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Oli vegetali esausti: ora la raccolta arriva al supermercato

A ECOMONDO è stato siglato un Protocollo d’Intesa tra CONOE e Federdistribuzione finalizzato a raccogliere gli oli vegetali esausti prodotti nelle abitazioni domestiche presso le strutture commerciali delle aziende della Distribuzione Moderna Organizzata, e a promuovere una campagna di educazione ambientale diretta a informare i cittadini e i produttori dei rischi causati dalla cattiva gestione e i vantaggi derivanti dall’avvio a recupero di questo rifiuto.

di Fabio Bastianelli

A margine dell’incontro “Progetto nazionale: la raccolta capillare dell’olio vegetale esausto delle famiglie” che prevede la sperimentazione di differenti modalità di raccolta degli oli vegetali esausti presso le famiglie per verificare quella più efficace ed efficiente, organizzato da Utilitalia (Federazione delle Aziende operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas) e CONOE (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e grassi vegetali ed animali esausti) e svoltosi il 7 novembre 2019 a Fiera di Rimini nell’ambito di ECOMONDO,  è stato siglato presso la Piazza delle Utilities di Utilitalia un Protocollo di intesa  tra CONOE e Federdistribuzione, l’organizzazione che riunisce la maggioranza delle aziende della Distribuzione Moderna Organizzata, per promuovere la raccolta degli oli vegetali esausti nelle strutture distributive operanti nel settore alimentare e sensibilizzare i cittadini alla corretta gestione di questo rifiuto.

L’olio esausto è l’olio vegetale di frittura non più riutilizzabile o altro olio di cottura impiegato dall’industria alimentare, pur essendo “rifiuto non pericoloso”, non può essere disperso nell’ambiente da parte di alcun produttore, sia domestico che industriale, ma deve essere smaltito correttamente, perché può provocare danni ambientali, qualora sversato nella rete fognaria, come avviene purtroppo per quello prodotto dalle famiglie, e anche economici, perché dal suo riciclo possono essere prodotti biocarburanti e oli destinati ad altri prodotti come, ad esempio, la produzione di saponi.

Il contributo che un sistema maturo di raccolta degli oli vegetali esausti potrebbe dare alla economia circolare in Italia, anche grazie alla comunicazione capillare sui territori, porterebbe a risultati quantificabili a partire dalle performance già registrate dalla esistente filiera del CONOE.

Dal punto di vista ambientale, una raccolta prevista di 200.000-230.000 tonnellate di olio esausto sulle 260.000 prodotte ogni anno e destinate quasi integralmente alla produzione di biodiesel per autotrazione porterebbe a una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 790.000 tonnellate/anno, valore equivalente alle emissioni di 253.000 veicoli per una percorrenza media annuale di 20.000 Km. Inoltre, si otterrebbe un risparmio nei consumi di acqua pari a 282.000 m3/anno, paragonabile al consumo medio giornaliero di oltre un milione di cittadini italiani.

Se tutti gli oli vegetali esausti generati in Italia fossero recuperati come biodiesel, oltre ai benefici ambientali, si otterrebbe un risparmio sulle importazioni di petrolio (con il petrolio a 82 dollari al barile) pari a circa 112 milioni di euro.

L’accordo siglato a ECOMONDO testimonia l’impegno del CONOE nell’attivazione di tutti i soggetti che possono contribuire a migliorare le performance di raccolta degli oli vegetali esausti – ha dichiarato il Presidente del Consorzio, Tommaso Campanileun capitale che i cittadini non sanno di avere nelle loro case e che purtroppo viene ancora scarsamente raccolto. La Distribuzione Moderna Organizzata può aiutare in maniera importante la veicolazione di questo messaggio perché intercetta in prima battuta i detentori di questo rifiuto. L’accordo siglato oggi segue di qualche settimana quello siglato con Utilitalia, a dimostrazione che il coinvolgimento dell’intera filiera è il primo obiettivo del Consorzio”.

Finora solo un quarto degli scarti casalinghi arriva alle bioraffinerie, la maggior parte viene disperso nell’ambiente oppure gettato nei lavandini.  Con il Protocollo viene previsto l’avvio nelle strutture commerciali di Federdistribuzione la raccolta di oli e grassi vegetali e animali esausti prodotti nelle abitazioni domestiche, mentre al CONOE spetta il compito di vigilare sulle fasi di gestione di questo rifiuto, in conformità con le disposizioni nazionali e sovranazionali.

Inoltre, l’Accordo prevede la definizione di una campagna di educazione ambientale diretta a informare i cittadini e i produttori dei rischi causati dalla cattiva gestione e i vantaggi derivanti dall’avvio a recupero di questo rifiuto.

La firma del Protocollo di intesa con CONOE rappresenta un ulteriore tassello nell’importante percorso verso la sostenibilità intrapreso da Federdistribuzione e dalle sue imprese associate – ha dichiarato il Presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara Dopo gli impegni assunti nella riduzione delle stoviglie in plastica monouso dai nostri punti vendita, il grande sforzo perorato da anni nella lotta allo spreco alimentare e gli accordi raggiunti con Regione Lazio per la riduzione dei rifiuti e con Regione Lombardia per lavorare sullo sviluppo sostenibile, con questo accordo vogliamo contribuire a migliorare il processo di raccolta e recupero degli oli esausti ancora troppo dispersivo e dannoso per l’ambiente. La Distribuzione Moderna Organizzata, con il suo ruolo a diretto contatto con il cliente, può svolgere un compito importante nella sensibilizzazione del consumatore e dare un ulteriore impulso nella transizione verso una completa economia circolare”.

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