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Oxfam: tassare i super ricchi per combattere le disuguaglianze

L’annuale Rapporto di Oxfam International sulle disuguaglianze rivela che nell’ultimo decennio, l’1% più ricco si è impossessato di circa la metà di tutta la nuova ricchezza creata. Anche in Italia è cresciuta la concentrazione di ricchezza e si confermano gli elevati divari dei redditi che la collocano tra gli ultimi Paesi nell’UE.

La disuguaglianza globale è peggiorata con l’1% più ricco che si è impossessato di quasi i due terzi dei 42 trilioni di dollari di ricchezza appena creati dal 2020 ricchezza appena creati dal 2020.
In Italia alla fine del 2021 la distribuzione della ricchezza nazionale netta vedeva il 20% più ricco degli italiani detenere oltre 2/3 della ricchezza nazionale (68,6%).
La disuguaglianza sta distruggendo la società e non è inevitabile, perché si tratta di una scelta che ci rivela sia l’assenza di empatia che di immaginazione.
I leader politici devono immaginare nuovi processi e strutture economiche per creare un mondo più giusto ed equo per salvare il nostro Pianeta.

Sono alcuni degli aspetti che emergono dall’ultimo annuale Rapporto sulle Disuguaglianze, dal titolo “Survival of the Richest. How we must tax the suoer-rich now to fight inequality”, che ogni anno Oxfam International, la Confederazione di organizzazioni no-profit, che si dedica alla riduzione della povertà globale attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo, presenta in occasione della Giornata inaugurale del World Economic Forum di Davos (16-20 gennaio 2023) che ospita ogni anno i leader mondiali per affrontare le questioni globali e trovare soluzioni alle sfide più urgenti del mondo.

“Mentre la gente comune fa sacrifici quotidiani su cose essenziali come il cibo, i super ricchi sono andati oltre i propria sogni più sfrenati – ha affermato Gabriela Bucher, Direttore esecutivo di Oxfam International – In due soli anni, questo decennio si preannuncia come il migliore per i miliardari: un boom ruggente degli anni ’20 per i più ricchi del mondo. Tassare i super ricchi e le grandi aziende è la via d’uscita dalle crisi sovrapposte di oggi. È tempo di demolire il comodo mito secondo cui i tagli alle tasse per i più ricchi si traducono in una loro ricchezza che in qualche modo ‘si riversa’ su tutti gli altri. Quarant’anni di sgravi fiscali per i super ricchi hanno dimostrato che l’alta marea non solleva tutte le navi, ma solo i superyacht“.

Secondo il Rapporto, basato sui dataset dei Global Wealth Databook 2022 di Credit Suisse, mentre la ricchezza detenuta dai super-ricchi è stata calcolata utilizzando la World’s Billionaires List 2022 di Forbes e, per le disuguaglianze, l’ultimo World Inequality Report stilato oltre 100 ricercatori di tutto il mondo, la ricchezza dei miliardari è aumentata nel 2022 con profitti alimentari ed energetici in rapido aumento. 

Il Rapporto mostra che 95 società alimentari ed energetiche hanno più che raddoppiato i loro profitti nel 2022. Hanno realizzato profitti straordinari per 306 miliardi di dollari e ne hanno versati 257 miliardi (84%) a ricchi azionisti. La dinastia Walton, che possiede metà di Walmart, ha ricevuto 8,5 miliardi di dollari nell’ultimo anno. Il miliardario indiano Gautam Adani, proprietario di importanti società energetiche, ha visto questa ricchezza salire di 42 miliardi di dollari (46%) solo nel 2022. I profitti societari in eccesso hanno guidato almeno la metà dell’inflazione in Australia, Stati Uniti e Regno Unito.

Allo stesso tempo, almeno 1,7 miliardi di lavoratori ora vivono in paesi in cui l’inflazione sta superando i salari e oltre 820 milioni di persone, circa una persona su dieci sulla Terra, soffre la fame. Le donne e le ragazze spesso mangiano meno e per ultime, e costituiscono quasi il 60% della popolazione mondiale affamata. La Banca Mondiale afferma che probabilmente stiamo assistendo al più grande aumento della disuguaglianza e della povertà globali dalla seconda guerra mondiale. Interi Paesi stanno affrontando la bancarotta, con quelli più poveri che ora spendono quattro volte di più per ripagare i debiti ai ricchi creditori che per l’assistenza sanitaria. Tre quarti dei Governi di tutto il mondo stanno pianificando tagli alla spesa del settore pubblico guidati dall’austerità, anche per sanità e istruzione, di 7,8 trilioni di dollari nei prossimi cinque anni.

Anche in Italia tra il 2020 e il 2021 è cresciuta la concentrazione della ricchezza: la quota detenuta dal 10% più ricco degli italiani (6 volte quanto posseduto alla metà più povera della popolazione) è aumentata di 1,3 punti percentuali su base annua a fronte di una sostanziale stabilità della quota del 20% più povero e di un calo delle quote di ricchezza degli altri decili della popolazione.
La ricchezza nelle mani del 5% più ricco degli italiani (titolare del 41,7% della ricchezza nazionale netta) a fine 2021 era superiore a quella detenuta dall’80% più povero dei nostri connazionali (il 31,4%).

“L’aumento dell’incidenza della povertà è stato attenuato, nell’emergenza, dagli interventi pubblici di supporto alle famiglie, ma le prospettive di arretramento sono forti alla luce dei fattori correnti di rischio per l’economia italiana come gli impatti del conflitto russo-ucraino e la crescita dell’inflazione – ha commentato Mikhail Maslennikov, Policy Advisor su giustizia economica di Oxfam Italia – Le misure di sostegno alle famiglie devono proseguire ed essere indirizzate meglio verso le famiglie in condizioni di maggior bisogno. È inoltre indispensabile abbandonare il regime transitorio del Reddito di Cittadinanza per il 2023, riformando l’unica misura strutturale di contrasto alla povertà di cui disponiamo; come pure stimolare nuovi accordi tra le parti sociali volti a ridefinire celermente sistemi più efficaci di indicizzazione dei salari ai prezzi per fornire protezione adeguata ai gruppi sociali meno abbienti e alle forme di lavoro meno tutelate in settori a bassa retribuzione”.

Il Rapporto di Oxfam International mostra, inoltre, che:
– gli ultra-ricchi sono i maggiori contributori individuali alla crisi climatica;
i miliardari ricchi attraverso i loro investimenti inquinanti, stanno emettendo un milione di volte più carbonio di una persona media;
l’1% più ricco è responsabile del doppio delle emissioni rispetto al 50% più povero ed entro il 2030, la loro impronta di carbonio sarà 30 volte superiore al livello compatibile con l’obiettivo di 1,5 °C dell’Accordo di Parigi.

 Oxfam International chiede ai Governi di:
Introdurre tasse di solidarietà una tantum e tasse straordinarie per porre fine agli affari in tempi di crisi.
Aumentare permanentemente le tasse sull’1% più ricco, ad esempio ad almeno il 60% del loro reddito da lavoro e capitale, con aliquote più elevate per multimilionari e miliardari. I governi devono in particolare aumentare le tasse sulle plusvalenze, che sono soggette ad aliquote inferiori rispetto ad altre forme di reddito.
Tassare la ricchezza dell’1% più ricco a tassi sufficientemente alti da ridurre significativamente il numero e la ricchezza delle persone più ricche e ridistribuire queste risorse. Ciò include l’attuazione delle imposte sulle successioni, sulla proprietà e sulla terra, nonché le imposte sul patrimonio netto.

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