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Polverino di gomma riciclata da PFU: strade silenziose, sicure, performanti

L’aggiunta di polverino di gomma al bitume per asfalti permette di ottenere una pavimentazione stradale dalle prestazioni meccaniche ed ambientali migliori rispetto ai bitumi convenzionali, in grado in particolare di ridurre il rumore generato dal passaggio dei veicoli.

L’impiego del polverino di gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso (PFU) permette di realizzare asfalti dalle prestazioni ottimali e l’interesse verso questa applicazione è in costante crescita anche in Italia viste le sue eccezionali proprietà di riduzione dell’impatto acustico, generato dal passaggio dei veicoli, di durata fino a 3 volte quella degli asfalti convenzionali, di maggiore resistenza all’usura e alla formazione di crepe e buche; e di conseguente contenimento dei costi di manutenzione nel medio-lungo periodo.

In Italia l’utilizzo di questa tecnologia si è consolidata nel tempograzie anche al costante impegno di Ecopneus, società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero degli PFU, costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia (Bridgestone, Continental, Goodyear-Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli), cui si sono aggiunte nel tempo altre aziende.

Gli asfalti modificati con gomma riciclata sono infatti una soluzione che permette di investire al meglio le risorse per le infrastrutture stradali, riducendo i disagi per gli utenti e l’impatto ambientale dell’attività di costruzione e manutenzione delle strade. Una tecnologia dalle elevate prestazioni e con più di 50 anni di esperienze internazionali, a cui in Italia si sono già affidate 38 Province.

Ad oggi sono stati realizzati complessivamente in Italia oltre 520 km/corsie di strade con l’impiego di asfalto modificato con gomma riciclata da PFU, con un incremento rispetto allo scorso anno di oltre 170.000 mq di nuove strade realizzate in tutto il Paese.

Monitoriamo alcune strade con asfalto modificato realizzate anche 10 anni fa e le condizioni in cui si trovano così come le prestazioni meccaniche e acustiche sono praticamente inalterate rispetto la messa in esercizio – ha dichiarato il Direttore Generale di Ecopneus, Giovanni CorbettaPer il futuro, auspichiamo a breve la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto End Of Waste, già firmato dal Ministro all’Ambiente Costa, che potrà dare rinnovato slancio e spinta ad una sempre maggiore diffusione di questa tecnologia”.

Con un comunicato del 1° aprile 2020, il MATTM aveva reso noto che il Ministro aveva firmato il Decreto sulla cessazione della qualifica di rifiuto degli PFU, molto atteso dal settore dando certezza agli impianti di come verrà inquadrato il materiale riciclato in uscita, e allo stesso tempo le aziende utilizzatrici di granulo e polverino di gomma possono contare su una certificazione di ogni singolo lotto di materiale che ne garantisce qualità, caratteristiche e sicurezza.

primi risultati di una sperimentazione in corso sulla rete stradale Anas hanno confermato le eccezionali proprietà degli asfalti con polverino di gomma riciclata da PFU. L’intervento ha visto la realizzazione di pavimentazioni a bassa emissione sonora e l’impiego di tecnologie di produzione “warm”, ossia a temperature più basse rispetto le tecnologie convenzionali.

Dai test è emerso che l’impiego di tecnologie e materiali eco-compatibili rappresentano oggi la soluzione tecnica che centra meglio gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale, assicurando al contempo prestazioni in esercizio ottimali:
riduzione della rumorosità generata dal pneumatico nel contatto con la strada e in alcune tipologie di asfalto, anche dal veicolo più in generale;
lunga durata della pavimentazione ed eccezionale resistenza all’invecchiamento, con esperienze internazionali che attestano durate fino a tre volte superiori rispetto ad un asfalto tradizionale;
maggiore resistenza della superficie al formarsi di fessurazioni e crepe di ogni tipo, da cui consegue il contenimento degli interventi di manutenzione, con riduzione degli inconvenienti derivanti dai cantieri stradali e dei relativi costi;
maggiore sicurezza, grazie all’ottimale aderenza, al drenaggio dell’acqua con drastica riduzione dell’effetto splash and spray in caso di pioggia ed al miglioramento della visibilità.La maggiore resistenza al formarsi di buche e la conseguente minore presenza di cantieri stradali aumenta il comfort per i cittadini e riduce incidenti e rumorosità.

Uno dei vantaggi principali degli asfalti modificati con l’utilizzo di polverino dal gomma riciclata da PFU, è la silenziosità. Progettando opportunamente le miscele bituminose,è possibile ottenere un asfalto in grado di ridurre il rumore generato dal passaggio dei veicoli in transito fino a 7dB: un valore che corrisponde al dimezzamento dell’energia sonora percepita dall’orecchio umano.

Un aspetto non secondario, dato che il Rapporto sul rumore ambientale in Europa, pubblicato lo scorso marzo dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), ha indicato che il traffico stradale è la principale fonte di inquinamento acustico in Europa, con circa 113 milioni di persone colpite da livelli superiori di rumore del traffico a lungo termine diurno / notturno, e l’Italia, insieme a CiproGrecia e Slovacchia risulta tra i Paesi che non avrebbero preso le misure necessarie per affrontare l’inquinamento acustico, che causa 10.000 morti premature l’anno in Europa.

Inoltre, il nostro Paese rischia il deferimento alla Corte di giustizia europea dopo il parere motivato adottato dalla Commissione UE perché mancano le mappe acustiche per 17 agglomerati e 22 strade e devono ancora essere adottati piani d’azione per 32 agglomerati e 858 strade.

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