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Convalescenza post-Covid: come riprendersi pienamente

Ideato ad Ancona un Progetto di educazione terapeutica, in versione completamente digitale, fruibile da qualsiasi supporto e accessibile con qualsiasi sistema, dedicato alle persone in fase di recupero post-Covid, con il patrocinio della SIMFER, la società scientifica dei fisiatri italiani.

Sono stato dimesso dall’ospedale, eppure continuo a sentirmi debole e mi affatico facilmente. Cosa posso fare?

Sono sempre più numerosi i guariti e i dimessi post-Covid, ma anche dopo aver debellato il nuovo coronavirus nei soggetti in fase di remissione possono persistere sintomi quali dispnea (respirazione faticosa) per sforzi modesti, facile faticabilità, vertigini e instabilità posturale, dolore, ansia e, più in generale, una severa sindrome da decondizionamento,tipica del riposo prolungato a letto dopo malattie acute.

Per questo un gruppo di medici e fisioterapisti della Clinica di Neuroriabilitazione, coordinati da Maria Gabriella Ceravolo, Professore ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all’Università Politecnica delle Marche, e da Marianna Capecci, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina fisica e riabilitativa della medesima università, hanno promosso un progetto di educazione terapeutica dedicato alle persone in convalescenza post-Covid, che gode del patrocinio di SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa), a cui fanno capo i medici fisiatri del nostro Paese.

Come noto, le conseguenze della patologia indotta dall’infezione da COVID-19 sono numerose e tra le più frequenti e serie, in fase acuta, annoverano la compromissione della funzione respiratoria – ha sottolineato la Professoressa Ceravolo, che è anche Presidente del Board di Medicina fisica e riabilitativa dell’Unione Europea Medici Specialisti – Tuttavia, anche dopo la dimissione, l’insieme dei sintomi residui può interferire a lungo con la ripresa dell’autonomia nelle attività di vita quotidiana e indurre rischi di complicanze come fatica, depressione, cadute”.

Per questo motivo, considerata l’impossibilità, nell’immediato, di fruire di prestazioni riabilitative per le misure di isolamento e distanziamento sociale imposte dall’epidemia, l’équipe anconetana ha sviluppato un Progetto di educazione terapeutica post-Covid in versione completamente digitale, fruibile da qualsiasi supporto (smartphone, computer portatile) e accessibile con qualsiasi sistema (Windows, Android, i-OS).

Il Progetto ha due componenti:
un opuscolo informativo che comprende una raccolta di esercizi respiratori e muscolari, tutti accompagnati da opportune spiegazioni;
– una piattaforma web navigabile in maniera gratuita senza necessità di autenticazione.

Il protocollo prevede due situazioni di partenza, con percorsi differenziati:
per chi è stato appena dimesso dall’ospedale (scenario 1);
per chi ha manifestato una sindrome lieve curata in casa (scenario 2).

In entrambi i percorsi sono visionabili tante video clip quanti sono gli esercizi richiamati nell’opuscolo. Per ciascun esercizio è disponibile una guida audio che illustra la finalità e le modalità di esecuzione. Sono fornite raccomandazioni su come distribuire gli esercizi nel corso della settimana, tra mattina e pomeriggio.

È importante ricordare – ha aggiunto la Professoressa Ceravolo – che questi protocolli di educazione terapeutica non sostituiscono le prestazioni riabilitative che potranno rendersi indicate in soggetti con disabilità di grado moderato-severo pre-esistente o conseguente l’infezione da Covid-19. Auspichiamo che l’assistenza riabilitativa domiciliare o ambulatoriale che è stata drasticamente ridimensionata per arginare la diffusione del contagio possa essere prontamente ripristinata”.

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