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Il giudizio dell’IEA alle politiche energetiche dell’UE

giudizio IEA alle politiche energetiche UE

L’Agenzia Internazionale dell’Energia plaude alla volontà dell’UE di voler assumere la leadership globale della riduzione delle emissioni di carbonio, ma osserva che è necessaria una maggiore integrazione nel mercato e nelle reti delle fonti rinnovabili non programmabili.
Per affrontare la sicurezza energetica non deve essere esclusa nel mix energetico alcuna opzione.

Il 1° dicembre 2014, nel corso di una Conferenza organizzata a Bruxelles e alla quale hanno partecipato il Direttore Generale Energia della Commissione UE Dominique Ristori e il Commissario per l’Energia e di Azione per il Clima Miguel ARIAS CAÑETE, la Direttrice esecutiva dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, Maria van der Hoeven ha presentato l’ultimo Rapporto sulla revisione periodica (l’ultima risale al 2008) delle politiche energetiche dell’Unione europea (Energy Policies of IEA Countries: European Union 2014) che traccia un bilancio delle politiche energetiche intraprese dal 2008 ad oggi, L’Agenzia ha lodato l’UE per i passi avanti compiuti, raggiungendo con anticipo, rispetto a quanto preventivato, gli obiettivi del pacchetto “20-20-20”, divenendo leader a livello globale nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, tuttavia i progressi compiuti non sono sufficienti ad affrontare sfide ancora più impegnative come la sicurezza energetica, la competitività industriale e la sostenibilità.
Dal momento che nel mese di ottobre 2014, il Consiglio UE ha fissato nuovi obiettivi climatici ed energetici per il 2030, reputati ambiziosi dall’Agenzia e in grado di riconfermare la leadership europea nel contrasto al riscaldamento globale, occorre sviluppare un adeguato quadro politico per tradurli in pratica.

Dal momento che gli Stati membri stanno adottando opzioni diverse di politica energetica e dei percorsi di decarbonizzazione verso il 2030, è necessario una coesa ‘Unione Energetica’ per raggiungere gli obiettivi dell’UE al 2030 – ha sottolineato la van der Hoeven – Ma  cerchiamo di essere chiari: tale unione non deve rappresentare cartello di acquirenti, bensì deve caratterizzare un mercato integrato dell’energia e le politiche climatiche ed energetiche efficaci”.
Per sfruttare al meglio la diversità delle sue fonti di energia e di muoversi verso una Unione Energetica – ha aggiunto la Direttrice dell’IEA – l’UE deve mettere meglio in comune le proprie risorse nel mercato interno dell’energia per migliorare sia la sicurezza energetica che la competitività della sua industria“.

Il Rapporto sottolinea la necessità che i sistemi elettrici e i mercati europei siano in grado di ospitare quote crescenti di energia rinnovabile non programmabile e al contempo l’UE deve affrontare il problema del dimezzamento nei prossimi 10 anni della sua capacità di potenza nucleare.
Occorre prendere decisioni sul rialzo dei prezzi, sugli aggiornamenti e sulla loro durata.
Al fine di assicurasi la sicurezza energetica, l’UE deve ridurre la sua dipendenza da un unico fornitore, diversificando ulteriormente le forniture di gas e petrolio e non può permettersi le altre opzioni energetiche: nucleare, carbone, petrolio e gas non convenzionale dovranno necessariamente far parte del proprio mix energetico.

Ripartizione della fornitura totale di energia primaria (TPES) dei Paesi membri dell’UE al 2012 (fonte IEA).

Per conseguire l’ “Union Energy”, l’Agenzia Internazionale dell’Energia fornisce delle raccomandazioni, le principali delle quali possono riassumersi in:
* nuovo impegno per il funzionamento del mercato interno dell’energia in tutta l’UE, con una rete interconnessa e mercati al dettaglio concorrenziali, al fine di garantire:
– per l’elettricità, l’integrazione dei mercati delle energie rinnovabili non programmabili con un forte coordinamento di operatività del sistema elettrico; l’adeguatezza della generazione; la risposta alla domanda, bilanciando i mercati infragiornalieri attraverso i sistemi interconessi;
– per il gas, accesso ad un utilizzo efficiente di stoccaggio del gas e dei terminali di gas naturale liquefatto e di fonti non convenzionali di gas;
* istituzione tempestiva delle regole di mercato e di governance in vista del quadro comunitario “Clima ed Energia” al 2030, dando priorità all’efficienza energetica, ad una revisione del sistema di scambio delle quote di emissione (EU-ETS), al supporto di tutte le tecnologie a basse emissioni, tramite l’integrazione tecnologica, di ricerca e sviluppo e l’innovazione di lunga durata;
* rafforzata cooperazione a livello europeo per il miglioramento della gestione, sicurezza e durata di vita degli impianti nucleari e delle scorie radioattive, assicurando adeguati incentivi in quei Paesi che vogliono mantenere l’opzione nucleare come parte delle proprie forniture energetiche;
* garanzia di adeguati finanziamenti per il soddisfacimento delle politiche energetiche dell’UE e monitoraggio regolare dei risultati dei programmi per l’energia sulla base di indicatori specifici per la competitività e l’innovazione.

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