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Nel 2015 toccati i livelli più bassi di utilizzo di sostanze nocive all’ozono

Nel 2015 toccati i livelli più bassi di utilizzo di sostanze nocive all’ozono

Insieme alla Giornata mondiale per la protezione dello strato di ozono arrivano le buone notizie dal rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, mostrando la continua diminuzione di sostanze chimiche pericolose per lo strato atmosferico.

L’impegno a limitare l’emissione di sostanze nocive nell’atmosfera è uno degli obiettivi principali dei Paesi dell’Unione Europea. In particolare, la preoccupazione per lo stato dell’Ozonosfera è di fondamentale interesse per la protezione del Pianeta e delle specie viventi presenti.

Il recente rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), Ozone-depleting substances 2015, mette in evidenza i miglioramenti compiuti in Europa nel diminuire sempre di più le sostanze chimiche nocive all’ozono. Il rapporto riassume i dati del 2015 delle imprese europee che hanno cercato di ridurre queste sostanze, inquadrando anche le tendenze dal 2006 ad oggi.

Già dal 1989, quando è entrato in vigore il Protocollo di Montreal riguardante le sostanze che impoveriscono lo strato di ozono, queste sono diminuite sostanzialmente e sono state sostituite con successo da altre sostanze in più parti del mondo. L’Unione Europea, però, ha fatto un ulteriore passo in avanti con il Regolamento ODS, riguardante altre cinque sostanze, chiamate “sostanze nuove”, che non posso essere utilizzate in quanto danneggiano l’Ozonosfera.

Il rapporto dell’AEA dà un incipit positivo: nel 2015 il consumo di sostanze controllate ha toccato i livelli più bassi di sempre e dal 2010 ad oggi è vicino allo zero.
Il rapporto esamina le varie fasi di vita delle sostanze chimiche nocive usate dalle imprese europee: dall’importazione e dall’esportazione, alla produzione e alla loro distruzione. Inoltre, vengono utilizzate due unità di misura: le tonnellate metriche e le tonnellate di ODP. L’ODP di una sostanza si riferisce al suo impatto sull’ozono, quindi quanto aggrava la situazione dello strato atmosferico.
Per quanto riguarda le importazioni in UE di sostanze nocive, ma controllate, si sono raggiunti i livelli più bassi dal 2006 ad oggi: sono state importate 6.046 tonnellate metriche, una diminuzione del 12% rispetto al 2014. La maggiore importazione riguarda gli idroclorofluorocarburi (HCFC), i quali comprendono il 52% del totale, mentre le sostanze pure sono state importate dalla Cina.  
Utilizzando sempre come unità di misura le tonnellate metriche, le esportazioni dall’UE hanno visto un calo del 17% rispetto al 2014 e, anche in questo caso, la sostanza maggiormente utilizzata sono gli HCFC che comprendono l’84% del totale.

Decisamente minore il calo riguardante la produzione di sostanze controllate, solo il 4% in meno di tonnellate in entrambe le unità di misura. La maggior parte della produzione è servita per la creazione di materie prime da riutilizzare all’interno dell’Unione Europea (il 91%) ed è rimasta pressoché costante nel periodo 2006-2015. Anche in questo caso, la sostanza maggiormente prodotta è stata l’HCFC. Da sottolineare il calo nella produzione per determinati usi, come la refrigerazione, o la produzione non intenzionale, o ancora la produzione per creazione di materie prime da esportare fuori dall’UE, quest’ultimo sensibilmente calato nel periodo 2006-2010.
Per quanto riguarda la distruzione delle sostanze nocive, è presente un incremento rispetto al 2014 di circa il 14%. L’uso di queste sostanze come agenti di fabbricazione ha visto un ulteriore calo, infatti nel 2015 i quantitativi nell’UE sono rimasti al di sotto sia del Protocollo di Montreal che del Regolamento ODS.

Tendenzialmente, ragionando in tonnellate metriche, il 2015 ha visto il più basso consumo di sostanze controllate dal 2006. Va fatto, però, un discorso a parte per il consumo, in quanto i parametri variano a seconda dell’unità di misura scelta: considerare le tonnellate metriche o le tonnellate di ODP è nettamente diverso. Sostanze con un alto ODP (come CFC o CTC) mostrano un andamento differente nel consumo da quelle con un basso ODP (come ad esempio gli HCFC).

Il consumo, quindi, integra le statistiche sulle importazioni e sulle sue esportazioni delle materie pure e sulla produzione e distruzione in un unico indicatore. Se si considera, in particolare il periodo 2006-2009, si può notare la differenza di consumo tra le sostanze controllate con un alto ODP e quelle con un basso ODP. Questo perché le prime hanno un consumo prevalentemente negativo, mentre le seconde hanno un consumo positivo. Si può concludere che, in generale, il consumo di sostanze controllate è stato negativo o vicino allo zero dal 2010 al 2015, espresso in entrambe le unità di misura.

Queste notizie più che positive per la salute del nostro Pianeta arrivano in contemporanea alla celebrazione della Giornata Mondiale per la protezione dello strato di ozono, tenutasi il 16 settembre 2016.

In questa Giornata internazionale – ha dichiarato Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu – è utile ricordare tutti i passi avanti che abbiamo compiuto in questi anni, al fine di impegnarci a farne degli altri per proteggere la nostra atmosfera. Solo così potremo costruire un mondo più sicuro, più prospero, più sano e più resiliente.

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