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Piani urbani in UE per affrontare i cambiamenti climatici

Piani urbani per affrontare cambiamenti climatici

I piani urbani climatici sono i piani di mitigazione che le municipalità possono adottare per contenere le emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento globale e i piani di adattamento per ridurre la vulnerabilità dei territori. 

Su 885 amministrazioni locali dell’Unione europea analizzate, la quasi totalità ha implementato strumenti per affrontare i cambiamenti climatici, come piani di mitigazione (66%), di adattamento (26%) e integrati (17%). Tra le più virtuose quelle dei Paesi del Centro e Nord Europa, ma anche in Italia l’impegno è alto grazie al Patto dei Sindaci.

È quanto emerge dallo Studio internazionale “How are cities planning to respond to climate change? Assessment of local climate plans from 885 cities in the EU-28”, pubblicato sul Volume 191 del 1° Agosto 2018 del Journal of Cleaner Production, che ha coinvolto un network di 30 ricercatori provenienti da 17 Stati membri dell’UE, coordinati dall’Università olandese di Twente, tra cui Monica Salvia e Filomena Pietrapertosa ricercatrici senior dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IMAA-CNR) di Potenza, e Davide Geneletti, Ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Ingegneria Meccanica – Tecnica e Pianificazione Urbanistica dell’Università di Trento.

La ricerca mostra una distribuzione disomogenea, con una predominanza di piani climatici urbani sviluppati nell’Europa centrale e settentrionale e nelle città con oltre 500 mila abitanti: l’80% è dotato di piani sviluppati autonomamente o in risposta alla legislazione nazionale in materia, che impone tale obbligo in Danimarca, Francia, Slovacchia e Regno Unito – ha spiegato Monica Salvia – A influenzare positivamente lo sviluppo di questi strumenti è anche la partecipazione a network europei quali il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) o progetti internazionali quali Life e Interreg. Il 40% delle città analizzate aderisce al Patto dei Sindaci e di queste, il 94% dispone di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile-PAES”.

Le città italiane analizzate e dotate di PAES sono: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Firenze, Bari, Bologna, Catania, Venezia, Verona, Cremona, Trento, Trieste, Ancona, Pescara, Campobasso, Potenza, Sassari, Cagliari, Padova, Modena, Salerno, Piacenza, Bolzano, Udine, La Spezia, Lecce, Barletta, Pesaro, Pisa, Treviso, Busto Arsizio, Pavia, Massa, Cosenza, Savona, Matera, Acireale, Pordenone, Messina, Prato, Parma, Livorno, Reggio nell’Emilia, Ravenna, Ferrara, Rimini, Monza, Bergamo, Forlì, Latina, Vicenza, Novara, Giugliano in Campania.

L’elevata adesione a questo network è cruciale anche per allineare i Paesi mediterranei e le città più piccole nell’azione per il clima – ha aggiunto Filomena Pietrapertosa – In Italia, in particolare, 58 su 76 città analizzate sono firmatarie del Patto dei Sindaci e di queste 56 sono dotate di un PAES. Soltanto Bologna e Ancona, però, hanno sviluppato un piano di adattamento nell’ambito di progetti europei (rispettivamente Life Blueap e Life Act) anche se altre città hanno avviato un processo di pianificazione per identificare le vulnerabilità climatiche dei loro territori”.

Lo Studio, presentato in anteprima alla Conferenza del Gruppo Intergovernativo delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (IPCC) dal titolo “Cities and Climate Change Science” (Edmonton-Canada, 5-7 marzo 2018) è l’analisi più completa dei piani climatici europei finora realizzata e amplia la ricerca Climate change response in Europe: what’s the reality? Analysis of adaptation and mitigation plans from 200 urban areas in 11 countries”, pubblicata nel 2014 su Climate Change Letters.

È importante aggiornare regolarmente tale indagine al fine di supportare il processo decisionale a livello nazionale, europeo e globale con dati puntuali sulla pianificazione climatica a scala locale – hanno concluso le ricercatrici – fornendo così un importante contributo su questo tema di grande attualità”.

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