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MobilitAria 2018: il Rapporto su mobilità e qualità dell’aria nelle città italiane

MobilitAria 2018

Il 16 febbraio del 2005 entrava in vigore il Protocollo di Kyoto, il primo Accordo globale della storia tra Paesi sovrani con l’obiettivo di limitare le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.

Per celebrare l’anniversario, Kyoto Club ha organizzato il Convegno “Cambiamenti climatici, politiche di mobilità e qualità dell’aria nelle grandi città italiane”, per riflettere sul tema delle emissioni climalteranti della mobilità e sulla necessità di limitarle al fine di combattere il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici.

Nel corso dell’evento, promosso con l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico (CNR-IIA) e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stato presentato il Rapporto MOBILITARIA 2018: politiche di mobilità e qualità dell’aria nelle 14 città metropolitane“.

Il Rapporto che ha impegnato per 12 mesi un nutrito gruppo di lavoro, formato da membri del Gruppo Mobilità Sostenibile del Kyoto Club e da esperti del CNR-IIA, ha esaminato l’andamento della qualità dell’aria e della mobilità urbana nelle principali 14 città italiane nel decennio 2006-2016, prendendo come riferimento l’area comunale di ogni Città Metropolitana.

Il tema è piuttosto “caldo”, considerando che in questi giorni l’Italia, come altri 8 Paesi europei, ha dovuto presentare un dossier alla Commissione UE sugli interventi che intende attuare e che integrano i programmi illustrati il 30 gennaio 2018 in occasione della convocazione a Bruxelles, per rispettare i limiti di inquinanti fissati dalla legislazione.

Probabilmente solo dopo le prossime elezioni sapremo se gli interventi per oltre 5 miliardi di euro annunciati dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare saranno considerati adeguati per scongiurare il deferimento del nostro Paese alla Corte di giustizia europea.

Osserviamo, tuttavia, che ben altro impatto avranno le misure annunciate (sempre che non siano delle cortine fumogene) dalla Germania che, come l’Italia, soffre di elevati livelli di biossido di azoto (NO2), e che nella lettera inviata da 3 Ministri competenti alla Commissione UE aprirebbe alla possibilità di rendere gratuiti i trasporti pubblici nelle grandi città.

Ritornando a MobilitAria 2018, scopo del documento è quello di fornire un quadro completo, una fotografia dello stato attuale della qualità dell’aria e della mobilità urbana in Italia, analizzando al contempo i principali fattori che ne influenzano l’andamento. Inoltre, correlati a questi due ambiti, vengono prese in considerazione le scelte compiute dalle amministrazioni nell’arco dei 10 anni in questione, sottolineandone l’eventuale incisività.

Lo studio si è articolato articolato in diverse fasi.
– Raccolta dei dati disponibili in questo decennio sulla qualità dell’aria attraverso le Agenzie Regionali per la protezione dell’Ambiente (ARPA), che effettuano il monitoraggio delle centraline poste nelle città e registrano l’andamento dei valori con metodologie conformi alla normativa in vigore.

– Raccolta e rielaborazione dai dati di base inerenti alle città: dimensione, popolazione, densità, reddito medio, verde urbano, condizioni meteo climatiche.

– Raccolta dati sulla mobilità urbana: estensione ZTL, Aree Pedonali, Piste ciclabili, Trasporto Pubblico, ripartizione modale, sharing mobility, tasso di motorizzazione, tipologie di veicoli e moto, incidentalità e mortalità, parcheggi di scambio e parcheggi su strada, licenze taxi e NCC.

– Ricostruzione dei principali provvedimenti di mobilità in merito alla regolazione, gestione, servizi di trasporto, reti ed investimenti, con i principali provvedimenti adottati (PUT, PUM, PUMS) e realizzati dalle Amministrazioni Comunali.

– Analisi dei dati raccolti con lo studio delle tendenze in corso, ricostruzione di indici, percentuali e grafici per consentire una valutazione degli andamenti nel decennio, per comparare i dati delle città (tendendo conto delle rilevanti differenze), e registrare le ultime novità del 2017; rappresentazione grafica per rendere immediatamente comprensibile dati e tendenze; commento testuale dei fenomeni per ogni città sia in riferimento alla qualità dell’aria che sull’andamento e lo stato attuale della mobilità urbana.

Da MobilitAria 2018  si evince che nel decennio considerato, c’è stato un impegno reale in materia di mobilità sostenibile da parte delle grandi città italiane; tuttavia, la situazione è molto disomogenea tra le differenti aree del paese, con discontinuità nelle realizzazioni e nei risultati, che vede le città del Sud chiamate ad un ulteriore passo in avanti per raggiungere gli standard di mobilità delle città del settentrione d’Italia.

Nella ripartizione modale, infatti, le città in cui si usa di più l’automobile sono: Cagliari (7(%), Reggio Calabria (76%), Catania e Messina (68%); mentre le più virtuose sono al nord: Genova (33%), Milano e Venezia (35%), Firenze (41%). Unica eccezione: Napoli (44%).

Oltre agli sforzi compiuti in materia di mobilità si riscontra un miglioramento della qualità dell’aria nella maggioranza delle città oggetto dello studio: tale progresso, tuttavia, non è sufficiente a mantenere il limite di alcuni inquinanti al di sotto della soglia fissata a tutela della salute umana dalla normativa nazionale in vigore.

Le città si caratterizzano tuttora per livelli di concentrazione e superamenti superiori ai limiti fissati per NO2. PM10 e PM2,5: gli inquinanti che sono maggiormente correlati con le emissioni dei veicoli. La situazione più critica si rileva a Milano, Torino, Venezia.

C’è ancora molto lavoro da fare: il futuro chiede una mobilità sostenibile, di far respirare le nostre città e creare qualità dello spazio urbano.

L’ambizione del gruppo Kyoto Club – CNR-IIA è quella di rendere permanente lo studio proseguendo in modo sistematico nella raccolta ed analisi annuale dei dati, e di riprodurre questo lavoro per tutte le città capoluogo, in modo da valorizzare la qualità e la capacità delle città medie italiane, che hanno problemi analoghi alle grandi città e spesso sono state capaci di ottime innovazioni nel campo della mobilità urbana.

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