Circular economy Sostenibilità

Pneumatici fuori uso: firmato il Decreto End of Waste

Tra le principali novità operative del Decreto sulla cessazione di rifiuto degli Pneumatici fuori uso, che attende ora la pubblicazione in GU, ci sono: l’obbligo per gli impianti di trattamento di dotarsi di un sistema per il lavaggio in ingresso idoneo a eliminare le impurità superficiali, l’istituzione di campionamenti e analisi sul materiale riciclato in uscita e la certificazione del produttore su ogni lotto di produzione del materiale riciclato.

Abbiamo firmato e quindi emanato un decreto End of Waste molto atteso, quello sugli pneumatici fuoriuso – ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa, nel corso di una videoconferenza organizzata da Ecofuturo con i giornalisti che si occupano di ambiente – A 400 mila tonnellate medie su base annua di questo tipo di rifiuti diamo una destinazione, trasformandoli in materia prima seconda. Si tratta di un decreto molto atteso dal mondo imprenditoriale. In due anni siamo riusciti a portarne a casa due: su pneumatici fuoriuso e prodotti assorbenti per la persona“.

Come ricordato dal Ministro, ogni anno in Italia vengono generate circa 400.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso (PFU) tra mercato del ricambio (la sostituzione presso i gommisti) e della demolizione veicoli a fine vita (ELV). Un sistema che già oggi nel suo complesso garantisce la raccolta e il recupero del 100% degli PFU generati da pneumatici regolarmente immessi sul mercato.

La filiera del riciclo dei Pneumatici Fuori Uso genera valore economico, occupazione, consente benefici ambientali rilevanti per il Paese, riduce le emissioni climalteranti, i prelievi di materie prime, il consumo di acqua e favorisce gli investimenti delle aziende della green economy. Un tessuto industriale articolato, sia sul fronte delle aziende di trattamento che delle aziende utilizzatrici del granulo e del polverino di gomma da riciclo degli Pneumatici Fuori Uso e che, grazie al Decreto End of Waste per la gomma vulcanizzata, potranno beneficiare di un definitivo slancio verso una sempre maggiore espansione delle applicazioni della gomma riciclata.

L’obiettivo del Decreto è quello di un miglior inquadramento delle procedure del riciclo degli PFU per garantire un’ulteriore maggior qualità e sicurezza dei materiali in uscita dagli impianti, così da consentirne un pieno ed effettivo recupero in tante valide applicazioni e prodotti, a vantaggio di tutte le imprese che fanno dell’economia circolare il fulcro delle proprie attività.

Sono infatti circa 100 le aziende con oltre 1.000 addetti, che su tutto il territorio nazionale si occupano di raccolta e trasporto degli Pneumatici fuori uso e della produzione di granulo e polverino da utilizzare in utili ed eccellenti applicazioni nel settore degli asfalti stradali, dell’impiantistica sportiva, del benessere animale, dell’edilizia, negli impieghi industriali, nell’arredo urbano, e molto altro ancora.

Poter contare su una normativa nazionale, eliminerà le incertezze che tuttora sussistono e consentirà di superare quelle differenze che, nel regime di autorizzazioni “caso per caso” finora in vigore, potevano anche creare gap competitivi tra impianti di riciclo analoghi ma situati in Regioni o Province differenti.

I criteri di cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste) è stata al centro negli ultimi mesi di un intenso dibattito tra legislatore e imprese del settore dell’economia circolare, dopo la Sentenza del Consiglio di Stato che aveva affermato in via di principio che spetta allo Stato e non alle Regioni il potere di individuare, ad integrazione di quanto già previsto dalle direttive comunitarie, le ulteriori tipologie di materiale da non considerare più come rifiuti, in quanto riciclabili, sulla base di un analisi caso per caso.

La Legge 128 del 02 novembre 2019, pubblicata su GU n.257 del 2/11/19, di conversione del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali, ha modificato l’articolo 184 ter del d.lgs n. 152/2006, sulla cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste), attribuendo alle Autorità competenti al rilascio di provvedimenti autorizzativi relativi all’esercizio di impianti di gestione dei rifiuti, la possibilità di definire “caso per caso”, nel rispetto delle condizioni previste dal medesimo articolo, i criteri di cessazione della qualifica di rifiuto per il singolo impianto.

Ora con questo Decreto che detta riferimenti comuni, gli impianti di riciclo avranno la certezza di come verrà inquadrato il materiale riciclato in uscita dall’impianto, e allo stesso tempo le aziende utilizzatrici di granulo e polverino di gomma possono contare su una certificazione di ogni singolo lotto di materiale che ne garantisce qualità, caratteristiche e sicurezza.

Siamo molto soddisfatti della firma del Decreto che suggella un lungo percorso che come Ecopneus abbiamo sostenuto costantemente nel corso degli anni per lo sviluppo di una cultura industriale nella filiera – ha affermato Giovanni Corbetta, Direttore generale di Ecopneus, la società consortile senza scopo di lucro che ogni anno raccoglie e gestisce circa la metà degli PFU – Questo ha favorito numerosi investimenti delle imprese per aumentare la capacità di trattamento e soprattutto migliorare la qualità delle materie prime seconde in uscita. Oggi vediamo premiati gli sforzi nostri e di tutte le imprese della nostra filiera. Auspichiamo ora una rapida pubblicazione in GU per dare concreto avvio al nuovo corso”.

Nel dettaglio, il Decreto stabilisce i criteri e le condizioni specifiche, nel rispetto delle quali la gomma vulcanizzata derivante da PFU cessa di essere qualificata come rifiuto, indicando:
– la tipologia dei rifiuti cui il regolamento si applica;
– le modalità di ricevimento e accettazione dei conferimenti;
– alcune caratteristiche dell’impianto;
– le modalità di controllo e verifiche dell’output per lotti di produzione per il rilascio della dichiarazione di conformità;
– i vincoli di conservazione della documentazione e di tracciamento;
– gli impieghi consentiti e i limiti di utilizzo della Gomma vulcanizzata granulare (GVG).

La filiera del riciclo degli PFU genera valore economico, occupazione, consente benefici ambientali rilevanti per il Paese, riduce le emissioni climalteranti, i prelievi di materie prime, il consumo di acqua e favorisce gli investimenti delle aziende della green economy.

Questo provvedimento conferma l’indirizzo del Ministero dell’Ambiente e del Paese verso l’economia circolare –  si legge nella nota del Ministero – l’unica su cui costruire uno sviluppo solido e duraturo per il Paese, ma soprattutto sarà un elemento di forte stimolo e motivazione per il rilancio di un importante settore industriale dopo il superamento della attuale crisi dovuta al Coronavirus”.

Firmato questo decreto lavoro al prossimo, quello della carta da macero, che spero di firmare entro la primavera: parliamo di 6 milioni e mezzo di tonnellate su base annua – ha concluso il Ministro Costa – Subito dopo, ci sarà quello per i rifiuti da costruzione e demolizione, 51 milioni di tonnellate su base annua, circa il 70% dell’end of waste”.

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