ha ridotto significativamente la produzione a causa degli alti prezzi dell’energia e delle interruzioni dell’approvvigionamento causate dall’invasione russa dell’Ucraina. Il calo del 3,5% della domanda dell’UE è stato il secondo più grande calo percentuale dalla crisi finanziaria globale del 2009, mentre il maggiore è stato nel 2020, con l’eccezionale contrazione dovuta allo shock del Covid.

L’IEA osserva che la domanda e l’offerta di elettricità in tutto il mondo stanno diventando sempre più dipendenti dalle condizioni meteorologiche, con condizioni estreme quale tema ricorrente nel 2022. Allo stesso modo, le regioni centrali e orientali della Cina sono state colpite da ondate di caldo e siccità, che hanno causato un aumento della domanda di aria condizionata, in concomitanza della ridotta produzione di energia idroelettrica nella provincia del Sichuan. Anche gli Stati Uniti hanno assistito a forti tempeste invernali a dicembre, che hanno provocato massicce interruzioni di corrente.

Tali eventi, sottolinea l’IEA, evidenziano la necessità di una decarbonizzazione più rapida e di un’implementazione accelerata delle fonti rinnovabili. Allo stesso tempo, con l’accelerazione della transizione verso l’energia pulita, l’impatto degli eventi meteorologici sulla domanda di elettricità si intensificherà a causa della maggiore elettrificazione del riscaldamento, mentre la quota di energie rinnovabili dipendenti dal clima continuerà a crescere nel mix di generazione. In un mondo simile, conclude il rapporto, sarà fondamentale aumentare la flessibilità dei sistemi energetici e di espandere la capacità di stoccaggio, garantendo al tempo stesso la sicurezza dell’approvvigionamento e la resilienza delle reti.

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