Infrastrutture e mobilità Territorio e paesaggio

PGMC: andare in bicicletta diventerà la norma

Via libera al Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC), predisposto dal MIMS, che consta di un finanziamento, già assegnato, pari a 943 milioni di euro, su un valore complessivo di 1,2 miliardi per la realizzazione di una rete nazionale di percorribilità ciclistica in ambito urbano, metropolitano ed extraurbano, in modo che modo che si abbia una rete ciclabile organica che copra l’intero Paese, anche per promuovere lo sviluppo turistico dei territori.

In un’intervista rilasciata a Repubblica dopo il via libera della Conferenza Unificata che dava il via libera al primo Piano  Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC) del nostro Paese, il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) Enrico Giovannini ha  sottolineato quelli che sono i capisaldi del Piano: aumento della sicurezza dei ciclisti; miglioramento della segnaletica; creazione di uno spazio condiviso tra i diversi utenti della strada;  integrazione delle infrastrutture in modo che si abbia una rete ciclabile organica che copra l’intero Paese, anche per promuovere lo sviluppo turistico dei territori.

Il Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC), emanato secondo quanto previsto dalla Legge 11 gennaio 2018, n. 2 per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica, è stato approvato con Decreto del MIMS, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze (MEF), sentiti il Ministro della transizione ecologica (MiTE), il Ministro della cultura (MiC), il Ministro del turismo (MiTur).

Il PGMC prevede un finanziamento, già assegnato, pari a 943 milioni di euro, su un valore complessivo di 1,2 miliardi, ed è stato elaborato, come spiega il MIMS, grazie al dialogo costante con gli stakeholder e punta a realizzare il Sistema nazionale della mobilità ciclistica, per rendere tale modalità una componente fondamentale del sistema di mobilità sostenibile, con caratteristiche di accessibilità, impatto ambientale positivo e basso costo economico.

Il PGMC ha durata triennale ed è articolato con riferimento a due specifici settori di sviluppo della mobilità ciclistica: ambito urbano e metropolitano; ambito extraurbano (provinciale o intercomunale, regionale, nazionale ed europeo).

Per lo sviluppo del PGMC, il PNRR destina 600 milioni di euro. In particolare per le ciclovie turistiche il PNRR prevede 400 milioni di investimenti, negli anni 2022-2026, per realizzare almeno 1.235 di chilometri aggiuntivi ed effettuare opere di manutenzione straordinaria sulla rete esistente. Per le ciclovie urbane il PNRR stanzia 200 milioni di euro per la realizzazione, entro giugno 2026, di 565 chilometri di percorso in ambito urbano e per rafforzare i collegamenti tra le stazioni ferroviarie e le università.

Densità piste ciclabili comuni capoluogo di provincia/città metropolitana ripartizione geografica (km per 100 km2 di superficie). Fonte Istat

La finalità del PGMC è di rendere, ad ogni livello, la mobilità ciclabile una componente fondamentale del sistema modale sostenibile per l’Italia, con caratteristiche di accessibilità, efficienza trasportistica ed economica, positivo impatto ambientale, strumento ad ampia accessibilità sociale e a basso costo economico.

Più in generale, l’obiettivo è di realizzare:
sistemi di trasporto resilienti ai cambiamenti climatici, alle pandemie e ad altri disastri;
trasporti efficienti, puliti, sicuri, silenziosi a zero emissioni nette, in attuazione di politiche ed azioni per una mobilità sana, attiva e più sicura;
un processo di inclusione sociale che garantisca l’accesso alla mobilità e ai trasporti;
investimenti che possano utilizzare la digitalizzazione dei servizi di trasporto e mobilità;
– infrastrutture a supporto della mobilità sostenibile;
un trasporto pubblico locale integrato;
un uso più equo dello spazio pubblico.

Nel dare via libera al PGMC, la Conferenza Unificata Stato-Regioni ha chiesto al Governo di impegnarsi ad affrontare al più presto tutte le problematiche relative agli assetti proprietari delle ciclovie nazionali, alla loro gestione e manutenzione con previsione dei relativi finanziamenti.  Inoltre, evidenziando la necessità immediata di risorse per la progettazione di fattibilità, che consentano la realizzazione effettiva del Piano, considerato che la Rete Bicitalia è composta dalle ciclovie di interesse nazionale, le cui infrastrutture costituiscono infrastrutture di interesse strategico nazionale ai sensi dell’art.4, legge n. 2/2018, chiede che il Governo si impegni formalmente a dare priorità alle ciclovie nazionali in sede di prossimo riparto delle risorse 2023-2025 del “Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, nonché per la project review delle infrastrutture già finanziate”.

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